RICERCA PRODOTTI : {{query}}

{{errore}}
giovedì 01 giugno 2006

GLI ALBERGATORI DELL’ASCOM DICONO NO AD NUOVO “MEGA-HOTEL” IN CITTA’

No ad un altra mega struttura alberghiera a Vicenza. Non ce n’è la necessità, visto che già oggi l’offerta supera di gran lunga la domanda, e soprattutto rischia di dare il “colpo di grazia” al settore ricettivo locale già chiaramente in difficoltà.
E’ questa la sintesi dell’assemblea dell’Associazione albergatori dei mandamenti Ascom di Vicenza, tenutasi ieri nella sede provinciale della Confcommercio. L’argomento del giorno era infatti il via libera della Giunta comunale al Piruea del Capoluogo, che prevede la realizzazione di un hotel all’uscita del casello di Vicenza Ovest con una capienza di almeno 200 camere. Gli albergatori intervenuti, la quasi totalità degli operatori della città e dei comuni limitrofi, hanno analizzato la situazione - soprattutto a fronte dei dati poco brillanti del settore a Vicenza - e hanno esternato la loro forte contrarietà, mettendo nero su bianco le loro considerazioni in una lettera circostanziata inviata al Sindaco Hullweck, all’assessore all’Urbanistica Zocca e al presidente della Commissione territorio Tapparello.
“Non capisco come si possa concepire l’insediamento di un nuovo grande albergo in città – è il duro commento di Oscar Zago, presidente dell’Associazione provinciale albergatori - Federalberghi Confcommercio – Già oggi l’occupazione media delle camere nelle strutture ricettive a Vicenza non raggiunge il 40 per cento. Una soglia che è già al limite, perché mette in pericolo l’economicità della gestione. Un altro hotel di notevoli dimensioni, come quello previsto nel Piruea, rischia di dare il colpo di grazia al settore, con conseguenti contraccolpi anche sul fronte dei lavoratori impiegati nel comparto locale”. I dati, in effetti parlano chiaro: “Nell’arco di 10 anni – è l’analisi di Ernesto Boschiero, vicedirettore della Confcommercio di Vicenza - l’occupazione media delle strutture ricettive di Vicenza ha registrato un meno 20 per cento. Non solo: dal 2000 al 2004 i posti letto sono cresciuti del 13 per cento, passando da 2.595 a 2.901, ma l’occupazione media è andata sempre più giù, perdendo circa quattro punti”.
Una situazione difficilmente sostenibile, ulteriormente aggravata da un continuo calo dei prezzi dovuto alla forte concorrenza; dall’apertura di nuovi alberghi nell’hinterland, alle porte della città; dalla competizione delle altre attività ricettive extra-alberghiere. “Dobbiamo essere chiari – rincara la dose Oscar Zago – se si abbassa ulteriormente la presenza nelle stanze d’albergo scompare la redditività. E senza soldi non si fanno investimenti: le strutture invecchiano, la qualità scade, e si riduce promozione. La stessa immagine della città avrebbe seri contraccolpi: anche perché non è certo aumentando i posti letto che si rilancia la vocazione turistica della città del Palladio”.
Cosa chiedono all’ora gli albergatori della Confcommercio all’amministrazione comunale? Che nel Piruea in approvazione non si prevedano nuove strutture, praticamente un “contingentamento”, dal punto di vista urbanistico, della volumetria ammissibile per favorire, invece, il rinnovamento degli esercizi esistenti. “L’esasperata competizione in atto sul prezzo e un’offerta eccessiva di strutture ricettive– afferma il presidente Zago – favorisce unicamente i gruppi di rilevanti dimensioni non radicati sul territorio, con la conseguente perdita di un’importante tradizione di ospitalità, anche culturale, riconosciuta alla città. E poi diciamolo chiaro, aprire nuovi alberghi a Vicenza, con la situazione attuale, appare molto più un’operazione immobiliare che non la reale ricerca di un business”.
Da qui la richiesta all’amministrazione di una seria riflessione su quanto si sta decidendo, non senza paventare, da quanto è emerso in assemblea, anche possibili azioni eclatanti nel caso le richieste degli operatori non siano prese in considerazione con la dovuta attenzione. “Non possiamo permetterci che un intero settore, con centinaia di occupati e un importante indotto, sia messo in pericolo da decisioni che non tengono conto della reale situazione economica esistente – sottolinea il presidente degli albergatori Oscar Zago – In questi anni abbiamo già dovuto subire un calo della domanda legata fondamentalmente a fattori esterni: penso alla diminuzione delle presenze dei militari Nato, ma anche ad una situazione economica critica che incide sul turismo d’affari di agenti, imprenditori e manager. Gli appuntamenti fieristici legati all’oro, per esempio, non fanno più registrare il tutto esaurito come anni fa. La nostra richiesta di stralciare dal Piruea la previsione dell’ennesimo insediamento ricettivo – conclude Zago - ha dunque sicuramente delle buone ragioni, che l’Amministrazione deve ascoltare”.

Condividi su Facebook Condividi su LinkedIn Stampa pagina