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Confcommercio Veneto Notizie

L’ESCALATION CRIMINALE VA FERMATA

Nr. 02 del 30/01/2006

“Un’escalation criminosa che non può passare inosservata”: il presidente dell’Ascom di Vicenza Sergio Rebecca non usa mezzi termini per definire quanto è accaduto in provincia nelle ultime settimane e che è culminato il 19 gennaio scorso nel gravissimo episodio di criminalità di cui è stato vittima il vicepresidente provinciale e nazionale della Figisc-Confcommercio Walter Baggio, titolare di un impianto stradale di carburanti a Vicenza, ferito ad una gamba da due rapinatori.
“Un fatto gravissimo, una tragedia sfiorata solo per casualità e che lascia sgomenti per la violenza e la facilità con la quale certa gente senza scrupoli utilizza armi e non ha alcuna remora nel puntarle contro le persone” continua Sergio Rebecca. “Non vogliamo lanciare atti di accusa nei confronti delle forze dell’ordine, che, anzi, nel vicentino lavorano benissimo - precisa Rebecca -. Il problema è che sono poche le persone preposte a tali compiti e non possono certo fare miracoli. Ma una soluzione si deve trovare perché cresce soprattutto la disinvoltura con la quale certa gente compie atti criminosi. Nel caso di Walter Baggio è mancato un niente perché si consumasse una tragedia. Per fortuna la pallottola ha colpito un ginocchio e non un organo vitale. Ma non possiamo confidare solo sulla buona stella, dobbiamo fare qualcosa di concreto per porre freno a tutto questo”.
Come agire allora per reprimere l’ondata di violenza e di reati che continuano ad abbattersi in modo sempre più preoccupante sul Vicentino, e in particolare su chi esercita attività produttive? “La spirale di preoccupazione e di paura di atti criminosi purtroppo non risparmia nessuno - aggiunge il presidente Rebecca - anche se sono soprattutto i commercianti a essere in prima linea. E’, quindi, una situazione di allarme sociale e la soluzione vera sta in una effettiva capacità di prevenire. Da parte nostra lo abbiamo detto e ripetuto più volte nei convegni, al Crime-day, lo abbiamo scritto a ministri, sottosegretari, alle autorità ai vari livelli che deve essere aumentato il presidio sul territorio, perché Vicenza non è più un’isola felice come poteva essere tanti anni fa e tutti i cittadini hanno bisogno di sapere che non sono senza difese, alla mercè di una delinquenza che, nonostante il grosso impegno di agenti e militi, riesce a fare quello che vuole. Servono risposte concrete, come commissariati di zona, poliziotti di quartiere, una banca dati centralizzata sulla criminalità organizzata, il potenziamento degli apparati investigativi; controlli efficaci sull’immigrazione clandestina e soprattutto la certezza delle pene per non rendere inutile ogni sforzo”.
“Molti esercizi commerciali - conclude Rebecca - hanno cercato di prevenire il fenomeno criminiso dotandosi di sistemi di allarme, telecamere e di servizi di vigilanza privata. Come Associazione abbiamo attivato dal 2002, a favore delle nostre imprese, un accordo di collaborazione con una ditta specializzata, la quale provvede a posizionare una particolare attrezzatura in negozio che, in caso di rapina, invia immediatamente le immagini di quanto sta accadendo alle forze dell’ordine. Sono tutte iniziative singole dettate dalla volontà di rimboccarsi le maniche, a volte attuate da imprenditori che sono già stati vittime di episodi criminosi. Altri esercenti, invece, hanno preferito mollare l’attività piuttosto che rischiare la pelle per una manciata di euro. Ma è lo Stato che deve fare qualcosa di più sul fronte della sicurezza. Servono segnali forti per guardare al futuro con un po’ più di serenità”.


NON POSSIAMO LAVORARE CON LA PAURA
Il presidente provinciale della Figisc-Confcommercio Gastone Vicari: “Siamo indifesi di fronte ad una criminalità impazzita. Stiamo pensando ad un fondo di solidarietà per i colleghi vittime di atti criminosi”

“E’ da tanto tempo che denunciamo i pericoli a cui siamo esposti come categoria ed ora quanto successo al nostro collega Walter Baggio è lì a dimostrare che nel nostro mestiere non c’è sicurezza, che siamo veramente in balia degli eventi, di qualsiasi pazzo criminale che passa per la strada”. Gastone Vicari, presidente provinciale della Figisc-Confcommercio di Vicenza è ancora visibilmente scosso per il terribile fatto di cronaca che ha visto come sfortunato protagonista il vice-presidente provinciale e nazionale della categoria Walter Baggio, ferito seriamente da due balordi che hanno tentato di rapinare l’incasso della giornata.
Quello di Vicari non è un atto di accusa alle forze dell’ordine che, ribadisce, “fanno quello che possono ed hanno spesso un occhio di riguardo per noi. Purtroppo invece ci troviamo di fronte ad una incredibile escalation della criminalità, con gente che non guarda in faccia nessuno, che non ha nulla da perdere, che si prende la vita per quattro spiccioli. E noi siamo lì, sulla strada, assolutamente indifesi”.
Nei giorni scorsi Vicari ha ricevuto numerose telefonate dai colleghi per esprimere solidarietà a Baggio, ma anche per scambiarsi opinioni e considerazioni sul problema sicurezza per i gestori di impianti di distribuzione carburanti. “Ciascuno di noi - spiega - prende le dovute contromisure: chi utilizza casseforti, chi nasconde il contante, chi si reca in banca più volte durante il giorno. Sta di fatto che all’ora di chiusura, quando si è in ufficio per le ultime incombenze della giornata, a tutti noi corre un brivido sulla schiena, perchè sappiamo che quella è l’ora più delicata, dove spesso avvengono i furti e le rapine. Ciò che è successo a Baggio poteva succedere a ciascuno di noi ed è, purtroppo, la dimostrazione che qualsiasi misura di sicurezza tu applichi per mettere al riparo l’incasso, non c’è nulla che possa realmente proteggerti la vita. Non possiamo certo armarci e sparare o fare gli sceriffi”.
C’è tanta amarezza e tensione nelle parole di Vicari, e anche commozione quando augura a Walter Baggio di riprendersi quanto prima: “Non solo di riprendersi fisicamente - afferma - ma soprattutto di tornare tranquillo e sereno nel proprio lavoro, che è poi la cosa più difficile quando succedono queste cose”. C’è però anche la voglia di fare qualcosa per combattere questa situazione. “Proprio con Walter e con il presidente della Figisc regionale Moreno Parin - conclude Vicari - abbiamo ipotizzato la creazione di un fondo di solidarietà per sostenere tutti i colleghi vittime di fatti criminosi. Perché, ricordiamolo, quando per esempio si perde l’incasso, in verità non si perdono solo i propri guadagni, ma anche i soldi che raccogliamo per l’Erario, basti pensare che le tasse gravano per un 65% sul prezzo dei carburanti. Insomma, il danno è sicuramente grave. Nei prossimi giorni ritorneremo su questa idea a livello di comitato regionale Figisc e vediamo se ci sono i presupposti per concretizzarla”.
Solidarietà a Walter Baggio è stata espressa anche dal presidente nazionale della Figisc-Anisa Confcommercio Luca Squeri, che non ha mancato di far sentire la propria voce sul tema caldo dell’emergenza criminalità “Che la nostra sia una attività ad altissimo rischio lo abbiamo detto anche in altre tragiche occasioni. Occorrono delle misure strutturali per la sicurezza sui nostri impianti; i progetti varati sulla sicurezza devono diventare operativi da subito e quindi l’installazione di telecamere sugli impianti, unitamente a delle casseforti per proteggere gli incassi, va completata al più presto su tutta la rete distributiva. Accanto a ciò - continua Squeri - si dovranno porre in essere delle ulteriori misure che vorremmo contribuire a stendere assieme al competente Ministero degli Interni al quale chiediamo un urgente incontro, per il quale ci dichiariamo a disposizione da subito”. Chiedono un confronto, dunque i gestori, con i rappresentanti delle istituzioni a livello centrale e territoriale per collaborare alla ricerca di misure che possano rendere più sicuro e sereno il proprio lavoro.


INDIFESO E INCREDULO DI FRONTE ALLA VIOLENZA
Walter Baggio rivive i momenti della sua aggressione e ringrazia i colleghi per la grande attestazione di stima e solidarietà

“Non avrei mai e poi mai pensato che una cosa del genere potesse succedere a me. Eppure non c’è momento in cui non mi passino davanti agli occhi i fotogrammi di ciò che è capitato: quell’uomo armato che mi punta la pistola contro, la rabbia di questi individui che scaraventavano in aria tutto ciò che trovavano e io lì, immobile, incapace di una benché minima reazione. Anzi, col senno di poi, forse proprio questo mio non reagire è ciò che alla fine mi ha salvato”. E’ ancora incredulo Walter Baggio quando, dal suo letto di ospedale, racconta quanto gli è accaduto quel fatidico 19 gennaio. Davanti a sé ha ancora un lungo cammino di recupero perché lo sparo ravvicinato al ginocchio di danni ne ha fatti: “Non sarà una cosa semplice, i medici me lo hanno già detto” commenta.
Ma la ferità alla gamba sembra corrispondere, specularmente, ad una ferità più profonda: l’assoluta incomprensione per ciò che è successo e la sensazione di essere indifeso di fronte ad eventi del genere. Eppure, per quanto provato, Walter Baggio non abbassa la guardia e anzi passa subito dal suo caso personale ai problemi della categoria, a dimostrazione del sincero impegno sindacale che da sempre lo ha caratterizzato a sostegno dei suoi colleghi: “Proprio lo stesso giorno in cui ho subito io la rapina un altro collega è stato rapinato a Cremona, minacciato con il coltello, e poi nei giorni successivi altri fatti criminosi in altre regioni, sempre con al centro i distributori di carburante - afferma - L’escalation è impressionante ed è chiaro che dobbiamo fare qualcosa di strutturale per risolvere la situazione. Non possiamo certo pensare che ci sia un poliziotto a guardia di ciascuno dei 24mila impianti disseminati in giro per l’Italia”.
La soluzione, Baggio, ce l’ha in mente, una sorta di telepass che accrediti direttamente l’importo del rifornimento di carburante, senza più incassi di contante. “Rischiare la vita per le 50, 60 vecchie lire di guadagno al litro, come facciamo noi, mi sembra veramente troppo. Lo abbiamo detto e ridetto che non possiamo accollarci tutti i rischi della raccolta di somme per conto dell’Erario”.
Ma finché queste soluzioni strutturali non arrivano cosa fare? “Ai colleghi mi sento di raccomandare la massima cautela e prudenza - afferma - : non tenere contanti, depositandoli in banca ad orari differenziati, prendere i numeri di targa delle auto che si fermano dopo la chiusura... Certo mi rendo conto che sono tutte cose che avevo fatto anch’io, e per di più il mio impianto è in una posizione e con delle caratteristiche tali che una cosa del genere non avrebbe, a rigor di logica, dovuto succedere; eppure eccomi qui, in ospedale”.
A consolare Walter Baggio le tante attestazioni di stima e di solidarietà giuntegli un po’ da tutta Italia: “Mi hanno chiamato tantissimi colleghi, politici, il presidente Rebecca e il direttore Gallo che ho sentito particolarmente vicini a me. Voglio ringraziare veramente tutti per il loro sostegno, il coraggio che mi danno. E’ una sensazione indescrivibile - conclude commosso - che in queste ore mi dà grande forza”.

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