INFRASTRUTTURE, I RITARDI PESANO. GLI OPERATORI INDICANO LE STRADE
Nr. 17 del 26/09/2005
Strade e collegamenti. La provincia di Vicenza attende da 50 anni, i ritardi non finiscono mai, le grandi opere attese da decenni sono ancora ferme al palo, il Tar blocca la Valdastico sud, e gli operatori giustamente protestano perché in una fase di grandi difficoltà economiche il loro futuro si incrocia anche con la possibilità di disporre finalmente di infrastrutture moderne.
Per quanto riguarda la città, il tracciato della Pedemontana porterà ad una sostanziale modifica di un triangolo formato da tre autostrade (la Milano-Venezia, la Valdastico, e, appunto, la Pedemontana) e Vicenza, con i comuni contermini, si troverà inserita in un’area “metropolitana berica”. Ora la necessità - spiega il presidente della Confcommercio Sergio Rebecca - è che i comuni della zona nei loro provvedimenti urbanistici tengano conto di questo disegno complessivo e che nelle progettazioni della rete stradale sia facilitato il trasporto collegato alle attività produttive e del Terziario.
“La stessa questione della bretella Vicenza Ovest-Isola Vicentina - dice - potrà essere una buona occasione per applicare la nuova legge urbanistica regionale che esige il coinvolgimento di tutte le parti interessate, dalle amministrazioni comunali alle categorie economiche.”.
Veniamo ai mandamenti di Lonigo e Noventa.
Le categorie economiche, assieme alle amministrazioni locali, prima con il “Forum degli interessi dell’Area Berica” e ora con il “Patto Territoria le” hanno difeso la permanenza sul territorio degli ospedali di Noventa e di Lonigo (quest’ultimo anche come preziosa struttura riabilitativa). Come noto, il progetto della Valdastico Sud è stato stoppato, le categorie economiche, supportate dalla Provincia e dai comuni interessati dal tracciato, hanno contrapposto una raccolta di firme. L’opera resta un punto fermo per la viabilità e l’economia dell’Area Berica.
Buone notizie invece sul fronte del completamento della Media na (cioè il collegamento est-ovest del Basso Vicentino, da Agugliaro a Pojana Maggiore) per la quale si è ormai alla fase finale e, per Lonigo, che ha visto completata la circonvallazione, importan te sbocco per impedire l’attraversamento del centro ai mezzi pesanti.
Le aree di Bassano e Marostica saranno interessate in modo sostanziale dalla Pedemontana veneta, un’opera molto attesa nonostante l’opposizione di alcune amministrazioni comunali che si ritengono penalizzate dal tracciato. “Sappiamo - ha dichiarato a questo proposito l’assessore regionale alla mobilità Renato Chisso - che ogni grande opera incide e pesa ma che pesa di più la carenza infrastrutturale, foriera di vincoli economici e di pericoli per la sicurezza e la qualità della vita delle comunità. Ciò che noi vogliamo è realizzarla con l’impatto territoriale, ambientale e sociale più basso possibile. Siamo pronti a valutare ed a cogliere ogni proposta e ogni osservazione che possa rendere la Pedemontana più funzionale, meglio inserita nel territorio e ancor più utile rispetto alle esigenze delle comunità locali servite. Ma una cosa è certa: la Pedemontana serve ai cittadini, serve al Veneto e al Paese e la realizzeremo nei tempi più rapidi. Per coloro che proprio non la vogliono e per i fautori del non fare, vorrà dire che bandiremo noi un “premio” con il quale segnalare i fautori dell’inerzia, comunque camuffati”.
A livello cittadino gli operatori continuano a sollecitare interventi per una nuova destinazione dell’ospedale vecchio, ma c’è pure una forte preoccupazione per la carenza di aree-parcheggi, soprattutto in centro storico.
Nel mandamento di Thiene, secondo gli operatori commerciali la priorità assoluta è rappresentata da una rapida realizzazione della Pedemontana Veneta che per alcuni tratti andrà a sovrapporsi con l’attuale Gasparona. Sta però molto cuore anche il completamento della Valdastico verso Trento, nonostante il freno posto dai Comuni trentini.
Di positivo c’è che sta per essere completata la circonvallazione est di Thiene che eviterà il passaggio di una buona fetta del traffico per il centro-città e interesserà la zona est della città toccando i comuni di Sarcedo, Zugliano e Zanè.
Ma si vede con assoluto favore anche la realizzazione di un nuovo ospedale unico fra Schio e Thiene.
Nei mandamenti di Valdagno ed Arzignano è considerato prioritario il completamento della Statale 246 con il nodo dell’attraversamento di Cornedo (in fase di realizzazione) e un rapido collegamento fra Trissino e il nuovo casello autostradale di Alte-Montecchio. C’è comunque un consenso diffuso degli operatori pure per la Pedemontana Veneta che prevede uno svincolo a Castelgomberto con un problematico collegamento alla rete viaria esistente e per la zona di Arzignano, si attende inoltre la realizzazione dell’allargamento della strada provinciale Arzignano-Zermeghedo.
A Schio al primo posto viene collocato il prolungamento della Valdastico verso nord, fino al Trentino, secondo quello che era il progetto originario. A livello locale sono richiesti interventi sia sulla viabilità tra Arsiero e Tonezza sia, soprattutto, nel tratto tra Tonezza e i Fiorentini, dove la strada d’inverno è spesso impraticabile, e resta chiusa per lunghi periodi, a causa di smottamenti, slavine, ghiaccio e danneggiamenti vari. Gli operatori propongono l’allargamento della strada a sud del Cimone. Ma è richiesta anche una più accurata manutenzione della strada della Barricata, tra Arsiero e Tonezza. Un ultimo annoso problema è costituito dall’attraversamento pericoloso del centro storico di Torrebelvicino, con una strettoia che crea non pochi disagi per il traffico dei mezzi pesanti.
Per l’area dell’Altopiano dei Sette Comuni è prioritario il completamento della strada del Costo. La nuova viabilità, che in parte si sovrappone al tracciato esistente, collegherà con una circonvallazione i centri di Treschè Conca e Gallio, evitando l’attraversamento dei centri di Cesuna, Canove e Asiago.
Insomma, le attese sono tante. Il rischio, se si continua a non fare nulla, è la progressiva paralisi del territorio provinciale con ripercussioni negative su tutte le attività economiche e sulle imprese. “Ormai non ci sono scelte - dice Rebecca - . O si va avanti o si perde fatalmente competitività. In tempi come gli attuali sarà difficile recuperare poi ciò che si perde oggi come sviluppo. Ne va il futuro di tutta una provincia che di strade, proprio per la sua vocazione imprenditoriale, ha bisogno come l’aria. Mettiamoci anche il trasporto ferroviario, la mancata realizzazione della linea ad alta capacità con fermata a Vicenza. Se non ci muoviamo rischiamo di restare tagliati fuori. Una situazione paradossale. E’ una questione vitale, che non riguarda solo le imprese che oggi già pagano grossi costi aggiuntivi. A scontare questi immensi ritardi, se le cose non cambieranno, saranno tutti i vicentini in termini di qualità della vita”.
Per Rebecca la priorità assoluta resta la Valdastico Sud. “Il prolungamento verso sud alleggerirebbe il peso del traffico sia sulla viabilità statale e provinciale che lungo l’autostrada Brescia-Padova, con il vantaggio di creare un collegamento diretto e veloce fra il Basso Vicentino, una parte della provincia di Padova e la provincia di Rovigo, in una zona strategica dal punto di vista economico in cui vivono 900 mila persone e operano 75 mila imprese. La realizzazione poi del passante di Mestre eliminerebbe molti degli attuali, grossi problemi della circolazione sull’A4. Ci sono i finanziamenti, c’è il consenso dei comuni. Non manca niente. Sarebbe colpevole indugiare ancora”.
Franco Pepe
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