SMOG, I BLOCCHI NON SERVONO
Nr. 06 del 29/03/2005
Gli stop al traffico? Bocciati su tutta la linea. E non solo da associazioni di categoria rappresentative come Confcommercio e Assoartigiani, ma anche da autorevoli esperti chiamati a raccolta per dire la loro sul ricorso alle limitazioni della circolazione come soluzione per diminuire l’inquinamento atmosferico. L’occasione è stato un convegno, organizzato da Confcommercio, Assoartigiani e Aci di Vicenza, tenutosi nell’Auditorium di via Faccio, e che ha avuto il merito di affrontare con coraggio un tema delicato, chiamando al confronto alcuni dei responsabili dei settori e delle istituzioni maggiormente coinvolti in una questione sempre più centrale nella vita della società di oggi.
“Si è verificata una sorta di corsa schizofrenica al blocco totale del traffico - ha detto il presidente della Confcommercio provinciale Sergio Rebecca - alle domeniche a piedi, alla circolazione a targhe alterne. Sono ancora fresche le polemiche che hanno esasperato l’atmosfera cittadina dopo la decisione del Comune di Vicenza di fermare le auto per quattro giorni a febbraio e domenica 20 marzo. Il risultato sotto gli occhi di tutti è però eloquente: la quantità delle polveri sottili è rimasta praticamente invariata. Il blocco si è risolto solo ed esclusivamente in una somma di disagi agli automobilisti e in fortissimi danni economici alle imprese”.
L’affondo del presidente, che ha fatto da premessa al convegno, è continuato: “Nonostante i dati in possesso abbiano sancito la definitiva sconfitta dei blocchi della circolazione come soluzione per contrastare l’inquinamento, questi provvedimenti diretti a colpevolizzare con rito sommario l’automobile stanno diventando una specie di moda da seguire a tutti i costi, senza che ci si interroghi sulla loro effettiva utilità e, soprattutto, senza capire dove essi potrebbero essere proposti. Perché - questa la domanda di Rebecca - si continuano a firmare ordinanze se si sa già a priori che non serviranno assolutamente a niente? Come conciliare l’esigenza di respirare aria pulita con il diritto di mobilità che è di ciascuno e di tutti? L’impresa - ha concluso - non può vedersi penalizzata da un sistema di coercizione esterno che è dannoso e vessatorio”. Di qui i timori per il fu tu ro. “Se la moda è dettata da normative europee e dal tentativo dei singoli sindaci di non restare con le mani in mano - ha invocato il presidente dell’Assoartigiani Giuseppe Sbalchiero - gli operatori economici hanno comunque il diritto di chiedere chiarezza”.
“Siamo ormai famosi a livello internazionale oltre che per la bellezza e l’arte della nostra città - ha osservato il presidente dell’Automobile Club di Vicenza Romano Pigato - anche per il blocco totale del traffico nel centro storico sperimentato alcune settimane fa. Ormai sono quasi tutti d’accordo sul fatto che questi blocchi non sono utili se non per marginali effetti collaterali. Ma come per molti farmaci gli effetti collaterali sono più pericolosi della malattia stessa. Va fatta con urgenza un’analisi costi-benefici di tali iniziative. Lo smog da traffico, lo ha affermato nientemeno che l’illustre oncologo prof. Veronesi, non è che in minima parte responsabile dell’insorgere dei tumori”.
A questo proposito, ha rincarato la dose il presidente nazionale dell’Aci Franco Lucchesi: “La varie esperienze dei blocchi mostrano come non sia questa la via da seguire” ha affermato, puntando il dito anche sul parco auto italiano, il più vecchio d’Europa e chiedendo, tra le altre cose, la costituzione di un’Autorithy sulla mobilità.
L’assessore provinciale all’ambiente Walter Formenton ha ammonito: “Per risolvere un problema del genere ci vogliono vent’anni”. Ma - ha aggiunto - grazie al progresso della ricerca e al perfezionamento delle tecnologie si sono già abbattuti i livelli di inquinanti presenti in abbondanza nell’aria fino a pochi anni fa, dall’anidride solforosa al benzene al piombo. “Vicenza, comunque, non ha il record per le pm10. Il problema è di tutta la pianura. Fissando limiti da rispettare a livelli così bassi, l’Ue ha messo fuori gioco il Veneto e il Nord Italia”.
L’impegno della Provincia lo ha poi garantito la presidente Manuela Dal Lago: dalla progettazione della metropolitana di superficie alle nuove strategie delle Ftv, fino al lavoro sugli impianti di riscaldamento dell’Agener, per i quali è prossima la stipula di una convenzione con il Comune di Vicenza.
Ivo Allegrini, direttore dell’istituto inquinamento atmosferico del Cnr, ha poi ricordato come dal 1970 a oggi la qualità dell’aria nel nostro Paese sia sensibilmente migliorata. “Biossido di zolfo e monossido di carbonio si sono ridotti. Il problema ora sono i pm10, anche se non esistono dati storici. La variabile è data dalle condizioni meteorologiche. La pianura padana non è altro che una conca protetta dalle Alpi, senza vento, dove l’aria ristagna. E’ come se le nostre città avessero tutto un soffitto a 20 metri di altezza. Nel 15-20 per cento si tratta di inquinanti naturali. C’è la necessità di individuare interventi che siano davvero efficaci, che portino davvero benefici, mettendone sul piatto i costi e senza più attaccarsi a provvedimenti “alla carlona”. Il ministro Mattioli - ha ancora detto - ha insediato una commissione per dimostrare all’Ue quale è la nostra situazione. E poi - la sua conclusione - si parla tanto delle nostre città. A Pechino il livello delle pm10 è di 300-400 microgrammi per metro cubo”.
Il presidente dell’Anci Veneto Vanni Mengotto ha sottolineato la situazione critica in cui spesso si trovano ad operare gli amministratori locali. “In questi ultimi mesi si è registrato un grande dibattito sul problema dei blocchi del traffico - ha detto - ma alla fine il risultato concreto di tutto questo bailamme è che i sindaci restano con il cerino in mano”.
Infine, il sottosegretario all’ambiente Stefano Stefani ha portato una serie di dati. “Il trasporto merci è costituito per il 45 per cento da autoveicoli privi di dispositivi di abbattimento delle emissioni, e di questi oltre due terzi sono vetusti veicoli a gasolio. Con Fiat e Unione petrolifera - ha annunciato - è stato concordato un percorso che vedrà la nascita di nuovi veicoli merci a metano”.
In provincia circolano 56 mila autocarri merci e 500 mila vetture, 68 mila in città, ma il complessivo parco a motori conta 3 milioni e mezzo di veicoli. “Non è sbagliato parlare di corsa schizofrenica ai blocchi - ha ammesso - . Senza dimenticare che i pm10 non sono il problema più grave. Gli errori del passato ci piombano addosso con la loro drammaticità”.
Stefani ha poi invitato una “certa parte politica a non fare demagogia” e ha elencato una serie di provvedimenti anti-smog allo studio del ministero. “Con il ministero della produttività abbiamo varato un programma di incentivi per oltre 260 milioni di euro con l’obiettivo di ridurre il carico inquinante del 20 per cento. Nel 2009 in tutta Italia le emissioni si ridurranno di 16 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Ma già dal prossimo settembre dovrebbe scattare un piano per cambiare le vecchie caldaie.”.
BASTA CON GLI STOP ALLE AUTO
La rabbia dei commercianti per il provvedimento del 20 marzo
E, intanto, il giorno prima del convegno, la domenica delle Palme, gran parte della città è diventata praticamente off limits. Ancora un altro blocco totale del traffico deciso dall’amministrazione comunale, ancora disagi per i cittadini e per le attività commerciali, e ancora puntuale la presa di posizione della Confcommercio. “Non si capisce più - ha dichiarato Luciano Pozzan, presidente della sezione n. 1 del centro storico dell’Ascom - per quale motivo il sindaco insista con provvedimenti del genere, visto che è ormai dimostrata l’inutilità di tali espedienti. L’unica conseguenza certa è che si continuano a colpire pesantemente le attività commerciali. Non è possibile insistere con provvedimenti spot che paralizzano la città - ha continuato Pozzan - solo perché, sulla base di un indice, ancora tutto da verificare, si ritiene il traffico veicolare responsabile di danni alla salute. Così facendo si strizza solo l’occhio agli ambientalisti, senza ottenere risultati tangibili, e si strozzano i negozi e le altre attività del centro. Nella mattinata di domenica, tra l’altro c’era in programma la Stravicenza, che ha reso impraticabile gran parte del centro. Non bastava? Perché penalizzare la zona centrale per tutto il giorno quando si sapeva per tempo che i negozi potevano rimanere aperti? Perché le nostre attività devono essere sempre le più danneggiate rispetto a quelle di altre zone della città?”.
La contrarietà dei commercianti al blocco totale del traffico non si è limitata alle parole. E’ partita anche una lettera indirizzata al sindaco Hullweck e agli assessori Sorrentino, Cicero e Gallo, con cui, fra l’altro, si è chiesto all’amministrazione di rimettere qualsiasi futura decisione ad una più seria e credibile politica ambientale condivisa dagli attori locali pubblici e privati.
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