LEGGE ANTIFUMO, ULTIMI GIORNI PER ADEGUARSI
Nr. 23 del 20/12/2004
Se ne è già parlato tanto ma, come succede un po’ per tutti i cambiamenti epocali - e non c’è dubbio che il divieto di fumo in tutti i locali pubblici è un cambiamento epocale - i dubbi non mancano. Anche perché la normativa è comunque complessa, e in questo caso nascono spesso le più svariate interpretazioni, che a volte sfiorano le leggende metropolitane. E’ il caso allora di fare un po’ di chiarezza sulla legge antifumo, che entrerà ufficialmente in vigore il prossimo 10 gennaio e soprattutto di dare una risposta definitiva ad alcuni dubbi. Ad aiutarci è il vicedirettore della Confcommercio di Vicenza Ernesto Boschiero, che in più occasioni è stato chiamato a spiegare agli operatori, nei minimi particolari, cosa è concesso e cosa è vietato dal Dpcm del 23 dicembre 2003, che dà attuazione alla legge 3/2003.
Facciamo subito chiarezza su un primo elemento di confusione: possono esistere locali riservati ai soli fumatori?
“No, ad oggi possono solo esistere locali dove il fumo è vietato e locali dove sono presenti apposite aree per fumatori, con ben determinate caratteristiche. Il Ministero si è riservato, in un successivo provvedimento ad hoc, di individuare eventuali ulteriori locali chiusi dove potrà valere la massima libertà di fumo, ma per ora questa possibilità non c’è”
Ciò significa che o i “luoghi di ristoro”, vale a dire bar, ristoranti ecc. attrezzano apposite aree per i fumatori, oppure in quel locale fumare sarà comunque vietato.
“E’ esattamente così”.
Ma qualcuno potrebbe pensare di dedicare la maggior parte del locale ai fumatori, relegando, diciamo così, i non fumatori in una saletta. E’ possibile?
“Assolutamente no, la legge prevede che lo spazio destinato a chi fuma debba essere inferiore alla metà della superficie complessiva del locale”.
Il nostro gestore del bar e del ristorante, allora, decide di individuare una saletta per fumatori. Va bene un luogo qualsiasi all’interno del locale?
“Anche su questo aspetto la legge mette dei paletti precisi. Gli spazi destinati agli “amanti” della sigaretta dovranno essere riconoscibili dal cartello area per fumatori e soprattutto, dovranno essere separati con idonee barriere fisiche - ad esempio pareti a tutta altezza - da quelli non fumatori. La sala fumatori, inoltre, non può essere un passaggio obbligato, non si potrà, ad esempio, passare per questo locale per andare al bagno, o al guardaroba, o alle cucine e così via. E la porta di accesso, poi, deve essere automatica e deve rimanere normalmente chiusa”.
E se tutto ciò è materialmente impossibile?
“Si è costretti a vietare il fumo in tutto il locale”.
Poniamo allora che il nostro gestore lavori in un locale che gli permette questa separazione fisica totale dell’area fumatori da quella non fumatori. A questo punto come dovrà allestire la saletta?
“Anche in questo caso le indicazioni sono precise. La legge prevede di installare idonei mezzi meccanici di ventilazione forzata per garantire una portata d’aria esterna, o immessa per trasferimento da altri ambienti limitrofi dove non si può fumare. Addirittura viene indicata la portata d’aria da assicurare secondo un definito indice di affollamento. La cosa migliore, in questo caso, è rivolgersi a società specializzate in questo genere di impianti, verificando con gli esperti dell’associazione il rispetto dei requisiti previsti dalla legge”.
Sui cartelli segnaletici è invece in corso una diatriba tra Fipe e Governo.
“La polemica non è sul tipo di cartelli da posizionare, su questo la legge è chiara: sono previsti cartelli luminosi che dovranno indicare gli spazi per fumatori e, in caso di guasto dell’impianto di ventilazione, l’insegna luminosa dovrà indicare il divieto di fumo. Nei locali per non fumatori, invece, basterà il semplice cartello “Vietato fumare”, con il riepilogo delle sanzioni per i trasgressori”.
Ed è proprio su quest’ultimo punto che è nata la polemica.
“E’ vero. Dal punto di vista pratico i pubblici esercizi potrebbero non avere il tempo materiale a disposizione per far stampare i divieti di fumo da affiggere nei loro locali. L’articolo 23 della legge finanziaria prevede infatti un aumento del 10% sulle attuali sanzioni in caso di contravvenzione, ma la stessa Finanziaria è appena stata approvata e quindi potrebbe mancare il tempo necessario per procurarsi i cartelli di divieto, che devono contenere - a norma di legge - le cifre esatte della sanzione”.
Infine un’ultima domanda riguarda i costi per adeguare i locali alla nuova legge. Sono previste agevolazioni per i bar e i ristoranti?
“La legge 3/03 non comporta alcun onere per lo Stato, ciò significa che i costi sono tutti sulle spalle degli operatori. Come Fipe-Confcommercio abbiamo più volte chiesto al Governo di prevedere sconti fiscali per le ristrutturazioni che si rendono necessarie. Abbiamo sottolineato le difficoltà burocratiche per ottenere i permessi per le opere edilizie, ma fino ad oggi non c’è stato alcun risultato. Il fatto è che destinare un’area ai fumatori è una facoltà dei locali, non un obbligo e pertanto chi, volontariamente, decide di dare questa possibilità ai fumatori, deve purtroppo farlo di tasca sua”.
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