VICENZA NEL TERZO MILLENNIO
Nr. 12 del 20/06/2005
“Vicenza nel terzo millennio” è il titolo del convegno che si è svolto all’inizio del mese a Vicenza per delineare i possibili scenari futuri di sviluppo, coinvolgendo tutte le componenti - pubbliche economiche e sindacali - in un’azione comune e condivisa. All’incontro, organizzato dalla Provincia di Vicenza, hanno partecipato molti rappresentanti del mondo politico ed economico sia locale che nazionale, tra i quali il vice premier Giulio Tremonti che però si è limitato ad un’analisi dell’attuale crisi dell’Unione Europea, concludendo che “E’ tempo di scelte difficili. L’età dell’oro per l’Europa è finita, andiamo verso anni di ferro. Dobbiamo realizzare che, a queste condizioni, non possiamo competere. Non è troppo tardi: abbiamo ancora almeno quattro settori forti da difendere: l’agroalimentare, il mobile, il meccanico e la moda abbigliamento. Dobbiamo saper proteggere questi settori e non fustigarli”. Per quanto riguarda Vicenza, il Ministro si è limitato ad una battuta: “Sulla Treccani ho trovato poco di Vicenza ma c’era prima dei romani e ci sarà anche dopo i cinesi. Non vi dirò di rimboccarvi le maniche, ma di aprire gli occhi e darci una mano”.
La tavola rotonda è stata una nuova tappa di “Vicenza nel Terzo Millennio”, progetto lanciato dalla Provincia di Vicenza che, dopo una prima fase di analisi urbanistica del territorio, ha voluto puntare i fari della riflessione sul versante economico. Filo conduttore del convegno è stata la relazione “I percorsi dell’innovazione del sistema. Le proposte per una nuova competitività del modello vicentino” realizzata dal prof. Enzo Rullani dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, il quale nella presentazione dello studio ha affermato che “Lo sviluppo è durato trent’anni. Ora dobbiamo girare pagina e avere nuove idee. Il futuro va sempre più verso la “smaterializzazione” dei prodotti: il contenuto è non solo tecnologia, ma anche commercializzazione, marchio, design. Ci attendono due sfide: la prima, passare dalla quantità alla qualità, innovando e non replicando; la seconda: dalla conoscenza importata alla conoscenza autoprodotta, investendo in capitale intellettuale e relazionale”.
“Le province sono laboratori fondamentali per un progetto di rilancio economico - ha detto nel suo intervento la presidente dell’Amministrazione provinciale di Vicenza Manuela Dal Lago -. La politica deve riannodare i mille fili di un organismo vitale e reattivo E’ dall’alleanza di tanti piccoli che si costruisce un progetto di nuova competitività che sale dal territorio al sistema Paese. La Provincia di Vicenza - ha ribadito- intende dare un contributo di accompagnamento alle buone pratiche per l’innovazione di sistema che devono sostenere una nuova competitività: le reti di servizi innovativi, i centri di ricerca per la conoscenza, i mediatori cognitivi tra ricerca e imprese, le azioni formative, gli strumenti di finanza evoluta”.
In tale prospettiva si inserisce la proposta della Confcommercio di Vicenza alla Provincia per collaborare ad una più incisiva programmazione urbanistica commerciale che sappia governare i cambiamenti e dare risposte di sviluppo al territorio. Dopo il convegno, e a seguito anche dell’incontro su “la programmazione urbanistico-commerciale per l’insediamento delle attività commerciali nel Veneto”, che si è tenuto nella sede dell’Ascom di Vicenza nel gennaio scorso, la richiesta di partecipare attivamente alla pianificazione territoriale è stata formulata ufficialmente. Tale proposta, forte del contributo che può essere fornito tramite Ister, l’Istituto per il Terziario della Confcommercio vicentina che da anni è impegnato nel monitoraggio del territorio e in piani commerciali e turistici, vuole essere un importante contributo allo sviluppo del territorio, evitando una terziarizzazione indistinta e selvaggia. Negli ultimi tempi, infatti, in nome della modernizzazione, sono stati spesso ipotizzati interventi che, di fatto, consistevano in operazioni di valorizzazione esclusivamente immobiliare, senza tenere conto che senza un preciso disegno strategico sulla collocazione degli insediamenti distributivi, la rete commerciale viene stravolta e si innescano processi di ingovernabilità e inefficienza.
Secondo la Confcommercio di Vicenza, l’assenza di una reale pianificazione sta già alterando le condizioni di concorrenzialità tra i diversi sistemi distributivi e al punto in cui si è arrivati non è più sufficiente il blocco di nuove superfici della media e grande distribuzione, perché si pone con urgenza il problema di come avviare il riequilibrio tra le reti commerciali nell’interesse dell’utenza e degli operatori. La costruzione di un quadro strategico e condiviso diviene quindi la condizione necessaria per delineare successivi interventi, auspicabili in particolare in ambito sovracomunale. In questo senso l’Ascom ha anche indicato le azioni da attivare, in particolare: contenere la dispersione insediativa degli esercizi commerciali; impedire la realizzazione di nuovi poli commerciali, in assenza di un progetto a scala sovracomunale; favorire la specializzazione degli assi commerciali extraurbani esistenti; attuare un rigoroso monitoraggio delle trasformazioni d’uso.
M.R.
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