Manifestazione del 2 dicembre: la preoccupazione dei commercianti
Sabato 2 dicembre è già nei pensieri dei negozianti. A dimostrarlo è il fatto che alcuni commercianti della città si sono rivolti all’Ascom di Vicenza per esprimere la loro preoccupazione in vista della manifestazione nazionale contro il progetto di realizzare la nuova base Usa nella zona dell’aeroporto Dal Molin. I timori riguardano le possibili problematiche di ordine pubblico che potrebbero verificarsi a seguito dell’evento, visto che Vicenza e il suo centro storico vengono da più parti indicati come un probabile scenario del ripetersi di episodi di violenza già messi in atto da frange estreme dei cosidetti gruppi no-global. E anche se, come tutti si augurano, la manifestazione si svolgerà civilmente, resta il fatto che continuano a essere programmate e concesse cortei di protesta, in centro storico, di sabato, giornata tradizionalmente dedicata agli acquisti. Preoccupazioni ed esigenze che l’Ascom di Vicenza ha riportato puntualmente in una lettera inviata oggi al prefetto Piero Mattei, al questore Dario Rotondi e al sindaco Enrico Hullweeck, con la precisa richiesta che “il percorso del corteo non si sovrapponga, per quanto possibile, con quello della rete commerciale presente in città”. “Se da un lato – si legge nella missiva – va concessa la possibilità di manifestare il proprio libero pensiero nelle forme e nelle modalità proprie del vivere civile, deve altresì essere necessariamente garantita la libertà di impresa per quegli operatori che, come purtroppo si è verificato in passato, si trovano loro malgrado coinvolti in eventi del genere”. “Con questo – spiega il direttore dell’Ascom di Vicenza Andrea Gallo – non vogliamo ledere il diritto di nessuno a manifestare e continuiamo a rispettare chiunque desideri farlo civilmente, ma è innegabile che questi cortei organizzati di sabato, nella giornata per consuetudine dedicata allo shopping, provocano disagi a catena. Giustamente le Forze dell’Ordine per ragioni di sicurezza presidieranno le strade con impegno e disponibilità, ma questo non farà altro che isolare le attività commerciali e gli esercizi di somministrazione che si trovano lungo il percorso. E’ un dato di fatto: in queste occasioni, solitamente la gente resta a casa o va fare acquisti altrove. Visti i tempi non certo facili che gran parte del commercio sta vivendo sotto l’aspetto economico, una simile ipotesi aggraverebbe lo stato dello cose”.