venerdì 11 novembre 2005
OPERATORI DEL BENESSERE, LA LEGGE E’ SEMPRE PIU’ VICINA
Per gli operatori del benessere che operano in Veneto forse è la volta buona per vedere finalmente riconosciuta ufficialmente la propria professionalità. E’ stata infatti recentemente approvato, dalla VI Commissione consiliare, il Progetto di legge della Regione per la regolamentazione normativa delle attività concernenti il settore bio-naturale, un provvedimento fortemente voluto e caldeggiato dalla Associazione Regionale Operatori Discipline del Benessere del Veneto, organismo sorto in seno alla Confcommercio di Vicenza nel 2003 e presieduto dal vicentino Rino Filippin.
Proprio per illustrare i contenuti del progetto di legge e per verificare la tempistica di una sua definitiva approvazione, martedì 29 novembre alle ore 15.30, nella sede della Confcommercio di Vicenza si terrà il convegno dal titolo “La figura e la formazione degli operatori delle discipline bio-naturali”. Tra i relatori del convegno ci sarà proprio il consigliere regionale Daniele Stival, presidente della Sesta Commissione che ha approvato il disegno di legge.
“Le discipline bio-naturali – afferma il presidente dell’Associazione Operatori del Benessere Rino Filippin – sono entrate oramai nelle abitudini di tutti noi in generale e di chi, in particolare, presta attenzione agli aspetti del benessere. Lo dimostra la costante crescita del settore, la continua proposta di nuovi prodotti e di nuove tecniche e anche le numerose iniziative che ultimamente si occupano di questo tema”. L’ultima in ordine di tempo, ad esempio, Bené, chiusasi nei giorni scorsi alla Fiera di Vicenza, ha visto anche la partecipazione di uno stand dell’Associazione Operatori del Benessere “con lo scopo – spiega Filippin – di diffondere tra gli i professionisti di questo settore la necessità di fare rete, di condividere all’interno di un’associazione le problematiche comuni”.
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“Le tre giornate di Bené – prosegue Filippin – hanno ulteriormente evidenziato la preoccupazione degli operatori del settore per l’oramai cronico vuoto legislativo che li riguarda. Attualmente chi lavora nell’ambito delle discipline bio-naturali regolarizza la propria attività aprendo la partita Iva e la posizione contributiva e pagando le imposte ma non trova nell’ordinamento italiano alcun riconoscimento della professionalità. Anzi, c’è di più – rincara la dose Rino Filippin – negli ultimi tempi gli organi di vigilanza hanno intensificato i controlli, rilevando spesso contestazioni che derivano soprattutto dal vuoto legislativo in cui questi professionisti operano. Se da una parte la cosa ci amareggia, non di meno ci sentiamo solidali e vicini a tutti i colleghi che hanno dovuto subire le verifiche. Ovviamente, nulla da eccepire sul comportamento legittimo di chi è chiamato a vigilare. C’è solo l’impressione che il gradimento che cominciano ad incontrare queste discipline dia fastidio a lobby importanti”.
A riportare serenità al settore e ai tanti professionisti che onestamente vi lavorano c’è ora la prospettiva che finalmente l’attività dell’operatore del benessere venga regolamentata per legge. A dir la verità non è la prima volta che la Regione prova questa strada. Già nel 2003 la Sesta commissione, presieduta allora dalla vicentina Nadia Qualarsa, aveva licenziato un progetto di legge analogo ma, a causa dell’approssimarsi della fine legislatura, non se ne fece più nulla.
“Ora – afferma Filippin- potrebbe essere la volta buona. Noi lo auspichiamo e saremo estremamente vigili affinché l’iter arrivi a buon fine. Lo dobbiamo a chi vive di questo lavoro senza alcuna garanzia, ma lo dobbiamo anche ai tutti coloro che scelgono queste discipline e che hanno il diritto di rivolgersi ad operatori riconosciuti, con alle spalle un percorso di formazione professionale stabilito dalla legge”.