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Confcommercio Veneto Notizie

POLVERI SOTTILI, LE RAGIONI DELLA PROTESTA

Nr. 02 del 31/01/2005

L’inquinamento da polveri sottili rischia di diventare un grave fattore di rischio per la salute dei cittadini, ma anche per l’economia e per la vivibilità di una larga parte di Vicenza. I fatti di questi ultimi giorni lo stanno dimostrando: da un lato l’Amministrazione, sindaco Hüllweck in testa, si è lanciata in un esperimento unico nel suo genere, quale il blocco di una settimana (dal 2 all’8 febbraio) del traffico veicolare, dall’altro lato gli operatori economici hanno risposto con clamorose azioni di protesta, per cercare di scongiurare un’iniziativa considerata inutile dal punto di vista sanitario ed economicamente penalizzante per i conti delle imprese dell’area.
“E’ un braccio di ferro che non si doveva creare - spiega Luciano Pozzan, presidente della sezione 1 centro storico dell’Ascom - perché sia l’amministrazione che gli operatori economici hanno a cuore la salute dei cittadini, messa senza ombra di dubbio in pericolo dalle elevate concentrazioni di polveri sottili registrate in queste ultime settimane. Una situazione del genere avrebbe dovuto consigliare il sindaco Hüllweck a cercare fin da subito l’unità d’intenti con le categorie economiche, per valutare le azioni più adatte a tenere sotto controllo il problema. Tutto questo - afferma Pozzan - non è stato fatto: si è voluto calare dall’alto una decisione che appare più propagandistica che risolutiva. E ciò non può essere tollerato”.
Va detto che l’Ascom, in più occasioni nel passato, ha dato la disponibilità al Comune per affrontare in modo concertato il problema. Nessuno infatti può negare la pericolosità delle polveri sottili. “Un’esposizione di breve periodo a polveri PM10 - si legge ad esempio nel sito istituzionale dell’Arpav (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale del Veneto) - può irritare i polmoni e causare broncocostrizione, tosse, mancanza di respiro. Le sostanze che si dissolvono dal materiale particellare possono causare danni alle cellule. Un’esposizione di lungo periodo a basse concentrazioni può indurre il cancro”. “Noi in centro, vale a dire nelle zone più a rischio per questo fenomeno - afferma Pozzan - ci lavoriamo e in molti casi anche ci viviamo. Come possiamo ignorare il problema? Il punto è che bloccare totalmente il traffico veicolare per una settimana non è, a nostro avviso, la soluzione corretta”.
Bisognerebbe infatti capire se e quanto il traffico incida sul livello delle polveri che, secondo gli esperti, possono derivare anche da altre fonti. E’ il caso, per esempio dei riscaldamenti civili o di alcuni processi industriali (cementifici, fonderie o altro). Non va inoltre sottovalutato il fatto che gli inquinanti emessi da camini di altezza elevata possono essere trasportati dagli agenti metereologici anche a grandi distanze. Così può succedere che un certo inquinamento “di fondo” possa in realtà provenire da un’industria situata anche a chilometri di distanza del centro abitato.
Sono dunque molte le ragioni che avrebbero dovuto consigliare l’amministra zione ad operare scelte meno eclatanti e magari più pratiche. E soprattutto a non far ricadere quella che a tutti gli effetti è una sperimentazione, di cui non si conoscono i benefici a medio e lungo periodo, sulle tasche di chi ha un’atti vità in centro, come artigiani e commercianti. E proprio queste due categorie, con azioni congiunte dell’Ascom e dell’Assoartigiani di Vicenza, hanno fatto sentire con forza il loro dissenso al provvedimento, facendosi portavoce delle vibrate proteste dei propri iscritti. Artigiani e commercianti non hanno mancato di sottolineare come il Comune, senza fare alcuna distinzione, chiede puntualmente alle varie scadenze il pagamento della tassa rifiuti, del plateatico, dell’imposta pubblicità e insegne, dell’ICI, dell’addizionale comunale, e poi, nel momento di prendere una decisione del genere, non pensa nemmeno marginalmente alle inevitabili ricadute sulle attività economiche. “E’ questa la politica per far vivere il centro storico? - è stato lo sfogo di molti - Se sì, ditecelo perché con la nostra attività ce ne andiamo a lavorare da un’altra parte!”
E questo è stato anche il messaggio della protesta messa in campo dalle Associazioni dei commercianti e degli artigiani, che nell’area interessata al blocco del traffico rappresentano insieme oltre 2000 imprese. Manifesti che ritraevano il sindaco Hüllweck mentre guida un bulldozer con lo slogan: “Così si demoliscono gli sforzi di chi si adopera per tenere aperta la città” si sono alternati ad altri manifesti, con le classiche tre scimmiette del “Non vedo, non sento e non parlo” e lo slogan “Blocco totale del traffico. Tutti dicono Non serve a Nulla, ma il comune risponde così”.
Una contestazione vivace e colorata, dunque, ma anche dai toni accessi, soprattutto dopo che l’amministrazione ha ignorato la richiesta di incontro urgente da parte di Ascom e Assoartigiani. Una delegazione di operatori, in testa il direttore della Confcommercio provinciale Andrea Gallo, ha portato le ragioni della propria disapprovazione direttamente in consiglio comunale, nella seduta del 27 gennaio. Cartelli e volantini hanno fatto capolino anche durante la presentazione ufficiale del Logistic City Center, mentre i fax del comune venivano subissati da lettere di protesta inviati dagli iscritti. Infine Confcommercio e Confartigianato di Vicenza hanno presentato al Tar del Veneto un ricorso per ottenere la revoca giudiziale dell’ordinanza. “La decisione potrebbe arrivare a blocco già terminato - spiega Pozzan - ma almeno servirà per chiarire una volta per tutte se simili iniziative siano legittime”. E sulla legittimità dell’iniziativa è intervenuto anche il Difensore Civico Massimo Pecori, che dopo aver acquisito d’ufficio l’ordinanza del Sindaco, ha espresso il timore che l’azione amministrativa risulti viziata per eccesso di potere. “Difatti - ha spiegato Pecori - il perseguimento di un interesse pubblico, seppur della massima rilevanza sociale, non può giustificare il totale sacrificio di altri interessi - parimenti rilevanti - dei cittadini”. In questo senso Pecori ha consigliato all’amministrazione una serie di interventi mirati a “riequilibrare gli interessi in gioco”, come la liberalizzazione del bus per i cittadini che utilizzano i parcheggi di interscambio; la validità per l’intera giornata del biglietto dell’autobus; la gestione più equa e razionale dei permessi e delle deroghe”.
“Questo blocco veicolare disposto dall’amministrazione è un brutto precedente - conclude il presidente della sezione 1 centro storico dell’Ascom Luciano Pozzan - non solo per la misura in sé, ma anche e soprattutto per il modo in cui è maturata la decisione. L’auspicio è che a bocce ferme ci sia una forte autocritica da parte di sindaco e assessori e che la protesta serva anche per evitare, in futuro, che un problema di tutti venga risolto con il solo sacrificio economico di alcuni”.

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