SENZA TROPPI TAGLI I FONDI PER IL TERZIARIO
Nr. 05 del 14/03/2005
I tagli ai fondi regionali per lo sviluppo economico non toccano più di tanto i settori del commercio e del turismo. Il Bilancio della Regione Veneto, infatti, prevede per il 2005, a favore del sistema delle piccole e medie imprese, circa 209 milioni di euro contro i 241 del 2004, ma la scure imposta alla Regione dalla necessità di rispettare il patto di stabilità, non si è abbattuta sul terziario di mercato, che vede una riduzione delle poste di bilancio di un milione di euro. Poca cosa se confrontata con quanto toccato ad altri settori. Non è un caso, allora, se il segretario di Confcommercio Veneto Alberto Curti ha accolto con moderata soddisfazione l’approvazione definitiva della Finanziaria regionale: “Per gli incentivi alla certificazione di qualità, del resto - è il suo commento - abbiamo più o meno i finanziamenti dello scorso anno. Vediamo poi con soddisfazione che è stato ulteriormente incrementato il fondo di rotazione per il commercio istituito dalla legge 1/99 che, a oggi, ha accumulato una consistenza di 65 milioni”.
Prendendo in considerazione le macroaree, il bilancio di previsione stanzia 13.128.755 euro per il settore commercio e 58.097.528 euro per il turismo (circa 8 milioni in più rispetto al 2004), che quest’anno dovrebbe vedere incrementato, almeno secondo l’Assessore al bilancio Isi Coppola, il turismo congressuale. Il punto dolente, invece, è dato dal taglio delle risorse riguardanti la sicurezza delle imprese. Alessandro Peruch, presidente di Confturismo Veneto, ha a questo proposito sottolineato come più del 30 per cento delle domande di finanziamento per interventi sulla sicurezza non sono state negli anni scorsi finanziate per mancanza di fondi: “Ciò dovrebbe far riflettere - afferma Peruch - sulla necessità di individuare nei bilanci futuri idonee modalità di copertura finanziaria, che consentano alle imprese di beneficiare di uno strumento che ha dimostrato tutta la sua valenza”.
Ma è chiaro che la Regione, nella redazione del bilancio, deve far fronte anche ad altre priorità. Dei 18 miliardi di spesa preventivata, infatti, più di un terzo (e precisamente 6,3 miliardi) sono già impegnati per la sanità e per il patto di stabilità, che costituisce uno dei vincoli più pesanti da rispettare. E il capitolo sanità ha avuto ripercussioni pesanti su molte voci, prime fra tutte quelle legate allo sviluppo. A beneficiare di maggiore attenzione rispetto agli anni scorsi la posta relativa al lavoro e alla formazione, che ha visto lo stanziamento passare da 63 a 106 milioni, un incremento giustificato dalla necessità di applicare la riforma della scuola introdotta dalla Moratti. Per quanto riguarda il funzionamento della macchina burocratica, va detto che la Regione costa ai veneti 317.716.974 euro, soldi suddivisi tra le spese degli organi istituzionali, le relazioni istituzionali e il personale. Il territorio si “porta via” più di 2 milioni di euro, con in prima fila i 780 milioni di euro per la salvaguardia di Venezia e della laguna e i 637 milioni di euro di mobilità regionale. Della sanità si è già detto: si spendono più di sei miliardi di euro, cifra che fa impallidire gli investimenti in cultura, appena 26 milioni.
Tornando al settore commercio, va detto che gli stanziamenti diretti, o in qualche modo corre lati, vedono 3 milioni di euro destinati al fondo di rotazione della legge regionale 1/99 e 2 milio ni per i fondi rischi dei Confidi. La legge regio nale 16/98 sulla qualità incassa 700 mila euro, mentre i fondi statali della delibera Cipe ‘98 rimangono stabili appena sopra quota 3 milioni di euro. Confermato lo stanziamento di 5 milioni di euro per la prossima legge regiona le sulla salvaguardia dei centri storici; e sempre i centri storici e quelli di minore consistenza demografica (L.R. 15, art. 24 e 28) possono contare su uno stanziamento di 2,5 milioni di euro.
Passando al turismo, le previsioni di spesa del 2005 vedono la Regione impegnare, per trasferimenti alle Province, 11.828.500 euro destinati alla gestione degli Uffici IAT. Cinque milioni e 100 mila euro sono riservati alla promozione turistica in Italia e all’estero, mentre crescono a 7milioni e 800mila euro (erano 4 milioni e 400mila l’anno scorso) i contributi per le strutture associate. Buy Veneto, iniziativa promozionale del turismo in cui la Regione crede fortemente, vede aumentare di poco la disponibilità fino a 1milione e 800mila euro, mentre altri 100mila euro sono destinati ad incrementare ulteriormente il fondo di rotazione previsto dalla legge regionale 33/02 e il fondo regionale di garanzia e controgaranzia.
Come si diceva, cifre alla mano, il terziario non esce penalizzato dal Bilancio regionale, e ciò non solo perché si tratta di un settore strategico per il Veneto, in un momento certo non brillante per altri comparti, ma anche grazie all’azione sindacale e di pressione politica esercitata dalla Confcommercio, che ha saputo mettere a frutto il proprio elevato grado di rappresentatività con efficaci azioni di sensibilizzazione dell’apparato politico e burocratico dell’ente.
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