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Confcommercio Veneto Notizie

TRASPORTI E LOGISTICA URBANA GUARDANO ALL’AMBIENTE

Nr. 11 del 06/06/2005

La distribuzione urbana delle merci nell’era delle targhe alterne, le soluzioni-tampone che rivelano il fallimento del sistema viario, la necessità di avviare un disegno complessivo di decongestionamento e fluidità del traffico, che consideri prioritario il rapporto fra territorio, trasporti e logistica urbana. Se ne è parlato venerdì 20 maggio a Mestre, nella sede della Confcommercio Veneto, nell’ambito del 4° e ultimo incontro (i primi tre di sono svolti a Napoli, Firenze e Milano) sul tema della distribuzione urbana delle merci, illustrato dal professor Rocco Giordano, responsabile del Centro Studi sui Sistemi di Trasporto e organizzato da Confcommercio.
Un incontro tecnico rivolto alle Ascom, alle Unioni Regionali e ai rappresentanti di Conftrasporto di tutto il Nordest, nell’ambito della fase finale di uno studio volto a ricercare e sistemi di governo a sostegno di una logistica pubblica passeggeri e merci, efficienti e sostenibili dal punto di vista ambientale.
Nel Veneto, dove ad uno sviluppo produttivo e commerciale rilevante non corrisponde un sistema viario adeguato e la congestione stradale è un problema con il quale bisogna fare i conti quotidianamente, il tema continua ad essere di stretta attualità, anche se non mancano sul territorio i primi interventi per dare una risposta concreta alla richiesta di una distribuzione urbana delle merci organizzata e in sintonia con gli obiettivi ambientali. Uno di questi è a Padova, dove è stato attivato il progetto Cityporto: 12 corrieri interessati, una media di 180 consegne al giorno, 7 veicoli eco-compatibili che diverranno 17 a regime, quote di finanziamenti dalla Regione, dalla Provincia, dal Comune, dalla Camera di Commercio, che stanno a significare l’importanza della collaborazione e della partecipazione delle istituzioni a vari livelli a un progetto di trasporto diversificato rispetto a quello ‘tradizionale’. Il secondo è il caso di caso di Vicenza, con l’Eco-Logistic Center, in esercizio da gennaio 2005: 120 consegne al giorno con 4 veicoli elettrici; 9 i corrieri professionali sino ad ora coinvolti; un finanziamento di 1,5 milioni di euro erogati dal Comune come prestito a tasso zero.
Lo studio presentato dal prof. Giordano traccia una sorta di ‘road map’ dei trasporti e della logistica su scala nazionale, giungendo a evidenziare la necessità di studiare nel particolare le esigenze del territorio per formulare soluzioni di trasporto integrato, tramite interventi sugli assi e sui nodi delle reti, il potenziamento delle reti di primo livello e dei sistemi capillari di accesso e collegamento, il coordinamento delle politiche adottate dai diversi centri decisionali e l’integrazione funzionale delle diverse tipologie di trasporto.
Dallo studio è emerso che mediamente su 100 mezzi in ingresso in città i veicoli commerciali sono il 10-15% (il 60% viaggia per conto proprio, il 40% in conto terzi); i veicoli cosiddetti light (inferiori alle 6 tonnellate di peso) effettuano gran parte della distribuzione urbana e costituiscono circa il 70% del parco nazionale, muovono volumi pari al 13% circa del totale, hanno età media di 9,4 anni (il 30% in più rispetto alla media europea). I trasporti di distribuzione agli esercizi commerciali, farmacie, bar, ristoranti, alberghi e altro, pesano mediamente per il 40% del traffico merci complessivo, mentre gli operatori professionali (quelli che lavorano in conto terzi) coprono meno del 50% del fabbisogno, mentre il resto è affidato agli operatori che lavorano in conto proprio, con un coefficiente di riempimento del veicolo inferiore al 30% contro il 45% dei veicoli che viaggiano per conto terzi.
“Alla luce di tutto questo - ha dichiarato Rocco Giordano - dobbiamo porci tra gli altri tre obiettivi sostanziali per ottimizzare il sistema di distribuzione e collaborare ai progetti di risanamento dell’aria, che nel Veneto è una questione della massima urgenza: favorire l’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale da parte degli operatori professionali della distribuzione urbana; promuovere la diffusione di tecnologie e modalità avanzate di programmazione e gestione degli approvvigionamenti e delle consegne per ottimizzare i carichi; definire regolamentazioni di accesso per favorire il passaggio dal conto proprio alla distribuzione professionale. E’ una linea su cui alcune medie e grandi città si stanno muovendo, purtroppo con esperienze pilota che è giunto il momento di coordinare e far divenire modelli di riferimento per tutti”.
Le priorità individuate, invece, a livello nazionale, e che sono parte integrante di un programma che punta a concretizzare la sostenibilità economica delle scelte da attivare, mirano al riconoscimento, in sede europea, del deficit competitivo generato dalla bariera delle Alpi (che comporta un aggravio di costi per le imprese italiane pari a 1,1 miliardi di euro all’anno); allo sviluppo dei trasporti ferroviari e su gomma al nord e delle autostrade del mare a sud; alla riorganizzazione ed innovazione delle imprese di trasporto; al rifiuto della logica delle misure coercitive, quali i divieti o le tariffazioni delle infrastrutture, cercando invece di sviluppare credibili alternative al trasporto su gomma; infine, a realizzare indagini sistematiche sulla logistica urbana al fine di individuare le migliori soluzioni condivise alle problematiche legate ai trasporti ed alla logistica.

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