REGOLAMENTO PER L’INSEDIAMENTO DI MEDIE STRUTTURE. L’ASCOM DI VICENZA ESPRIME FORTE PREOCCUPAZIONE
Nr. 23 del 19/12/2005
La programmazione dello sviluppo commerciale del territorio ha bisogno, per essere efficace, di indicazioni più precise, altrimenti tra le maglie larghe delle norme potrebbero insidiarsi interpretazioni o manovre che ne vanificherebbero gli effetti.
Una lettera con precise richieste di modifica di quanto deliberato dalla Giunta in merito al regolamento per l’insediamento delle medie strutture nel territorio comunale è stata inviata dalla Confcommercio di Vicenza al Sindaco Enrico Hullweck, all’assessore alle Attività produttive Ernesto Gallo e al presidente del Consiglio comunale Sante Sarracco.
La nota fa seguito ad altre osservazioni della Confcommercio che aveva già espresso il proprio indirizzo su precedenti ipotesi del provvedimento, ma l’ultima stesura del regolamento non soddisfa i dirigenti dell’Associazione di via Faccio.
“Nel settore alimentare - interviene il direttore Andrea Gallo - il Comune di Vicenza presenta un forte squilibrio con una rilevante predominanza delle superfici di vendita delle medie e grandi strutture rispetto a quelle degli esercizi di vicinato. Siamo perciò preoccupati sulla scelta, contenuta nell’art. 7 del regolamento, di prevedere l’insediamento di strutture medio piccole nelle zone oggetto di P.I.R.U.E.A. e P.U.A. approvati o in via di definizione”. Una simile ipotesi, si legge nella lettera dell, renderebbe nulla la programmazione comunale, mentre risulta necessaria una specifica individuazione, tenendo conto dell’incremento demografico previsto nel triennio di validità dei criteri, dei P.I.R.U.E.A. e P.U.A. nei quali consentire le nuove aperture per il settore alimentare e misto, stabilendo, in particolare per i P.U.A., un termine ultimo di approvazione valido ai fini dell’insediamento delle nuove medie strutture.
Ma anche in merito ai trasferimenti e ampliamenti, disciplinati all’art. 10 del regolamento comunale, la posizione dell’Ascom è critica:
“Consentire il trasferimento di strutture medio piccole nel settore alimentare e misto in ogni parte del territorio comunale - continua Gallo - senza una preliminare suddivisione in zone dello stesso, zone che potrebbero, seguendo l’esempio del Regolamento comunale per l’insediamento dei Pubblici Esercizi, coincidere con l’ambito delle Circoscrizioni, vanifica, di fatto, ogni previsione programmatoria.
Per evitare il rischio che i P.I.R.U.E.A. e P.U.A. si trasformino in vere e proprie fabbriche di autorizzazioni, è opportuno prevedere invece che il trasferimento di tali strutture sia consentito solo nell’ambito della singola zona, delimitata appunto dal territorio della circoscrizione. Anche in questo caso, comunque, si dovranno correttamente collegare le nuove aperture e gli ampliamenti all’incremento della popolazione che andrà ad insediarsi nelle nuove realtà urbanistiche, per non peggiorare ulteriormente l’indice di equilibrio tra esercizi di vicinato e medie e grandi strutture di vendita”.
Il direttore della Confcommercio provinciale interviene infine sul tema degli ampliamenti, richiamati sempre all’art. 10 del regolamento: “Abbiamo più volte evidenziato l’anomalia della rete distributiva comunale fortemente sbilanciata a favore delle medie e grandi strutture di vendita; consentire il raddoppio di superficie, oltretutto in sede di trasferimento dell’attività in altre zone del territorio cittadino, peggiorerebbe una situazione già molto critica. Sarebbe più opportuno - conclude Gallo, limitare nel massimo del 20% della superficie originaria la facoltà di ampliamento concessa alle strutture del settore alimentare e misto. Una puntuale programmazione delle superfici autorizzabili per questo comparto eviterà sicuramente all’Amministrazione comunale successivi interventi per risolvere questioni legate alla viabilità, parcheggi e problematiche ambientali”.
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