LA SOPRESSA VICENTINA DOP FRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE
Nr. 23 del 20/12/2004
Un pomeriggio tra i sapori della terra berica e all’insegna di raffinate degustazioni a base di Soprèssa Vicentina D.O.P. grazie a Vicenza Qualità, l’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Vicenza, e alla collaborazione di Fipe-Confcommercio.
L’occasione è stato l’incontro di aggiornamento professionale per i ristoratori vicentini del circuito “Food and Beverage” che si è tenuto, lunedì 6 dicembre, alla “Locanda di Piero” di Montecchio Precalcino, sotto la regia di Davide Paolini, il celebre “gastronauta” del Sole 24 Ore già ospite la scorsa primavera per un analogo confronto dedicato al Baccalà.
L’appuntamento, organizzato con la collaborazione del Consorzio Tutela Soprèssa Vicentina DOP, si è inserito, come ha ricordato nel suo intervento introduttivo il presidente di Vicenza Qualità, Sergio Rebecca, nell’ambito delle iniziative per riscoprire non solo la soprèssa ma anche un territorio, quello vicentino, ricco di “tesori” enogastronomici dove la genuinità e la qualità dei prodotti sono alcuni dei fattori che rendono la tradizione alimentare berica apprezzata e conosciuta al di fuori dei confini provinciali.
Della storia e tradizione del celebre insaccato ma anche della creatività ed innovazione nell’utilizzo della sopressa si è detto convinto Alfredo Pelle, il gastronomo che ha presentato la giornata e ha fatto degustare i vini DOC della provincia che hanno accompagnato la varietà degli abbinamenti proposti.
In tutto sono stati undici i piatti degustati alla cieca, dagli stessi ristoratori e dagli ospiti presenti, per ciascuno dei quali sono state compilate le relative schede di valutazione. Paolini ha quindi espresso le proprie preferenze e ha apprezzato la professionalità e fantasia dei cuochi che hanno accettato di buon grado la sfida.
Tra gli antipasti si è distinto la millefoglie di soprèssa dop all’aceto balsamico, il radicchio in agrodolce e polenta al guazzetto di lenticchie presentato dal ristorante “Belvedere” di Bassano. Tra i primi la preferenza di Paolini è andata allo strudel di sorgo maranello con soprèssa dop e Asiago fresco su crema di porri dell’Enoteca “Villa di Bodo” di Sarcedo, mentre tra i secondi il “gastronauta” ha premiato il filetto di maiale in crosta di soprèssa dop con polenta di mais Marano del ristorante “Da Beppino” di Schio, e la quaglia farcita con soprèssa dop, salsa al vino rosso e tartufo nero umbro, purea di zucca e cavolo rosso brasato della “Locanda di Piero” di Renato Rizzardi.
Per gli amanti della sopréssa che non hanno partecipato alla degustazione buone nuove: per i mesi di febbraio e marzo nei ristoranti del circuito “Food and Beverage” aderenti, si potranno infatti ancora assaporare i piatti legati al più tipico degli insaccati della terra berica, con elaborazioni ed abbinamenti che soddisferanno anche i palati più esigenti.
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