giovedì 09 giugno 2005
COPRIFUOCO A MEZZANOTTE PER BAR E RISTORANTI
Coprifuoco dopo la mezzanotte: tutti dentro al bar e al ristorante, non fuori. E’ questo lo scenario che si ipotizza per Vicenza se dovesse rimanere tale e quale l’ordinanza proposta dall’Amministrazione Hullweeck, provvedimento esaminato e condiviso ieri dalla Giunta. Tutti i pubblici esercizi con attività sul territorio comunale, quindi, circa 500 tra bar, ristoranti, trattorie, pizzerie, gelaterie, ecc, dovranno cessare l’attività di somministrazione di alimenti e bevande al massimo alle ore 24. La deroga al limite di orario di chiusura stabilito potrà essere chiesta dall’esercente al Comune, ma sarà, eventualmente, concessa fino alle ore 2 qualora la richiesta sia valutata positivamente in base: alle classi di destinazioni d’uso del territorio(aree acustiche), al contesto edilizio in cui l’esercizio è ubicato, all’eventuale documentazione comprovante l’insonorizzazione dei locali. Ma anche nel caso sia consentita la deroga, la somministrazione di alimenti e bevande nei locali con tavolini all’aperto non potrà andare oltre la mezzanotte.
Lo scenario che si prospetta sta creando non poca preoccupazione e contrarietà tra gli esercenti che hanno cominciato a far suonare i telefoni della Confcommercio di Vicenza fin dall’apertura degli uffici chiedendo spiegazioni a riguardo.
L’Associazione assicura che le osservazioni e le richieste di modifica dei contenuti del provvedimento sono pervenute sul tavolo dell’Amministrazione Hullweeck la scorsa settimana e che per ora i limiti previsti sono solo sulla carta e non cosa definita.
“Si tratta di uno strano decisionismo – dichiara Andrea Gallo, direttore della Confcommercio di Vicenza –. E’ mai possibile che dopo anni di proteste, ragionamenti e considerazioni, l’Amministrazione partorisca una bozza di provvedimento e, senza esaminare le osservazioni dell’Associazione di categoria, lo passi al vaglio della Giunta? In linea di principio è condivisibile il perseguire il rispetto del diritto alla quiete dei cittadini nelle ore notturne ma nello stesso tempo deve essere garantito il diritto alla libertà d’impresa per coloro che rispettano le regole. Tutto ciò va comunque accompagnato da una significativa presenza sul territorio delle Forze dell’ordine. Perché manca qualsiasi conseguente e logica determinazione sull’osservanza delle norme già in vigore? Pare un’Amministrazione che va a corrente alternata. Per un po’dorme, poi all’improvviso scoppia, fuori tempo e fuori luogo. Se si fossero preoccupati di confrontarsi con l’Associazione avrebbero evitato di partorire un provvedimento frettoloso e con ogni probabilità, l’ennesima parziale marcia indietro. Perché se non lo capissero con le buone che è un provvedimento in parte da rivedere, saremmo costretti a farglielo spiegare dal Tar”.