Hanno risposto in tanti all’invito dei presidenti delle associazioni provinciali fioristi di Vicenza e Padova per la festa interprovinciale della categoria. Una piacevole cena in compagnia fra colleghi ma anche un momento di confronto sui problemi comuni e le iniziative che vedono protagonisti i fioristi, operatori commerciali tra i più dinamici e impegnati in molte attività promozionali e sindacali. “Da anni abbiamo fatto della formazione e dell’aggiornamento professionale un punto fermo nell’attività sindacale della categoria- ha esordito Emiliano Filippi, presidente vicentino dei fioristi aderenti alla Confcommercio- e su questa strada dobbiamo continuare con determinazione, ma vi è anche la necessità di crescere come gruppo per ottenere maggiore visibilità e la necessaria tutela della professionalità del nostro servizio”. Il momento economico non è dei più felici ed anche le fiorerie risentono del calo generalizzato dei consumi; non bisogna però abbassare la guardia - come hanno sottolineato Renato Trinco, presidente dell’associazione padovana della categoria e Gino Federico Sabadin, vicepresidente dell’Ascom di Padova - ma offrire un servizio ancora più qualificato. In questo contesto è importante restare uniti e partecipare alla vita associativa: “gestire un’attività commerciale- ha commentato Ernesto Boschiero, vicedirettore provinciale dell’Ascom vicentina- è sempre più impegnativo ma un operatore accorto deve saper cogliere le opportunità e i servizi che vengono proposti agli associati, consapevole che solo una maggiore professionalità e un’attenzione alle esigenze del cliente possono rivelarsi le armi vincenti per competere in un mercato difficile come quello attuale”. La serata di festa ha vissuto anche un momento particolare con la raccolta benefica di fondi a favore della “Città della Speranza”, che sostiene la ricerca nel campo delle leucemie infantili. “Siamo sempre in prima linea in tante manifestazioni promozionali nelle varie realtà territoriali ma la categoria è sensibile e presente anche nelle iniziative benefiche e di solidarietà- ha concluso Filippi - ma chiediamo rispetto per il nostro lavoro e la possibilità di offrire un servizio qualificato, senza subire ingiuste penalizzazioni da ripetute iniziative che usano il fiore quale strumento di raccolta fondi sollecitando la sensibilità della gente”.