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Confcommercio Veneto Notizie

FORMAZIONE AL VIA PER GLI APPRENDISTI VENETI

Nr. 05 del 13/03/2006

Formazione al via per gli apprendisti veneti. Con la pubblicazione, lo scorso 31 gennaio 2006, della prima graduatoria dei lavoratori con contratto di apprendistato che potranno usufruire di voucher per le loro attività formative, si completa, nella nostra regione, la riforma dell’apprendistato. Sull’argomento si è svolto nella sede della Confcommercio di Vicenza, un convegno dal titolo “Il nuovo apprendistato - Avvio dell’attività formativa”, che ha visto la sala gremita, segno della grande attenzione prestata verso questo rinnovato istituto. Organizzato dall’Ente Bilaterale Settore Ter zia rio, organismo del quale fanno parte la Confcommercio di Vicenza e le tre principali organizzazioni sindacali di categoria della provincia, l’incontro è servito soprattutto per focalizzare le procedure operative e il programma degli interventi finalizzati al diritto/dovere di istruzione e di formazione dell’apprendista, e per illustrare l’attività di orientamento e di supporto che l’Ente stesso è chiamato a realizzare in favore delle aziende del commercio, del turismo e dei servizi, che intendono avvalersi di questo nuovo istituto.
E che la formazione, dell’imprenditore, certo, ma anche degli stessi dipendenti, rappresenti una chiave di volta per la competitività delle imprese lo ha sottolineato, nella sua relazione introduttiva, lo stesso Andrea Gallo, consigliere delegato dell’Ente Bilaterale e direttore dell’Ascom di Vicenza. Un tema, questo, ripreso da Roberto Franco, dirigente dei servizi per l’impiego della Provincia di Vicenza, il quale ha anche spronato le imprese a credere maggiormente in questo strumento “che ha obiettivi ambiziosi, come quello di consentire a questi ragazzi di raggiungere il diploma o addirittura la laurea lavorando, ma che allo stesso tempo consente di portare all’interno delle imprese, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni, competenze strategiche per stare sul mercato”. Dal canto suo Elvira D’Alessandro, presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro della provincia di Vicenza non ha mancato di evidenziare la necessità di semplificare il più possibile le procedure per avvalersi di questo contratto, che per ora lascia le aziende un po’ timorose su tutti gli obblighi imposti.

Il ruolo dell’Ente Bilaterale
Per la parte sindacale è intervenuto Costantino Vaidanis, consigliere dell’Ente Bilaterale, il quale ha posto all’attenzione della numerosa platea il ruolo dell’Ente “che è stato incaricato dalla Regione Veneto ad assistere i tutori e gli apprendisti nella compilazione del piano formativo individuale di dettaglio. Questo ruolo - ha continuato Vaidanis - è di particolare importanza per far comprendere alle aziende ed ai lavoratori le nuove proposte formative e le possibilità di scelta delle sedi dove effettuare i corsi. L’ente supporta i tutori e gli apprendisti nella comprensione del valore del percorso formativo, anche mediante la rilevazione delle competenze iniziali dell’apprendista e delle aspettative finali dell’azienda. Seguirà poi tutto il percorso formativo, effettuando il costante monitoraggio dell’andamento dell’apprendistato”.
E’ stata quindi la volta di Santo Romano, dirigente Formazione e Lavoro della Regione Veneto, entrare nel vivo del convegno, spiegando tutti gli aspetti normativi, tecnici e operativi necessari per ottemperare agli obblighi formativi degli apprendisti, che, va ricordato, possono avere un’età che varia dai 15 ai 29 anni. Romano si è soffermato in particolare sui meccanismi di formazione delle graduatorie regionali, sul piano formativo, sulla figura del tutor aziendale e sul libretto formativo, fornendo anche alcuni dati significativi sul ricorso all’apprendistato, suddiviso per i vari settori di appartenenza delle aziende. Si scopre così che nel Vicentino sono soprattutto le aziende del commercio, turismo e servizi, assieme con l’artigianato, ad usufruire di questo contratto, un dato che rispecchia tra l’altro la tendenza regionale, dove le assunzioni di apprendisti sono effettuate per un 42 per cento proprio da questo settore.
A chiudere il convegno, seguito da un ampio dibattito, l’intervento di Guido Guiotto, responsabile dell’Ufficio apprendistato della Provincia di Vicenza, che ha illustrato il ruolo di trait-d’union dell’ente tra i vari protagonisti delle procedure di assunzione e formazione degli apprendisti.
“Speriamo - ha affermato Andrea Gallo, alla conclusione del convegno - che questo incontro sia stato un valido strumento per comprendere appieno le nuove procedure e soprattutto per dissipare i dubbi che inevitabilmente sorgono quando vengono poste in essere nuove procedure. Procedure complesse che coinvolgono aziende, e questo lo dobbiamo sempre avere ben presente, che quotidianamente devono districarsi con una mole non indifferente di adempimenti fiscali, legislativi, contributivi e quant’altro, non perdendo mai però di vista l’esigenza di affrontare un mercato sempre più competitivo”

Le parti in gioco
In effetti l’iter del nuovo apprendistato è probabilmente di primo acchito un po’ complesso, perché le parti in gioco, ciascuno con il suo ruolo, sono parecchie. Questo istituto contrattuale, disciplinato dalla normativa nazionale, è effettivamente promosso e sviluppato a livello locale dal raccordo tra istituzioni pubbliche e private. Prima di tutto la Regione Veneto, che svolge attività di promozione, programmazione e controllo sulla realizzazione delle iniziative formative per l’apprendistato. Ha inoltre un importante ruolo di raccordo tra i diversi soggetti che organizzano e realizzano attività formative per gli apprendisti e di informazione verso i cittadini.
Le Province del Veneto, tramite i Centri per l’Impiego, raccolgono le comunicazioni (trasmesse attraverso la procedura telematica adempimenti on line presente sul sito venetolavoro.it) relative all’avviamento degli apprendisti e alla designazione dei tutor aziendali. Ogni Provincia individua gli apprendisti da avviare ai percorsi di formazione e ne pubblica una graduatoria ufficiale sul sito apprendiveneto.it. Le Province si occupano poi della gestione, del controllo e del monitoraggio dei corsi realizzati. Inoltre realizzano specifiche attività di accompagnamento per i giovani che intendono abbandonare precocemente i percorsi scolastici e formativi.
Le parti sociali (associazioni imprenditoriali, come la Confcommercio, e sindacali) svolgono un importante ruolo nella programmazione dei corsi di formazione. Il loro ruolo è strategico per favorire il massimo coinvolgimento delle aziende e dei giovani, individuando i fabbisogni professionali nei diversi settori produttivi e sviluppando attività di informazione presso i cittadini. In particolare gli enti bilaterali, come, per Vicenza, l’Ente Bilaterale Settore Terziario, curano il monitoraggio delle attività realizzate e promuovono sul territorio l’istituto dell’apprendistato.
Un ruolo cruciale viene svolto anche dagli organismi di formazione, che svolgono i relativi corsi in tutti quei casi dove l’azienda non è in grado di garantire una formazione interna. Si tratta di soggetti ed enti con consolidata esperienza per la realizzazione della formazione, che in Veneto si sono costituiti in un’apposita Associazione Temporanea d’Impresa (ne fa parte anche Esac, l’Ente servizi della Confcommercio di Vicenza).Queste società hanno il compito di gestire le attività corsuali designando le risorse umane necessarie, svolgendo i moduli formativi secondo le linee indicate nei progetti approvati, assicurando il costante collegamento con le aziende di appartenenza degli apprendisti di cui curano la formazione, preparando i materiali didattici, fornendo tutte le informazioni richieste dalla Regione e dalle Province ai fini della valutazione della qualità del progetto. Per garantire il miglior approccio all’attività formativa, l’apprendista e l’azienda vengono supportati, all’inizio del percorso formativo, da operatori specializzati nelle attività di orientamento messi a disposizione dall’Ente Bilaterale, che aiutano i soggetti nella definizione del piano formativo individuale di dettaglio e nella scelta sul territorio dei moduli formativi.
Sono dunque molti i protagonisti dell’apprendistato; una pluralità di voci e di compiti che ha però un unico obiettivo finale: dare ai ragazzi gli strumenti per realizzarsi nel mondo del lavoro e dare alle aziende l’opportunità di inserire al proprio interno lavoratori capaci e preparati.

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