TROPPE SPESE FISSE SUL BILANCIO FAMILIARE
Nr. 23 del 19/12/2005
I consumi stentano a decollare perché le famiglie risultano gravate da un livello troppo elevato di così dette spese “incomprimibili”, quali ad esempio affitti, mutui immobiliari, credito al consumo, utenze domestiche, spese per servizi di trasporto e carburanti, che ne abbassano drasticamente la capacità di spesa per beni durevoli e non durevoli. E’ quanto emerge dalla elaborazione eseguita dal Centro Studi Confcommercio e basata sull’indagine Istat delle vendite del commercio al dettaglio in sede fissa. Nemmeno l’arrivo della tredicesima mensilità, sembra in grado di dare una svolta positiva a questa situazione. Infatti, secondo le previsioni, dei 41 miliardi di reddito in più che dovrebbero essere destinati al consumo finale, solo una piccola parte, e cioè circa 10,5 miliardi di euro, verrà destinata agli acquisti . A questi si aggiungeranno poi altri 3,3 miliardi circa, provenienti da autonomi e professionisti.
Rapportando questo ammontare al numero di famiglie, ogni famiglia italiana (ovviamente si tratta di dati medi, con tutte le cautele che ciò comporta) spenderà nel mese di dicembre 2005 meno di 1.860 euro per l’acquisto di soli beni presso la rete distributiva, con una maggiore disponibilità di oltre 580 euro rispetto alla sua spesa media in qualunque altro mese dell’anno. Non bisogna poi dimenticare le incognite legate al rinnovo di molti contratti, alle situazioni di crisi di alcune aziende e di disagio economico per alcune fasce di cittadini (pensionati, disoccupati, immigrati). Probabilmente, quindi, sulle intenzioni di spesa peseranno in modo determinante le politiche di prezzo delle imprese commerciali, che dovranno in qualche modo stimolare e rivitalizzare una domanda in torpore. Da non trascurare poi il fatto, come si diceva inizialmente, che una quota crescente delle tredicesime potrebbe essere destinata al pagamento degli onerosi tassi bancari, sui prestiti per credito al consumo superiori ad 1 anno e sui prestiti a medio/lungo termine per l’acquisto di abitazioni.
Per dire che la tredicesima rischia di diventare una boccata d’ossigeno per le famiglie, ma non tanto finalizzata ad un aumento dei consumi bensì a tamponare un bilancio sempre più gravato da spese fisse e incomprimibili.
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