Nuovi impianti di carburante a Schio? No grazie. A prendere posizione contro la richiesta di aumento, avanzata dal comune di Schio, del numero massimo di impianti previsti dalla Regione nella zona è l’Associazione Provinciale Gestori impianti Stradali di carburanti Figisc-Confcommercio di Vicenza. Il presidente Gastone Vicari, venuto a conoscenza della richiesta del comune, ha pensato bene di prendere carta e penna e ha scritto una comunicazione proprio alla Regione, esprimendo il parere negativo dell’associazione su questa ipotesi. «L’attuale dimensionamento della rete distributiva a Schio, valutato anche per il tramite dei nostri rappresentanti di zona - ha scritto Vicari - è stato ritenuto, sia dal punto di vista numerico che della dislocazione territoriale degli impianti, più che adeguato a soddisfare le esigenze della clientela di tipo stanziale e di tipo itinerante. Ciò con riferimento - prosegue Vicari - non solo alla situazione attuale, ma anche a quella che verrà a crearsi in futuro, a seguito delle modifiche della rete viaria che interessano Schio». L’amministrazione comunale, infatti, aveva giustificato la richiesta di ampliamento della rete a Schio motivandola proprio con le rilevanti opere viarie, alcune concluse ed altre in completamento, che interessano il territorio della città. Una motivazione che però la Figisc-Confcommercio rimanda al mittente. «In questi anni - spiega Vicari - gli operatori del settore hanno fatto notevoli sacrifici per mettere in campo una efficace ristrutturazione della rete. A dimostrarlo è il fatto che, dal 1987 ad oggi, gli impianti in provincia sono passati da 480 a 329. Ora - conclude Vicari - non ci si può assolutamente permettere di tornare indietro e consentire ulteriori aperture, specie in un periodo in cui si parla, in alcuni casi a mio avviso senza cognizione di causa, della necessità di una ulteriore razionalizzazione della struttura distributiva per affrontare anche il problema del caro-benzina».