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Confcommercio Veneto Notizie

IN REGOLA CON IL PLATEATICO ENTRO IL 6 LUGLIO

Nr. 10 del 22/05/2006

Entro il 6 luglio prossimo, i bar, ristoranti, in generale tutti i pubblici esercizi di Vicenza, che usufruiscono di uno spazio esterno dovranno adeguarsi al regolamento comunale per l’occupazione di aree pubbliche per spazi di ristoro all’aperto. In una parola, per occupare il “plateatico”. Tale regolamento è entrato in vigore il 6 gennaio 2006 e prevede alcune limitazioni ed indicazioni mirate a uniformare l’impatto visivo delle strutture esterne ai locali, specie nelle zone di maggior pregio, e a definire standard precisi di collocazione per evitare intralcio e altro ancora.
Le nuove regole parlano chiaro: “nel centro storico, entro le mura duecentesche, l’arredo dovrà essere uniforme per tutti i concessionari”, recita l’art.6 comma 3 del regolamento; e ancora: i tavoli, sedie e/o sgabelli devono essere di metallo, legno vimini, e di colore in sintonia con l’ambiente circostante. Gli ombrelloni e tendoni non devono superare l’area del plateatico e la loro struttura deve essere in legno o metallo intonata con le sedie e i tavoli. La copertura deve essere di tessuto: non sono ammesse coperture di plastica e o di tela cerata. Le fioriere possono essere di terracotta, pietra, legno, ferro o vetroresina, comunque intonate al resto dell’arredamento e non in contrasto con l’ambiente circostante. L’osservanza di tali prescrizioni, recita l’art. 8, è condizione essenziale per la concessione del suolo pubblico.
Con l’entrata in vigore del nuovo regolamento sul plateatico, da quest’anno viene richiesto agli esercenti di presentare con la domanda di concessione una serie di documenti, e ciò sta creando malumori poiché il completamento della pratica richiede tempo e denaro per la puntuale stesura.
Il Comune richiede, infatti, una planimetria in scala dell’area interessata, dalla quale deve risultare l’indicazione delle quote piano-altimetriche dei piani di calpestio, dei percorsi pedonali e veicolari, dei chiusini, degli elementi di arredo urbano, della disciplina di sosta e delle fermate dei mezzi pubblici, con l’indicazione dell’area occupata dai dehors e la disposizione delle varie strutture ed elementi che costituiranno il dehors. Non solo, è anche necessaria una documentazione a colori dell’arredo prescelto, corredata da un disegno prospettico quotato in scale dell’arredo; e ancora, la dichiarazione di messa a norma degli eventuali impianti elettrici e/o apparecchi di riscaldamento; l’assenso del proprietario dell’immobile, dei proprietari e o degli esercenti qualora l’occupazione si estenda anche a spazi antistanti a negozi adiacenti, o di aree poste davanti ad ingressi condominiali, aree private soggette a passaggio, e così via.
Come si può immaginare, sia le prescrizioni relative all’arredamento e alle strutture di dehors consentiti, sia la voluminosa e complicata documentazione tecnica richiesta dal Comune per rilasciare la necessaria autorizzazione, stanno mettendo in difficoltà qualche esercente, visto che di tali cambiamenti ed adempimenti, gli interessati hanno saputo di dover provvedere solo a gennaio, quando cioè il nuovo regolamento, dopo aver subito vari emendamenti nell’iter della sua approvazione, è entrato in vigore.
L’Ascom di Vicenza ha quindi chiesto formalmente una proroga della scadenza in questione. “Servono assolutamente e quanto prima una proroga della scadenza del 6 luglio e una semplificazione degli elaborati tecnici richiesti per ottenere l’autorizzazione - afferma il direttore della Confcommercio di Vicenza Andrea Gallo -. Lo abbiamo chiesto esplicitamente, nei giorni scorsi, in una lettera inviata all’Assessorato allo sviluppo economico e al responsabile dell’Ufficio commercio del Comune, anche per venire incontro a quegli esercenti che hanno rinnovato, prima dell’entrata in vigore del regolamento, le strutture e l’arredamento degli spazi esterni. Però la risposta ufficiale non è ancora arrivata e intanto i giorni passano e la scadenza si avvicina. Ed aumenta ulteriormente la preoccupazione degli operatori, costretti ad una corsa contro il tempo che non aiuta certo a fare le cose per bene. I sei mesi concessi sono per molti operatori un periodo insufficiente. Abbiamo, quindi, chiesto che gli esercenti possano usufruire di più tempo”.
Da parte sua l’Assessore Ernesto Gallo dichiara ai giornali locali che difficilmente la proroga verrà concessa e che attualmente le autorizzazioni dello scorso anno, qualora non ci siano state modifiche della superficie occupata e vi sia l’utilizzo di un arredamento consono, stanno per essere rinnovate senza particolari problemi. Le nuove domande di plateatico o di ampliamento dello spazio già concesso saranno, invece, esaminate dalla specifica Commissione, la quale verificherà con sopralluoghi mirati, nella zona compresa tra le mura duecentesce della città, la possibilità di concedere o non concedere l’utilizzo di spazi esterni al locale.
“E’ evidente - conclude il direttore dell’Ascom - che non stiamo discutendo sulla necessità che questi dehors siano esteticamente consoni al luogo in cui sono inseriti, soprattutto nelle vie del centro storico. Credo però che l’Amministrazione debba anche recepire le istanze e le esigenze di chi decide di investire sul plateatico, contribuendo così a migliorare l’immagine della nostra città. In particolare, oltre alla proroga e alla semplificazione degli elaborati richiesti, è altresì necessario stabilire un’interpretazione chiara e univoca del regolamento, in modo che gli esercenti tutti sappiano con certezza cosa significhi, ad esempio, “arredamento uniforme per tutti i concessionari”; oppure, quale arredamento o strutture non sono consentiti. Per questo abbiamo già concordato un incontro con l’Assessore, nel quale ribadiremo le nostre perplessità e richieste”.

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