FUMO, VIETATO SBAGLIARE
Nr. 01 del 17/01/2005
La legge antifumo è entrata in vigore e dallo scorso 10 gennaio non si possono più accendere sigarette dentro tutti i locali aperti al pubblico o a utenti. Si tratta, come si è più volte detto, di un cambiamento importante che non ha mancato di sollevare critiche e polemiche. Non tanto sulla validità “sanitaria” del provvedimento, quanto piuttosto sulle modalità di applicazione. Ancora una volta, infatti, i chiarimenti definitivi ai dubbi sollevati dalle associazioni di categoria - Fipe in testa - sono arrivati all’ultimo momento, causando un’autentica rincorsa per acquisire le ultime istruzioni utili. L’Ascom di Vicenza, per esempio, ha spedito a tutti gli operatori un notiziario informativo specifico, allegando anche il cartello del divieto al fumo da esporre nei locali, in regola con quanto stabilito dalla legge e, per quanto riguarda le sanzioni, dalla Finanziaria. Le polemiche maggiori le ha sollevate la decisione di affidare ai gestori la responsabilità di far rispettare la norma, una decisione che ha scatenato la reazione della Fipe contro i “gestori sceriffi”.
Bisogna comunque ricordare che, da un punto di vista propriamente operativo, non è che questa legge abbia comportato grandi adempimenti per gli operatori, i quali, nella stragrande maggioranza dei casi, non hanno potuto far altro che esporre il cartello di divieto al fumo in tutto il locale. Pochissimi, infatti, i gestori di bar e ristoranti che hanno deciso di creare apposite sale per fumatori e ciò sia per i costi degli impianti di depurazione dell’aria, sia, soprattutto, per i rigidi requisiti logistici richiesti dalle legge, che impongono una separazione totale e assoluta delle salette fumatori dal resto del locale, tanto da impedire anche il semplice passaggio.
Ma vediamo di seguito, per completezza d’informazione, un riepilogo delle principali disposizioni inerenti la legge antifumo.
Le principali disposizioni. Il divieto di fumare si applica a tutti i locali chiusi “non solo nei luoghi di lavoro pubblici, ma anche in tutti quelli privati che siano aperti al pubblico o utenti (per utente si intende anche il lavoratore dipendente) ... ivi compresi, oltre a bar e ristoranti, circoli privati e tutti i locali di intrattenimento, come le discoteche, e quelli ad essi assimilati, come le palestre, le sale corse, le sale gioco, le sale video games, le sale Bingo, i cinema multisala, i teatri, salva solo la facoltà di attrezzare a norma aree riservate ai fumatori”.
In concreto il divieto si estende a tutti i locali in cui si svolgono attività commerciali e di servizi, di pubblico esercizio, ecc.
Chi deve applicare la norma. Il gestore o il conduttore del locale e/o il collaboratore espressamente incaricato della vigilanza sono tenuti a dotare i locali degli appositi cartelli prescritti dalla normativa; vigilare sull’osservanza dell’applicazione del divieto, richiamando verbalmente i trasgressori; in caso di inottemperanza al richiamo, segnalare il comportamento del trasgressore all’autorità giudiziaria (personale dei Corpi di polizia amministrativa locale e le guardie giurate espressamente adibite a tale servizio), che procederà all’accertamento dell’infrazione e alla immediata contestazione formale della violazione.
Spazi riservati ai fumatori. Il DPCM 23 dicembre 2003 ha definito i requisiti e le caratteristiche tecniche dei locali e degli spazi riservati ai fumatori. La superficie riservata ai fumatori deve necessariamente essere inferiore alla metà della superficie complessiva aperta al pubblico. Gli spazi riservati devono essere adeguatamente separati da altri locali limitrofi mediante pareti ad altezza intera sui quattro lati e devono essere dotati di porta d’ingresso a chiusura automatica. Infine, gli spazi riservati non devono rappresentare un locale obbligato di passaggio per i non fumatori.
Il DPCM fornisce inoltre tutta una serie di indicazioni tecniche specifiche sul sistema di ventilazione di cui la saletta riservata ai fumatori deve essere dotata. Va ricordato, comunque, che in base alla normativa non è obbligatorio prevedere un locale per fumatori in un pubblico esercizio, ma è solo una facoltà spettante al titolare.
Cartelli. I cartelli esposti nei locali per fumatori devono essere luminosi e dovranno indicare gli spazi con la dizione “area per fumatori” integrata da un ulteriore cartello segnaletico luminoso riportante “vietato fumare per guasto all’impianto di ventilazione”, che dovrà accendersi in caso di mancato o inadeguato funzionamento dell’impianto stesso. Nei locali per non fumatori sarà sufficiente installare in maniera visibile il cartello “vietato fumare”, integrato dalle indicazioni della relativa prescrizione di legge, delle sanzioni applicabili ai contravventori e dei soggetti cui spetta vigilare sull’osservanza del divieto e a cui compete accertare le infrazioni.
Nelle strutture con più locali, oltre al cartello completo delle caratteristiche sopra riportate da situare nei luoghi di accesso o comunque di particolare evidenza, sono adottabili cartelli con la sola scritta “vietato fumare”.
Sanzioni. Le novità introdotte dalla Finanziaria 2005 prevedono un inasprimento delle originarie sanzioni del 10%. Gli importi che vanno indicati nei cartelli sono pertanto i seguenti: da 27,50 e a 275,00 e per i trasgressori del divieto; da 55,00 e a 550,00 e per chi fuma accanto a donne in evidente stato di gravidanza o in presenza di lattanti e bambini sino a 12 anni. Particolarmente salate le multe per i soggetti che non ottemperino alle disposizioni concernenti il rispetto e l’obbligo di vigilanza del divieto di fumo (ad esempio i titolari che non espongano i cartelli previsti), la sanzione, in questi casi, va da 220,00 e a 2200,0 e.
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