mercoledì 03 agosto 2005
COMMERCIO DI PRODOTTI ALIMENTARI SU AREE PUBBLICHE: PROROGA AL 2006 PER L’ADEGUAMENTO ALLE NORME IGIENICO SANITARIE
Mercati settimanali sempre più ordinati e funzionali: è questo l’impegno che la Fiva (Federazione Italiana Venditori Ambulanti) - Confcommercio di Vicenza porta avanti da tempo nell’intento di garantire ai consumatori un servizio di vendita migliore e, agli stessi operatori dei mercati, più sicurezza e maggiori garanzie nell’esercizio della propria attività.
Con questo stesso obiettivo, il presidente provinciale della Fiva Adriano Girardello, dopo aver appreso la notizia dell’ennesima proroga concessa dalla Regione ai Comuni per adeguare i mercati di prodotti alimentari alle norme igienico-sanitarie, interviene sull’argomento per ribadire l’importanza di attuare le migliorie dei mercati già previste in una specifica ordinanza del 2002 del Ministero della Salute. “Nell’interesse di tutti – dichiara il presidente Girardello - chiediamo di svolgere le nostre attività di commercio su aree pubbliche nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, anche in fatto di sanità e igiene pubblica. Invitiamo perciò i Sindaci dei Comuni della provincia di Vicenza, qualora non l’avessero ancora fatto, a un preciso impegno a progettare e realizzare con urgenza gli adeguamenti delle aree di mercato, reperendo le risorse finanziarie necessarie”.
La recente ordinanza del presidente della giunta regionale del Veneto, tenendo conto anche delle difficoltà incontrate dalle amministrazioni comunali locali di provvedere finanziariamente e materialmente con gli interventi necessari, ha infatti differito di un altro anno (30 giugno 2006) il termine ultimo concesso ai Comuni per attuare i requisiti igienico-sanitari previsti per le aree dove si effettua il commercio di prodotti alimentari. La disposizione fa riferimento all’ordinanza del Ministero della Salute del 3 aprile 2002 che impone specifiche caratteristiche alla rete fognaria, nonché allacci dei posteggi all’acqua potabile, servizi igienici sia per gli acquirenti che per gli operatori, oltre alla pulizia dell’area con raccolta e allontanamento dei rifiuti.
A tutt’oggi, l’unico comune di grandi dimensioni della provincia di Vicenza che ha provveduto all’adeguamento della zona mercato alle direttive ministeriali è il Comune di Schio. “E’ dalla primavera di quest’anno – dichiara Girardello - che per i mercati centrali del mercoledì e del sabato è operativa un’apposita area attrezzata per i banchi del settore alimentare e una serie di servizi per gli operatori ambulanti, riguardanti luce, acqua e gas. Questo ha comportato
indubbi vantaggi e migliorie al mercato e, quindi, a tutti i frequentatori delle bancarelle. Tutto ciò è stato possibile grazie all’impegno e alla volontà dell’amministrazione di Schio, che ha progettato e dato attuazione ad alcuni importanti interventi migliorativi: dall’erogazione dell’energia elettrica al collegamento con l’acquedotto civico, dalla possibilità di scarico diretto in fognatura ad un servizio di pulizia efficiente, tenendo in debita considerazione le istanze e i suggerimenti dei rappresentanti della Fiva-Confcommercio locale”.
“Alla luce di questa esperienza positiva e dei relativi, concreti risultati – continua Girardello – confidiamo nella sensibilità di altre Amministrazioni comunali verso l’esigenza di garantire standard elevati di sicurezza igienico-sanitaria ai mercati rionali e come categoria rimaniamo a disposizione per collaborare nella soluzione di eventuali problemi legati alla realizzazione degli interventi”.
“Va ribadito – conclude il presidente degli ambulanti vicentini della Fiva – che il servizio reso dagli operatori del commercio su aree pubbliche, specie nei centri storici e nelle aree poco servite dalla tradizionale rete commerciale - ha una funzione sociale che va al di là dell’aspetto economico, tant’é che lo stesso provvedimento regionale in questione riconosce il ruolo di “pubblico servizio” dei mercati settimanali e rionali. Sarebbe perciò un danno per la collettività se per qualche malaugurata ipotesi i banchi del settore alimentare venissero esclusi dai mercati per il mancato adeguamento delle aree a quanto previsto dal Ministero della Salute”.