MINI RIVOLUZIONE PER IL COMMERCIO SU AREE PUBBLICHE
Nr. 16 del 12/09/2005
Una piccola ma significativa rivoluzione per gli operatori ambulanti del Veneto. Si potrebbe definire così la Delibera di Giunta Regionale n. 2113 del 2 agosto 2005, che introduce alcune interessanti novità per il commercio su aree pubbliche, e chiarisce alcuni dubbi interpretativi della normativa in vigore sollevati da Comuni e dalle categorie economiche, Fiva-Confcommercio in primis. In sostanza, il DGR approvato va a modificare criteri applicativi emanati ai sensi dell’art. 1, comma 7 e dell’art 3 comma 1 della legge regionale 10/2001.
La prima e più importante conseguenza del provvedimento è che d’ora in avanti, per partecipare alle fiere, è necessaria una specifica autorizzazione comunale in aggiunta alla concessione decennale del posteggio valevole per i giorni della fiera. Un ulteriore aggravio burocratico per gli operatori? “Assolutamente no - commenta Adriano Girardello, presidente dell’Associazione provinciale venditori ambulanti e su aree pubbliche, Fiva Confcommercio di Vicenza -. Perché in questo modo si introduce un elemento di ordine di cui si sentiva il bisogno, senza contare che l’autorizzazione a partecipare alla singola fiera e la relativa concessione del posteggio costituiranno una sorta di ramo d’azienda che potrà essere ceduto singolarmente”.
Il testo della delibera, che tiene conto delle osservazioni e proposte dalla Fiva-Confcommercio regionale, conferma innanzitutto che le autorizzazioni per il commercio su area pubblica possono essere rilasciate esclusivamente a persone fisiche o società di persone, ponendo così fine a dispute e diverse interpretazioni fornite da alcuni tribunali. Chiarita anche la questione del sub-ingresso nelle autorizzazioni: i contratti devono essere redatti in forma pubblica o per scrittura privata autenticata. Di particolare importanza la modifica dell’autorizzazione comunale per la partecipazione alle fiere, che ha recepito le aspettative della categoria. Di fatto, a coloro che sono già in possesso di una concessione decennale per la partecipazione alle varie fiere istituite dai Comuni, verrà rilasciata automaticamente una specifica autorizzazione nel corso della prima partecipazione successiva all’entrata in vigore della nuova delibera regionale.
Per quanto riguarda i criteri per il rilascio di nuove autorizzazioni agli ambulanti o per la regolarizzazione, da parte delle amministrazioni comunali, di fiere già istituite, vengono recepiti per le fiere i criteri già adottati per i mercati settimanali. La delibera entra anche nel merito della presenza, nei mercati, di produttori agricoli: si riafferma l’impossibilità di istituire mercati ad essi riservati, salvo prevedere la creazione di un singolo posteggio isolato, all’interno del mercato, riservato a questi operatori. Un aiuto ai Comuni e alle difficoltà applicative della legge sul commercio ambulante viene poi dalla possibilità, contenuta nell’allegato alla delibera, di considerare decaduta l’autorizzazione al commercio su aree pubbliche in forma itinerante per gli operatori divenuti irreperibili (problema che si presenta talvolta con operatori extracomunitari). Collegato a questo, sempre con riferimento al commercio in forma itinerante, vi è d’ora in poi l’obbligo, a carico dei Comuni, di verificare entro sei mesi dal rilascio dell’autorizzazione l’effettivo inizio dell’attività, da provare tramite la posizione di partita Iva, l’iscrizione alla Camera di Commercio e alla gestione pensionistica presso l’Inps. “Ritengo che questo provvedimento- afferma Girardello- accolga in buona sostanza le aspettative e le richieste di adeguamento proposte dalla nostra categoria; corrisponde infatti alle mutate esigenze sia degli operatori che degli stessi consumatori”.
La delibera della giunta regionale ha infine approvato la nuova modulistica per le autorizzazioni e la gestione amministrativa dell’attività del commercio ambulante, sia su posteggio nei mercati che nelle fiere, in forma itinerante e nei mercatini dell’antiquariato, e approvato un testo coordinato dei criteri della Legge 10/2001, quanto mai utile per districarsi nelle innumerevoli modifiche dei criteri intervenute in questi anni.
NORME IGIENICO SANITARIE, LA REGIONE CONCEDE UNA PROROGA
Per un interessante passo avanti fatto dalla Regione, ecco però anche, contestualmente, un passo indietro che si sarebbe dovuto evitare. La Regione ha infatti concesso ai Comuni l’ennesima proroga per adeguare i mercati di prodotti alimentari alle norme igienico-sanitarie previste in una specifica ordinanza emessa nel 2002 dal Ministero della Salute. Dunque ora le amministrazioni locali avranno tempo fino al 30 giugno 2006 per mettersi in regola ad una serie di prescrizioni che impongono, ad esempio, specifiche caratteristiche della rete fognaria, allacci dei posteggi all’acqua potabile, servizi igienici sia per gli acquirenti che per gli operatori, oltre alla pulizia dell’area con raccolta e allontanamento dei rifiuti. . “Nell’interesse di tutti - dichiara il presidente provinciale della Fiva-Confcommercio Girardello - chiediamo di svolgere le nostre attività di commercio su aree pubbliche nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, anche in fatto di sanità e igiene pubblica. Invitiamo perciò i sindaci dei Comuni della provincia di Vicenza, qualora non l’avessero ancora fatto, a un preciso impegno a progettare e realizzare con urgenza gli adeguamenti delle aree di mercato, reperendo le risorse finanziarie necessarie”.
A tutt’oggi, l’unico comune di grandi dimensioni della provincia di Vicenza che ha provveduto all’adeguamento della zona mercato alle direttive ministeriali è Schio. “E’ dalla primavera di quest’anno - dichiara Girardello - che per i mercati centrali del mercoledì e del sabato è operativa un’apposita area attrezzata per i banchi del settore alimentare e una serie di servizi per gli operatori ambulanti, che riguardano luce, acqua e gas. Questo ha comportato indubbi vantaggi e migliorie al mercato e, quindi, a tutti i frequentatori delle bancarelle. Tutto ciò è stato possibile grazie all’impegno e alla volontà dell’amministrazione di Schio, che ha progettato e dato attuazione ad alcuni importanti interventi migliorativi: dall’erogazione dell’energia elettrica al collegamento con l’acquedotto civico, dalla possibilità di scarico diretto in fognatura ad un servizio di pulizia efficiente, tenendo in debita considerazione le nostre istanze e i nostri suggerimenti”.
Alla luce di questa esperienza positiva, la Fiva-Confcommercio auspica che anche altre Amministrazioni comunali si attivino per garantire standard elevati di sicurezza igienico-sanitaria ai mercati rionali. “Come categoria - conclude Girardello - rimaniamo a disposizione per collaborare nella soluzione di eventuali problemi legati alla realizzazione degli interventi. Va infatti ribadito che il servizio reso dagli operatori del commercio su aree pubbliche, specie nei centri storici e nelle aree poco servite dalla tradizionale rete commerciale, ha una funzione sociale che va al di là dell’aspetto economico. Sarebbe perciò un danno per la collettività se per qualche malaugurata ipotesi i banchi del settore alimentare venissero esclusi dai mercati per il mancato adeguamento delle aree a quanto previsto dal Ministero della Salute”.
Torna alla pagina precedente