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TURISMO VENETO, IL RICHIAMO DELLA CULTURA

Nr. 04 del 28/02/2005

Il Veneto come sempre grande protagonista al Bit (Borsa italiana del Turismo) di Milano con tre grandi attori sulla scena: Marco Polo, Andrea Palladio e Carlo Goldoni. “Abbiamo cercato - dice l’assessore regionale al turismo Floriano Pra- i tre grandi interpreti dei valori della nostra terra per dare senso alle scelte del turista nazionale e internazionale e proporre percorsi di arricchimento personale e di diletto in una regione che sa offrire anche un alto livello di ospitalità”. In effetti i pezzi forti della promozione turistica veneta per il 2005 sono strettamente collegati alla cultura e verranno proposti come spunto e come idee per una serie di rievocazioni che giungeranno al loro culmine con il tricentenario della nascita del commediografo veneziano nel 2007.
Marco Polo è il magistrale interprete della grandezza della Repubblica di Venezia che giunge al suo apice nella seconda metà del ‘200. E’ allora che intraprende il suo lungo viaggio verso la Cina, ed è il primo uomo europeo ad aprire un varco verso l’Oriente dando inizio a un fiorente commercio. Per celebrare i 750 anni dalla nascita di Marco Polo, ambasciatore veneto in Cina, il Ministero per i Beni Culturali ha costituito un Comitato nazionale per curare convegni, esposizioni, manifestazioni teatrali e iniziative didattiche in tutta Italia e in Cina. Già inaugurate con un convegno a Roma e a Venezia, le manifestazioni proseguiranno fino al 2006, e la Regione intende partecipare attivamente alle celebrazioni di questo grande viaggiatore dalla fama intramontabile che a distanza di 750 anni continua a contribuire al dialogo e allo scambio culturale fra Italia e Cina. Fra l’altro, sulle sue orme, il Veneto si rivolge alla Cina quale mercato turistico interessante per ampiezza e potenzialità.
Palladio è collegato a un fenomeno culturale che ebbe il Veneto come epicentro verso la metà del ‘500. Fu allora che molte nobili famiglie veneziane cominciarono ad investire le ricchezze accumulate proprio nei commerci con l’Oriente nell’edificazione di ville nelle tenute che possedevano in terraferma. Andrea Palladio ne diventa così l’interprete ideale, conciliando esigenze funzionali, strutturali ed estetiche, per creare fabbriche che sommano la funzione della residenza con quella della cultura e dell’attività culturale e che continuano a restare una espressione unica e irripetibile di arte e di civiltà. Un notevole richiamo rappresenta perciò la mostra che si aprirà il 4 marzo a Vicenza sul tema: “Andrea Palladio e la villa veneta. Da Petrarca a Carlo Scarpa”. La promuovono la Regione, il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, l’Istituto regionale Ville Venete e il Ministero per i beni e culturali. La mostra è strettamente integrata a un sistema di itinerari sul territorio che consentono al visitatore di avere una esperienza viva e diretta dei capolavori palladiani. Prima, a palazzo Barbaran da Porto si apprende la “lunga storia della villa”. Poi si va a vederne gli esempi dal vivo. Tali itinerari rimarranno anche a mostra conclusa ed andranno ad accrescere gli strumenti di promozione della storia e delle tradizioni regionali. Nonostante la qualità dei singoli episodi, il “circuito delle ville” non è infatti ancora riuscito a imporsi a livello internazionale come meta turistica strutturata. E la rassegna in programma a marzo si propone proprio questo progetto di valorizzazione internazionale di una eccellenza del patrimonio culturale veneto, al quale partecipano anche gli enti di promozione. Il progetto coniuga cultura, turismo e offerta commerciale per presentare il Veneto anche minore sui mercati turistici, principalmente europei, in maniera efficace ed incisiva. Si punta a un target alto e medio alto, in grado di programmare un viaggio all’estero di più giorni ma anche di fine settimana lunghi.
Carlo Goldoni, a sua volta, ha saputo magistralmente rappresentare l’evoluzione della società del suo tempo. Con l’avvicinarsi del tricentenario della nascita del grande commediografo nato nel 1707, il Veneto si prepara a rinnovare un doveroso omaggio a uno dei suoi figli più illustri. Già nel 1993, bicentenario della morte, la Regione promosse una serie di iniziative culturali e manifestazioni commemorative a livello internazionale per rilanciare la sua opera e il legame con la sua terra e riparare così a un “torto” storico che vide un veneziano doc come Goldoni morire con il cuore gonfio di nostalgia a Parigi. Si tratta di un progetto che si rivolge anche al futuro. Si effettueranno convegni letterari sul tema del teatro per suggerire nuovi strumenti di lettura critica e si pubblicherà l’opera completa di Goldoni, un’operazione di vasta portata che ha richiesto notevoli sforzi e che si concluderà nel 2007, in occasione, appunto, del tricentenario di un autore modernissimo e di un cittadino europeo ante litteram che con la sua arte ha abbattuto frontiere, lasciando un messaggio universale che è testimoniato dalla presenza delle sue commedie nei teatri di tutto il mondo.

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