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Confcommercio Veneto Notizie

SCHIO: PROGRAMMARE ASSIEME IL COMMERCIO

Nr. 23 del 19/12/2005

Avere le idee chiare sul territorio prima di effettuare qualsiasi programmazione commerciale, cercando inoltre sempre l’intesa con chi il settore del terziario lo rappresenta . Di questo si è parlato nell’incontro fra l’Ascom mandamentale di Schio e gli amministratori comunali del territorio avvenuto il 7 novembre scorso. All’ordine del giorno la Legge regionale 15 relativa alle “norme di programmazione per l’insediamento di attività commerciali”.
L’Ascom si è rivolta a sindaci, assessori e dirigenti per indicare la strada della sinergia, in vista delle rispettive programmazioni: “E’ necessario trovare un accordo di fondo su cosa intendiamo per sviluppo di un modello sociale ed economico - ha affermato il presidente mandamentale Guido Xoccato. - E dobbiamo intenderci quale modello vogliamo sviluppare. Penso ci si debba interrogare non sul modo di imbrigliare o meno la media e grande distribuzione, non sul modo di incamerare o meno certi oneri di urbanizzazione, ma su quale equilibrio sia più auspicabile tra tessuto economico e territorio inteso come ambiente, viabilità, storia, senso di identità delle comunità che lo abitano. Parlo di territorio come bacino, non di singolo ambito comunale, perchè è evidente che per pianificare su tali argomenti bisogna muoversi in termini di bacino, integrando e coordinando le scelte delle singole Amministrazioni comunali”.
D’accordo, su questa impostazione, il vicesindaco di Schio Dario Tomasi: “A Schio ci siamo posti l’obiettivo di definire separatamente gli ambiti, dotandoci di una strumentazione urbanistica che sia funzionale al sistema. Per capirci, non possiamo autorizzare l’apertura di una media struttura di 2 mila metri quadrati, pur necessaria magari al territorio di riferimento, se non vi sono i servizi a supporto, a partire dai parcheggi. Abbiamo deciso che tre centri commerciali in zona sono più che sufficienti. Non ne servono altri e perciò siamo noi a dire “stop”, indipendentemente da quanto stabilisce la Regione. Però la questione non può essere affrontata dalla sola nostra amministrazione, se poi qualche comune limitrofo dà il via libera a queste strutture. Per questo riteniamo indispensabile predisporre assieme un piano d’area, purchè al confronto gli amministratori e le associazioni di categoria arrivino con le idee precise sulle rispettive realtà”.
L’esigenza di operare in sinergia è stata sottolineata anche da Fiorenzo Marcato dell’Ister, Istituto per il terziario che sta collaborando con numerosi enti locali dell’Alto vicentino proprio sul tema della pianificazione commerciale. “La legge regionale è nata bene, - ha affermato - ma strada facendo ha preso qualche nota stonata. Ad esempio non tiene conto, nel proporre le programmazioni, dei mercati cittadini, degli spacci aziendali, degli agriturismi e dell’incidenza dei centri commerciali presenti nelle aree limitrofe. Sono particolari da tenere a mente quando si parla di salvaguardia dei negozi di vicinato”.
In platea erano presenti numerosi amministratori del territorio che, nel momento del dibattito, si sono detti d’accordo sulla necessità di operare di concerto e di allargare il confronto a Thiene e Valdagno, nell’ottica di una programmazione per l’intero Alto vicentino. C’è chi si sta già muovendo in questo senso e chi questo confronto lo cercherà a breve. In questo senso, è stato sottolineato, l’Ascom mandamentale è considerata un interlocutore fondamentale in vista di qualsiasi tipo di pianificazione.

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