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TURISMO, RISORSA CHE CONTA PER L’ECONOMIA ITALIANA

Nr. 06 del 29/03/2005

Il Veneto è la seconda Regione in Italia per numero di camere alberghiere e la terza per numero complessivo di aziende. E’ quanto emerge dal Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia presentato da Federalberghi nell’ambito del convegno: “Turismo, Economia, Istituzioni”, svoltosi a Venezia, a conclusione della 55a Assemblea Generale del sindacato degli albergatori italiani. Il rapporto evidenzia inoltre che la provincia di Venezia è la seconda in Italia per numero di pernottamenti di turisti stranieri, che annualmente la scelgono per trascorrere un periodo di vacanze.
Nel dettaglio, il numero di camere disponibili negli alberghi del Veneto (gli ultimi dati ufficiali disponibili sono dell’Istat e relativi al 2003) assomma a 102 mila unità, mentre gli alberghi ammontano a 3.130. Passando al numero di pernottamenti alberghieri ed extralberghieri, il Veneto assurge alla prima posizione assoluta, con 31 milioni di notti dormite per turisti stranieri, seguito a debita distanza dalla Toscana con 17,6 milioni.
“Le cifre confermano il peso del settore turistico ed in particolare del comparto alberghiero, sull’economia regionale - ha dichiarato Alessandro Peruch, Presidente di Federalberghi Veneto, che rappresenta oltre 2.500 alberghi su un totale regionale di oltre 3.000 - Ed è un settore che non delocalizza, ma rilascia sul territorio la ricchezza che produce. Per questo ed altri motivi meriterebbe una maggiore attenzione rispetto a quanto sta accadendo”.
Il convegno, organizzato da Federalberghi, ha visto la partecipazione di esponenti di spicco del mondo politico e sindacale: da Luigi Angeletti (segretario della Uil) ad Enrico Letta (responsabile economico della Margherita), da Francesco Nucara (Vice Ministro dell’Ambiente) a Roberto Cota (Sottosegretario delle Attività Produttive con delega al turismo), da Nicola Bono (Sottosegretario dei Beni Culturali) ad Amedeo Ottaviani (Presidente dell’Enit) e Giancarlo Galan (Presidente della Regione Veneto). Da parte di tutti è stata espressa la considerazione che il turismo è la prima industria del Paese e merita attenzione politica e considerazione economica.
A “tirare le somme” del dibattito ci ha pensato Bernabò Bocca, Presidente Nazionale della Federazione. “Il turismo - ha detto - è e rimane la carta da giocare per il futuro economico ed occupazionale dell’Italia, unico settore, in tempo di crisi economica, ad aver perso meno di altri comparti e ad aver mantenuto comunque i livelli occupazionali. Occorre quindi - ha continuato- che il turismo possa sedere a Palazzo Chigi, con un Ministro in grado di rappresentare a pieno titolo chi produce quasi il 12% del Pil e dà lavoro a 2 milioni di persone e riesca ad ottenere ciò che a noi serve: promozione ed immagine”.
“La riforma dell’Enit, giunta a compimento, aiuterà sicuramente il rilancio del settore” ha sostenuto Amedeo Ottaviani. In accordo con lui Nicola Bono che ha sottolineato come: “i provvedimenti varati in questi giorni dal Governo, costituiscono la base dalla quale partire per il rilancio a tutto tondo del settore”. Da parte sua Roberto Cota ha detto che “il turismo merita quelle attenzioni che finora sono state appannaggio solo di altri comparti produttivi”.
Enrico Letta ha espresso il proprio impegno perché “il Ministero del Turismo possa rinascere e governare un settore che ha bisogno di una guida centrale”, mentre Francesco Nucara ha enfatizzato l’esigenza “di costruire una politica per la tutela ambientale mirata essenzialmente al turismo”. Angeletti si è dichiarato ottimista sul futuro del settore “a condizione che si facciano funzionare i servizi e le infrastrutture”. Galan ha presentato il modello Veneto “che resta un esempio per l’intero Paese e l’Italia deve puntare davvero sul turismo, che è una risorsa inesauribile e la riforma dell’Enit va considerata solo come un buon inizio”.


TUTTI I NUMERI DEL VENETO
Provincia per provincia, i dati che rendono la regione protagonista del comparto

Gli alberghi italiani? Primi in Europa e terzi nel mondo per numero di camere. I pernottamenti alberghieri annuali? Primi in Europa seguiti dalla Spagna, dalla Germania e dalla Francia. Il fatturato annuo? Circa 29 miliardi di euro tra diretto ed indotto. “Questi risultati sono l’ennesima riprova che il nostro comparto costituisce la vera struttura portante del ben più vasto settore turistico” è il commento di Bernabò Bocca, Presidente della Federalberghi-Confturismo, ai dati contenuti nel Rapporto sul Sistema Alberghiero in Italia. L’indagine, realizzata dalla Federalberghi con il supporto tecnico-scientifico della società Mercury di Firenze, mette in luce altri aspetti: gli alberghi a 5 stelle in Italia dal 1990 ad oggi sono passati da 106 a 197, quelli a 4 stelle da 1.707 a 3.222 e quelli a 3 stelle da 9.423 a 15.776. Il 75% degli oltre 33 mila alberghi nazionali sono aperti tutto l’anno. Il 42% (media nazionale) dispone di un sito Internet. Il 33% ha a disposizione un centro benessere. Il 22% ha una piscina. Il 33% ha l’aria condizionata in camera. Inoltre, dell’intero parco alberghiero nazionale (33.400), solo il 2% è di catene alberghiere internazionali (pari a 660 strutture), il 4% fa capo a catene alberghiere famigliari (pari a 1.350 strutture) ed il restante 94% (pari a 31.400 strutture) è costituito da imprese singole. “Cifre che testimoniano - aggiunge Bocca - la continua crescita qualitativa del comparto, pur oberato da tre anni consecutivi di crisi economica ed internazionale, e che fanno giustizia di luoghi comuni che il più delle volte relegano gli alberghi italiani ad un ruolo di imprese marginali, mentre essi costituiscono a buon diritto la parte più vitale del sistema economico e produttivo del Belpaese”.
E per quanto riguarda i dati veneti? Di tutto rispetto, visto che la regione è ai vertici delle classifiche nazionali. Venezia e provincia conta 83.921 posti letto, di cui il 3% negli alberghi a 5 stelle, il 20,5% nei 4 stelle, il 54,5% nei 3 stelle, il 13,5% nei 2 stelle e l’8,5% nelle imprese ad 1 stella. Verona e provincia conta 36.063 posti letto, di cui lo 0,6% nei 5 stelle, il 23,2% nei 4 stelle, il 42% nei 3 stelle, il 21% nei 2 stelle ed il 13% ad 1 stella. Passando a Padova e provincia, qui troviamo 25.577 posti letto, di cui l’8% nei 5 stelle, il 38% nei 4 stelle, il 42% nei 3 stelle, l’8% nei 2 stelle ed il 4% ad 1 stella. Per quanto riguarda la provincia di Belluno, il rapporto segnala 21.472 posti letto, di cui il 2% nei 5 stelle, il 15% nei 4 stelle, il 54% nei 3 stelle, il 20% nei 2 stelle ed il 9% negli alberghi ad 1 stella. Segue Vicenza, con i suoi 13.010 posti letto, di cui il 26% a 4 stelle, il 34% nei 3 stelle, il 24% nei 2 stelle ed il 16% ad 1 stella. Treviso e provincia può contare su 7.000 posti letto, di cui l’1,2% nei 5 stelle, il 39% nei 4 stelle, il 37% nei 3 stelle, il 17% nei 2 stelle ed il 6% negli alberghi ad 1 stella. Infine Rovigo, che ha 2.703 posti letto, di cui il 17% nei 4 stelle, il 57% nei 3 stelle, il 12% nei 2 stelle ed il 14% ad 1 stella.
Interessanti anche i dati sul numero dei pernottamenti annui per province. Venezia (4a tra le 103 province italiane) registra 11,7 milioni di pernottamenti, Verona (9a in classifica) registra 5 milioni, Padova (11a) registra 4,4 milioni, Belluno (26a) registra 2,2 milioni. Seguono, nell’ordine, Vicenza (47a), che registra 1,3 milioni di pernottamenti alberghieri tra italiani e stranieri, Treviso (54a), che ne registra 1,1 milioni e Rovigo (88a) che chiude la classifica veneta con circa 300 mila pernottamenti annui.

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