Arrivano ulteriori chiarimenti in materia di lavoro “intermittente” o “a chiamata”, una delle nuove tipologie di contratti introdotti dalla legge Biagi. Il ministro del Welfare, Roberto Maroni, ha infatti chiarito le regole della sua applicabilità in una circolare inviata il 2 febbraio a tutti gli enti previdenziali nonché alle Direzioni regionali e provinciali del Lavoro. Il lavoro a intermittenza interessa i lavoratori disoccupati con meno di 25 o i lavoratori con più di 45 anni espulsi dal ciclo produttivo. Con tale contratto il lavoratore si rende disponibile a svolgere determinate prestazioni a carattere discontinuo (da qui lavoro “intermittente”) oppure prestazioni in determinati periodi ossia nel weekend o durante le ferie estive, vacanze pasquali o natalizie (a “chiamata”). Il contratto può essere a tempo determinato o indeterminato, e può essere stipulato in due forme: con o senza l’obbligo per il lavoratore di rispondere alla chiamata; nel primo caso avrà diritto ad una specifica indennità di “disponibilità”. Nel dettaglio, al lavoratore cosiddetto “intermittente” dovrà essere garantito uno stipendio come quello di un lavoratore di pari livello e mansione. Per i periodi di inattività, spetta un’indennità mensile divisibile per quote orarie (che non spetta nel periodo di malattia), ma soltanto se il lavoratore risponde immediatamente alla chiamata. Se si rifiuta senza giustificato motivo, può perdere il lavoro. Al lavoratore a chiamata e cioè per periodi predeterminati, l’indennità è invece corrisposta solo in caso di effettiva chiamata. Il lavoratore può anche stipulare più contratti di lavoro intermittente con datori di lavoro differenti e nulla vieta che abbia un contratto di lavoro intermittente contemporaneamente ad altri contratti ma a patto che siano compatibili fra di loro. In pratica, questo nuovo tipo di contratto punta a risolvere le difficoltà riscontrabili nei casi di flussi di lavoro non determinabili e discontinui. Il suo obiettivo è anche quello di favorire l’ingresso o il reinserimento dei lavoratori nel mondo del lavoro.