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Confcommercio Veneto Notizie

BUONI PASTO: SI CHIEDE UNA REGOLAMENTAZIONE LEGISLATIVA

Nr. 13 del 04/07/2005

Una delega al Governo con l’obiettivo di vietare le gare al massimo ribasso salvaguardando il valore del buono-pasto nell’intera filiera: questa, in sintesi, la richiesta avanzata dalla Confcommercio nazionale in una lettera inviata ai ministri Scajola e Siniscalco e al relatore del Ddl competitività, Guido Crosetto, per giungere alla regolamentazione in via legislativa di un mercato - quello dei buoni pasto - che sta determinando un’insostenibile pressione sugli esercenti ai quali viene trattenuto anche fino al 12% del corrispettivo.
L’ipotesi di una delega al Governo è l’unica strada attualmente percorribile per ripristinare le condizioni di un corretto ed equo svolgimento di un importantissimo servizio sociale, quale è quello della ristorazione dei lavoratori.
Il malessere degli esercenti - baristi ristoratori titolari di pizzerie tavole calde rosticcerie ecc. - aveva portato nei giorni scorsi ad un nuovo stop nell’accettazione dei buoni pasto, soprattutto in vista di ulteriori, annunciati, rialzi delle commissioni pretese dalle società emettritrici dei ticket. La CONSIP, che acquista buoni pasto per il settore pubblico, sta predisponendo, infatti,una gara da circa 1 miliardo di euro che, se sarà aggiudicata come si prevede con forti sconti, costituirà un’altra mazzata per le imprese della ristorazione che erogano il servizio sostitutivo di mensa ai lavoratori tramite l’accettazione dei buoni pasto.
La protesta degli operatori del settore per trovare una soluzione al problema delle forti commissioni sui ticket ristorant è però una storia che si ripete. Questa ennesima mobilitazione si somma a quella già intrapresa nel marzo dell’anno scorso, quando una buona parte degli operatori del settore si rifiutarono di accettare i buoni pasto, e a quella di mobilitazione nazionale denominata “no ticket day” che si svolse nel giugno 2003, nella quale gli operatori del settore di tutta Italia decisero di rifiutare per un giorno i buoni pasto in segno di protesta. Ma la questione per ora non trova alcuna soluzione e si spera nell’intervento risolutore del Governo.

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