SEGNALI DI RIPRESA DA EXPORT E CONSUMI
Nr. 21 del 21/11/2005
I segnali di ripresa ci sono, sia sul fronte dell’export che dei consumi interni. Ma vanno interpretati con grande attenzione e in ogni caso non bastano ancora a creare le condizioni necessarie per una crescita sostenuta, stabile e strutturata che possa produrre vero sviluppo. E’ quanto emerge dall’Osservatorio Economico sulle dinamiche attuali e sulle previsioni 2006-2007 elaborato dal Centro Studi Confcommercio contenuti nell’ultimo numero.
Per capire meglio fin dove arriva la ripresa, lo studio di Confcommercio mette sul tavolo alcuni dati significativi, in grado di fornire materia per gli analisti. Ad esempio il Pil che, dopo la stasi del 2005 (Pil +0,2%), è visto in moderata ripresa nel 2006 (+1,3%) e nel 2007 (+1,1%). In ripresa anche l’export sia nel 2006 che nel 2007 (rispettivamente +2,9% e +2,4%) e ciò in particolare grazie all’indebolimento dell’euro.
Pochi invece gli elementi di soddisfazione provenienti dalla domanda interna: caro petrolio e probabile rincaro dei tassi mantengono deboli i consumi delle famiglie (+0,8% nel 2006 e +0,7% nel 2007). Va meglio la domanda d’investimento, stimolata da una ripresa del contesto produttivo (+2,5% e +2,1%). L’inflazione è sotto controllo nonostante le incertezze sui mercati petroliferi e valutari: +2,2% nel 2006 e +2% nel 2007.
Ma vediamo da vicino alcuni passaggi dello studio, particolarmente significativi sul fronte dell’economia italiana ed in particolare sul fronte dei consumi.
Segnali di crescita
L’economia italiana ha evidenziato, nel corso del secondo trimestre del 2005 dopo un semestre caratterizzato da una accentuata caduta produttiva, una tendenza al recupero con una variazione del PIL in termini congiunturali del +0,7%, il miglior risultato dal primo trimestre del 2001. Secondo lo studio di Confcommercio, al miglioramento, realizzato nel secondo trimestre, hanno contribuito sia il parziale recupero dei livelli dell’export, sia quello relativo agli investimenti, componenti che erano state fortemente penalizzate nei trimestri precedenti. Tale situazione porta gli analisti a leggere con estrema cautela i dati dell’ultimo trimestre, in quanto l’evoluzione più recente potrebbe derivare più da un “rimbalzo tecnico”, che segnalare l’inizio di una fase di graduale miglioramento della congiuntura economica italiana.
Stante questa situazione ed il quadro internazionale di riferimento le previsioni degli esperti Confcommercio per il prossimo biennio, pur caratterizzate dalla presenza di un graduale miglioramento nei tassi di sviluppo dell’economia italiana stimati attestarsi nel 2006-2007 su valori di poco superiori all’1,0%, segnalano il permanere di un differenziale rispetto a quanto atteso per la media dell’Unione Europea.
Su queste prospettive, secondo lo studio Confcommercio, gravano le molte incognite legate alle misure di finanza pubblica, che saranno attuate nel prossimo anno in considerazione di possibili scostamenti rispetto a quanto fino ad oggi indicato, e dalla necessità di raggiungere gli obiettivi concordati in sede europea.
La domanda estera
A trainare questa pur timida ripresa è la domanda estera, che evidenzia, nel periodo aprile - giugno dell’anno in corso, una inversione di tendenza con un incremento delle esportazioni italiane, rispetto al periodo precedente, del +5,5%. Tale evoluzione è favorita dal permanere di un tasso di sviluppo della domanda mondiale su valori sostanzialmente elevati e dal deprezzamento dell’euro sui mercati, che ha reso dunque più “appetibili” le produzioni provenienti dal Belpaese.
Secondo il Centro Studi Confcommercio la tendenza alla ripresa dei flussi esportativi dovrebbe consolidarsi nei prossimi mesi anche per il permanere di una situazione di debolezza dell’euro sui mercati e di un tasso di sviluppo ancora positivo del commercio mondiale, determinando nella media del 2005 una modesta crescita (+0,4).
Questa evoluzione si dovrebbe accentuare nei primi mesi del 2006, anno in cui l’aumento delle esportazioni di beni e servizi in quantità è stimato pari al +2,9%. Lievemente più contenuta dovrebbe risultare la crescita nel 2007 (+2,4%).
La domanda interna
Per quanto concerne la spesa per consumi sostenuta dalle famiglie italiane, nel corso del periodo aprile-giugno 2005, il Centro Studi Confcommercio ha rilevato, in termini congiunturali, una crescita del +0,6%, evoluzione che ha determinato una decisa ripresa del tasso di incremento tendenziale salito al +1,2% (+0,1% nel primo trimestre).
Questi dati, secondo gli analisti di Confcommercio, vanno comunque letti con molta cautela, in quanto da alcuni mesi si assiste, sul versante dei consumi, ad una alternanza molto rapida di fasi di contrazione e di ripresa, tendenza che sembra sottendere più il tentativo di lasciare inalterati nel medio periodo i livelli di consumo raggiunti, piuttosto che una espansione vera e propria della domanda.
La ricerca Confcommercio entra poi nel particolare, evidenziando i settori che hanno sostenuto la crescita. La moderata tendenza al miglioramen to è da imputarsi in larga parte alla ripresa della domanda per beni durevoli la cui crescita in termini congiunturali è risultata pari al +3,5%.
Relativamente ai beni non durevoli, l’incremento del +0,8%, registra to nei confronti del trimestre prece dente, ha portato in termini tenden zia li ad una modesta crescita (+0,4%) dei consumi per questo specifico segmento dopo un lungo periodo di variazioni negative. Questa evoluzione è da collegarsi in larga parte al recupero della domanda per i prodotti alimentari, bevande e tabacchi che segnala una crescita su base trimestrale e tendenziale del +0,8%.
In particolare difficoltà è risultata, nel corso del secondo trimestre dell’anno, la domanda relativa ai servizi che evidenzia una flessione del -0,7% rispetto ai tre mesi precedenti, ciò nonostante il tasso di crescita tendenziale ha mostrato una modestissima crescita pari al +0,3%.
Anche nei prossimi mesi la domanda delle famiglie non dovrebbe evidenziare una tendenza al significativo miglioramento: sia nel 2005 che nel biennio successivo i consumi delle famiglie sono stimati aumentare su valori compresi tra lo 0,6-0,8%.
A mantenere contenuta la domanda di consumo da parte delle famiglie dovrebbero contribuire i numerosi elementi di incertezza ed in particolare la contrazione del reddito disponibile causata dagli aumenti dei costi per prodotti energetici, dal possibile aumento del costo del denaro, dall’evoluzione del costo dei servizi di pubblica utilità, soprattutto quelli locali.
Più favorevole è risultata, nel secondo trimestre del 2005, la dinamica relativa alla domanda per gli investimenti, che, dopo quasi un anno di continue riduzioni - rileva lo studio Confcommercio - ha evidenziato una tendenza alla ripresa con una crescita del +1,5% in termini congiunturali; evoluzione che non ha comunque permesso di tornare sui livelli precedenti, come segnala la flessione del -2,1% nei confronti del secondo trimestre dello scorso anno.
Al parziale recupero registrato nel periodo aprile-giugno 2005 hanno contribuito sia la componente relativa alle macchine ed attrezzature (+2,0% congiunturale), sia le costruzioni (+3,1% nei confronti del primo trimestre). Decisamente negativo è risultato, nel secondo trimestre del 2005, l’andamento della domanda per investimenti in mezzi di trasporto che ha segnalato una riduzione in termini congiunturali del -6,1%, evoluzione che ha determinato una flessione rispetto allo stesso trimestre del 2004 del -8,0%. La tendenza ad un graduale miglioramento della domanda di investimenti da parte delle imprese dovrebbe consolidarsi nel breve medio periodo, anche se nella media dell’anno in corso è stimata una contrazione del -0,6%. Decisamente più favorevoli appaiono le prospettive per il prossimo biennio.
Il miglioramento dell’attività produttiva e la necessità di aumentare il grado di competitività sui mercati dovrebbero spingere ad una crescita dell’attività di investimento da parte delle aziende, soprattutto per la componente relativa alle macchine. A questo andamento dovrebbe associarsi il permanere di un tasso positivo degli investimenti in costruzioni.
Nella media del 2006 la crescita viene stimata nell’ordine del +2,5% e nel 2007 del +2,1%.
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