giovedì 03 novembre 2005
ASCOM, LA REALTA’ DI OGGI E I SESSANT’ANNI DI TRAGUARDI E RICORDI
“Un anno difficile”. Così ha esordito Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza, esponendo la relazione all’Assemblea ordinaria annuale, che si è svolta domenica 30 ottobre nella sede provinciale dell’Associazione.
E in effetti, così com’è stato per altri settori dell’economia, anche il comparto del commercio, del turismo e dei servizi ha risentito di un periodo non certo facile, aggravato dallo stallo dei consumi. “Un anno di impegno largamente profuso e ripagato da scarse soddisfazioni” – ha detto il presidente, sottolineando poi che “si avvertono segnali della presenza di un poco di ossigeno in più, anche se pare prematuro interpretarli come l’anticipazione di una possibile ripresa”. “Ciò dipenderà in gran parte – ha continuato - dalle scelte e dai comportamenti di quel nostro “socio” che risponde al nome di Stato, l’unico in grado di effettuare interventi strutturali atti ad assicurare durevoli risultati positivi”. Analizzando l’attuale situazione politica e citando alcuni esempi di ritardi e disfunzioni, ritrovabili in ambito nazionale ma i cui effetti si riscontrano anche nella locale realtà, Rebecca ha, quindi, sottolineato “l’evidente distanza fra la politica fatta nei salotti televisivi e l’economia reale, che cerca di correre nonostante la zavorra alle caviglie”.
Un’economia reale italiana in cui attualmente il terziario realizza ormai da solo quasi il 60 % del prodotto interno lordo: quasi il doppio rispetto a 25 anni fa. Una crescita che deve essere d’esempio e di indirizzo. “La strada – ha detto a tal proposito Rebecca - è quella di cominciare a raccogliere le piccole e grandi esperienze di successo di cui il terziario di mercato è ricco e farle diventare modelli per la creazione di benessere sociale ed economico. Pensiamo, ad esempio, alla migliore qualità della vita che si manifesta nelle zone dove si realizza l’equilibrio fra grande, media e piccola distribuzione. Oppure alle potenzialità del turismo, quando vi è sinergia e collaborazione fra i molti soggetti cui compete l’organizzazione e la promozione dell’offerta. O infine, i servizi, la cui natura immateriale oggi, grazie alle nuove tecnologie ed alla rete internet, si presta a innovative forme di distribuzione e commercializzazione”.
“Se vogliamo essere riconosciuti quali attori fondamentali della nostra società e dell’ economia – ha poi concluso Rebecca, non prima di aver ripercorso le attività ed i servizi sviluppati nell’ultimo periodo dall’Associazione – dobbiamo realizzare tre condizioni. Innanzitutto, guardare più in là, sapendo che non vi sono più rendite di posizione o orticelli da coltivare; la seconda condizione sta nella propensione a formarsi ed innovare: nessuna ignoranza commerciale e tecnologica è oramai tollerabile, già nel breve termine. E infine, la condizione più importante, è quella di “fare rete”, che alla fine, è esattamente lo stesso di “fare associazione”.
Dopo la relazione, l’assemblea, composta dai presidenti delle delegazioni comunali e di categoria, ha provveduto all’approvazione dei bilanci consultivo e preventivo dell’Associazione.
La giornata però ha riservato ai partecipanti un altro momento significativo: la celebrazione dei sessant’anni dell’Ascom di Vicenza.
Con una cronostoria puntuale e suggestiva, tra foto d’epoca e altre più nuove sulla recente attività della Confcommercio provinciale, il presidente Rebecca ha ricordato le tappe principali dei sessant’anni. A cominciare dalla fondazione, il 20 luglio 1945, quando una cinquantina di operatori, in pratica i maggiori esponenti del settore di allora, si riunirono per firmare l’atto costitutivo. E dalla firma di quel documento ad oggi di strada ne è stata fatta. I cinquanta operatori sono diventati oggi 13 mila, nelle diverse attività del commercio, del turismo, dei servizi, a cui si aggiungono gli oltre 6 mila soci della Fenacom (la Federazione degli anziani del commercio). Dai pochi impiegati degli uffici di via Riale, la prima sede dell’Associazione, agli oltre 150 dipendenti, che lavorano nella moderna sede di Via Faccio, 38 a Vicenza e nelle dieci sedi mandamentali, offrendo voce ed assistenza a più di 60 categorie.
Una storia, in sintesi, che ha visto protagonista l’Ascom lungo un percorso ricco di tappe ardue, come la conquista della Cassa Mutua Obbligatoria Commercianti nel 1961, o il riconoscimento alla pensione nel 1966, dopo energiche battaglie sindacali. O ancora, nel 77 quando nacque la Garanfidi, la Cooperativa di Garanzia tra Commercianti, mirata a facilitare l’accesso al credito agevolato, o nel 1995 quando l’associazione diede vita all’Istituto per il Terziario, organismo che ha saputo conquistarsi un ruolo di primo piano nella redazione dei piani di marketing territoriali. Tra i ricordi più “duri” invece, quanto accadde nell’aprile 1998 quando sul commercio di abbattè il ciclone del Decreto Bersani, che introdusse all’improvviso e senza alcuna concertazione, la liberalizzazione del settore.
Ma gli episodi più curiosi di sessant’anni di Ascom, li ha ricordati l’ex direttore ed ex presidente dell’Associazione Girolamo Bari, vera e propria memoria storica visti i suoi 58 anni di “vita” associativa, di cui è stato primo attore.
Un episodio in particolare merita di essere citato, poiché spiega benissimo il concetto di inflazione anche a chi c’azzecca poco con l’economia. “Nel dopoguerra – ha ricordato Bari - per avere riconosciuta la propria licenza, un commerciante obbligatoriamente doveva comperare due cartelle del “Prestito Littorio” sborsando complessivamente 500 lire. Uno di loro per poter far fronte alla spesa vendette un maiale. Quando nel 1947 fu disposta la restituzione del prestito, ad incassare la somma andò il figlio, il quale subito dopo si recò in Associazione per lamentarsi che con i soldi restituitigli poteva comperarsi a malapena due salami”. Oltre a questo, molti altri memorabili eventi successi in Associazione, puntualmente raccontati dal dott. Bari hanno provocato emozione e gli applausi sentiti della platea. Gli stessi, scroscianti, che sono seguiti alla consegna, a Bari, di una targa ricordo, con la quale tutta la Confcommercio di Vicenza ha voluto testimoniare stima e affetto a un grande uomo, determinante nell’evoluzione dell’Associazione commercianti di Vicenza.