ALTOLA’ DI CONFCOMMERCIO VENETO AI BLOCCHI DEL TRAFFICO IMPROVVISATI
Nr. 04 del 28/02/2005
Non solo Vicenza ma un po’ tutto il Veneto è in fibrillazione per il problema dell’inquinamento da polveri sottili. Anche perché l’unica soluzione pensata dagli amministratori locali sembra quella di chiudere i centri storici alle auto. Una misura che - e l’esperienza del blocco totale del traffico del capoluogo berico è lì a dimostrarlo - non consente di abbassare in misura significativa il livello delle polveri sottili, ma in compenso contribuisce ad alzare un bel polverone politico-amministrativo.
Ciò nonostante, ecco l’ennesima “boutade” anti-polveri, quella dell’assessore trevigiano all’ambiente Michele Chiole, che intende proporre ai colleghi dei capoluoghi veneti di bloccare il traffico a tempo indeterminato nei centri storici. Una provocazione? Può darsi, ma per evitare che qualcuno la prenda troppo sul serio è subito intervenuto Massimo Albonetti, presidente di Confcommercio Veneto. “Chiudere i centri storici a tempo indeterminato? Ma sì, già che ci siamo abbassiamo le serrande di uffici e negozi, spegniamo i riscaldamenti. Insomma, chiudiamo baracca e via: tutti a casa”. Questo il commento a caldo. “L’emergenza fa paura - ha aggiunto Albonetti - e le amministrazioni comunali percorrono la via più breve: targhe alterne e blocco del traffico, quando invece si sa che la soluzione richiede inevitabilmente tempi più lunghi. Si parla di decenni, perché si deve incidere sulle abitudini di vita dei cittadini, è vero, ma anche sulla struttura economica dell’intero Paese, dai sistemi di trasporto pubblici - esempio eclatante le ferrovie - e privati, ai cicli produttivi delle industrie”. Confcommercio Veneto, dunque, auspica interventi diversi da quelli attuali e soluzioni che prevedano scelte concertate con le parti sociali e le categorie economiche. Ritenendo inutile l’accanimento su un solo elemento, il traffico automobilistico, l’associazione si chiede quanto sia stato fatto finora in termini di controllo delle emissioni da riscaldamento, da industria e sulle politiche di trasporto pubblico.
L’esperienza di Vicenza, ricorda Confcommercio Veneto, dove il blocco del traffico per quattro giornate non ha portato ad un significativo abbassamento delle Pm10, la dice lunga sull’efficacia dei blocchi. L’unico risultato è stata la perdita del 20% delle vendite nei negozi di generi alimentari, perdita che sale al 40% negli esercizi di abbigliamento; a Mestre, sempre secondo un sondaggio Confcommercio Veneto, gli incassi in concomitanza con le targhe alterne sono scesi complessivamente del 30%. “Un prezzo che potremmo anche accettare, se giustificato da sacrosanti motivi di salute e salvaguardia dell’aria - spiega Albonetti - ma che pesa nel nostro settore, già colpito dalla crisi dei consumi, e rischia di avere gravi ripercussioni anche sull’occupazione, senza che ci sia una contropartita valida in termini di salute”.
Nel frattempo si intravede un tentativo di coordinamento sulla questione tra Regione, Province e Comuni capoluogo del Veneto. Nel corso di un incontro del Comitato di Indirizzo e Sorveglianza promosso dall’assessore alle politiche per l’ambiente del Veneto Renato Chisso, si è deciso che, a livello di autonomie locali, si opererà su tutto il ventaglio delle fonti inquinanti, sapendo che per superare l’emergenza occorre agire su più fronti (non solo traffico, dunque, ma anche impianti di combustione e riscaldamento) perchè non esiste nell’immediato un unico intervento risolutivo. Nel medio e breve periodo, invece, si darà corpo a piani di azione strutturali, capaci di dare una risposta organica complessiva al problema. Come Regione - ha annunciato Chisso - abbiamo attivato un finanziamento straordinario di due milioni di euro per interventi di lavaggio delle strade, capaci (in base alle sperimentazioni effettuate) di ridurre dal 3 al 7 per cento le PM10. La Regione ha inoltre messo a disposizione 600 mila euro per incentivare l’attivazione di bus navetta dai parcheggi periferici scambiatori ai centri urbani. Si interverrà, secondo quanto è emerso dall’incontro, anche per ridurre l’orario di accensione degli impianti di riscaldamento a gasolio e su altre fonti inquinanti. Riusciranno queste misure a diminuire la voglia di blocco del traffico da parte degli amministratori locali? Difficile dirlo. Intanto si deve registrare l’ultimo intervento sul tema: quello dell’assessore all’Ambiente della Provincia di Vicenza Walter Formenton. In attesa di grandi scelte strutturali, diamo un segnale educativo e lanciamo le domeniche a piedi per tutti i Comuni del Vicentino, questa la proposta dell’assessore. Con l’avvicinarsi della primavera, insomma, la soluzione potrebbe essere quella di spostarsi tutti in bici e a piedi, almeno di domenica.
Torna alla pagina precedente