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Confcommercio Veneto Notizie

MOBILITA’ E SVILUPPO: AVANTI SENZA TENTENNAMENTI

Nr. 21 del 21/11/2005

“Dove c’è un’economia produttiva forte, dove sorge il punto focale del turismo mondiale, dove il potenziale è quello di un grande snodo logistico per i Paesi dell’Est e per tutta l’Europa, la conseguenza logica dovrebbe essere un sistema di infrastrutture moderne in perenne dialogo tra loro”. Il presidente della Confcommercio Veneto Massimo Albonetti parla di un sistema già scritto, in alcuni casi passato alla fase concreta, con passi importanti, ma che troppo spesso si scontra con problemi che sembrano insormontabili e che ne rallentano il cammino. La preoccupazione, la voglia di andare avanti, l’esortazione a proseguire senza tentennamenti nella realizzazione delle opere previste hanno caratterizzato l’intervento di Albonetti al convegno sulla “Mobilità e Sviluppo” che si è svolto lunedì 14 novembre nella Scuola Grande di San Giovanni Evangelista di Venezia. Un’occasione di confronto per la quale le Confcommercio del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e del Trentino hanno chiamato a raccolta i maggiori esperti del settore e i soggetti coinvolti nei progetti legati alle grandi opere, e che ha visto la partecipazione anche del presidente della Confcommercio Nazionale Sergio Billè.
Al desiderio di sviluppo espresso da Albonetti, Sergio Billè ha risposto dicendo che “In Italia c’è una forma di apartheid che si sta solidificando: da una parte le imprese, che vogliono operare per lo sviluppo; dall’altra le istituzioni che parlano bene, ma razzolano male. Questo muro - ha aggiunto il presidente nazionale di Confcommercio - impedisce definizione e attuazione delle strategie di lungo e largo respiro necessarie oggi a fare della mobilità uno dei cardini di un vero processo di sviluppo”. Billè ha quindi sottolineato che il quesito posto dall’economia alla politica è sempre lo stesso: “Perché in altri Paesi, la Spagna per fare un esempio, problemi che si chiamano infrastrutture, logistica, reti metropolitane, vengono affrontati e risolti in pochi anni, mentre in Italia si arrestano spesso al collo di bottiglia della mezza decisione, se non del cronico rinvio? So bene che le istituzioni possono opporre molte attenuanti - ha proseguito il presidente nazionale della Confcommercio - le contestazioni degli ambientalisti o delle popolazioni, come sta avvenendo in Val di Susa, il continuo cambio dei governi e soprattutto un debito pubblico che, dal trattato di Maastricht, ha praticamente collassato i budget destinati agli investimenti per le infrastrutture. Ma è anche vero che l’attuale governo, ogni volta che ha provato a forzare i tempi delle decisioni operative, ha dovuto fare i conti con i mille cavilli di un sistema di leggi, di vincoli e normative duri a morire. Nel Nordest ci sono, a fronte di un’economia che viaggia alla velocità della luce, problemi di logistica talmente vecchi da aver messo le ragnatele; il guaio è che mentre noi ci culliamo in mezzo a queste ragnatele, il mondo e i mercati intorno a noi corrono e cambiano a ritmo vorticoso”.
“Ma così non si può andare avanti - ha incalzato il presidente della Confcommercio regionale Massimo Albonetti - In mezzo ci sono burocrazia, contestazioni territoriali e ambientali, budget ridottissimi. E il vizio di rimettere sempre tutto in discussione. Intanto la competitività del Veneto e le sue potenzialità frustrate attendono. In un Nordest che resta una delle aree di punta del nostro sistema economico e tra le più esposte alla concorrenza dei mercati, è indispensabile che si completino le opere previste. Corridoio 5 e Corridoio Adriatico sono sulla carta - ha proseguito Albonetti - ma se non si realizzano le opere non usciremo da questa impasse. Le colpe non sono certo dell’imprenditoria, sempre incisiva nelle richieste alla politica”.
E proprio quella parte politica, dalla quale si aspettava un seguito ai dubbi e alle richieste emersi nel corso del convegno, non c’era: grandi assenti i presidenti delle regioni Illy e Galan. C’erano invece gli assessori regionali alla Mobilità del Veneto (Renato Chisso) e del Friuli (Lodovico Sonego), i presidenti regionali delle Confcommercio del Nordest (Massimo Albonetti, Alberto Marchiori e Giovanni Bort), enti pubblici, concessionarie autostradali, aeroporti (con il presidente di Save Enrico Marchi) e porti di Venezia e Trieste.
Secondo i dati del commissario governativo per le opere strategiche nel Nordest, Bortolo Mainardi, oggi in Veneto sono cantierati lavori per 2,1 miliardi di euro. Di positivo c’è che, come annunciato dall’assessore Chisso, entro il 2008-2010 nella nostra regione dovrebbero concludersi i lavori del Passante, della Pedemontana, della A28, della metropolitana di superficie e della Valdastico Sud.
Tutt’altro che scontato è invece l’esito dei lavori per la terza corsia dell’autostrada Venezia-Trieste, per la quale si prevedono tempi per nulla “decenti” (si parla del 2014). E non c’è dubbio che ce ne sia bisogno: secondo i dati illustrati da Aldo Burello di Autovie Venete negli ultimi 10 anni il traffico pesante sulla Venezia-Trieste è aumentato del 60% e quello leggero del 31%, per una media di 100 mila veicoli al giorno.
Ma anche il Friuli è in attesa del completamento di alcune importanti infrastrutture: lo sottolinea il presidente della Confcommercio friulana Alberto Marchiori, che ha citato come esempio la mancata conclusione del tratto autostradale della A28 Sacile-Conegliano.
Mobilità però è anche riqualificazione del territorio urbano. E, per quanto riguarda Mestre, il presidente della Confcommercio Veneto Albonetti, che è anche a capo dell’Unione provinciale di Venezia, ha affermato che è necessario creare le condizioni che rendano accessibili i centri storici. “Bisogna tornare a rendere competitivo il territorio urbano, che soffre da anni per la difficile mobilità interna - ha detto Albonetti - Le targhe alterne e la difficoltà di trovare parcheggi scoraggiano i cittadini dall’andare in centro. La metropolitana in superficie rappresenterà in questo senso una conquista di libertà per i cittadini e un’opportunità unica di sviluppo per i centri storici”.

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