CRESCONO LE VENDITE AL DETTAGLIO
Nr. 15 del 01/08/2005
Secondo l’Istat, le vendite al dettaglio a maggio sono aumentate dello 0,7% rispetto ad aprile 2005 e dello 0,9% rispetto a maggio 2004. Era dal giugno del 2004 che non si registrava un aumento su base mensile così alto. Le vendite di alimentari sono aumentate dello 0,8% mensile e tendenziale, mentre i prodotti non alimentari dello 0,4% congiunturale e dell’1% annuo. A maggio, il numero medio di giorni d’apertura dichiarato dalle imprese al dettaglio è stato pari a 26,2, con 1,4 giorni in più rispetto a maggio 2004 per la grande distribuzione e 0,6 per le imprese operanti su piccole superfici. L’aumento tendenziale dello 0,9% relativo al valore del totale delle vendite è il risultato di aumenti molto simili delle vendite delle imprese della grande distribuzione e di quelle delle imprese operanti su piccole superfici (rispettivamente + 0,9% +1,0%). Andamenti simili per la grande distribuzione e le imprese operanti su piccole superfici si registrano anche con riferimento alle vendite di prodotti alimentari (rispettivamente + 0,8% e +0,7%) e di prodotti non alimentari (rispettivamente + 0,9% e +1%).Nel periodo gennaio-maggio 2005, il valore del totale delle vendite ha registrato un calo tendenziale dello 0,6 per cento. Le vendite della grande distribuzione sono aumentate dello 0,6%, mentre quelle delle imprese operanti su piccole superfici hanno subito una flessione dell’1,4%; le vendite di prodotti alimentari sono diminuite dello 0,1% e quelle di prodotti non alimentari dello 0,9%. Per quanto riguarda le diverse forme di vendita della grande distribuzione, nel mese di maggio 2005 sono state registrate variazioni tendenziali positive per tutte le tipologie, ad eccezione degli ipermercati, che hanno segnato una flessione del 3,6%.
Secondo il presidente di Confcommercio Sergio Billè l’incremento delle vendite al dettaglio registrato a maggio dall’Istat non deve essere letto “gloriandosi eccessivamente”. “Come c’eravamo sorpresi e amareggiati per il mese precedente - ha detto Billè - così ora non dobbiamo eccessivamente gloriarci”. Secondo il presidente di Confcommercio sull’economia “incombe ancora infatti il caro petrolio e ci sono “condizioni che ci impongono prudenza”.
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