APPARECCHI DA GIOCO, ATTENZIONE ALLA NORMATIVA
Nr. 11 del 12/06/2006
Attenzione alle slot machines e agli apparecchi da gioco e da intrattenimento installati nei vostri esercizi: se esiste qualche irregolarità a pagare non sono, ovviamente, i giocatori e, spesso, nemmeno i distributori, bensì i titolari dei locali. E si tratta di multe salate che arrivano, nei casi più gravi, anche a 6mila euro per apparecchio, senza contare i possibili risvolti penali legati al gioco d’azzardo e l’eventualità di una sospensione della licenza.
E’ dunque il caso di verificare che tutto sia in regola prima di accettare l’installazione di nuovi apparecchi. Oltre che, chiaramente, verificare che quelli già presenti rispettino una normativa comunque complessa.
Vediamo allora da vicino alcune regole che gli esercenti devono assolutamente conoscere prima di aprire le porte dei loro locali a questi apparecchi. Innanzitutto va ricordato che i vecchi videopoker dovevano essere rimossi già entro fine maggio del 2004. A sostituire, per certi versi, queste macchinette sono state quelle previste dal comma 6 dell’art. 110 del Tulps (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza). Si tratta di slot machine (o new slot) che restituiscono vincite in denaro e che devono essere collegate alla rete telematica del Monopolio attraverso una società concessionaria. Di queste società ce ne sono dieci su tutto il territorio nazionale e sono loro ad essere gli unici soggetti legittimati alla raccolta del prelievo unico erariale sugli introiti dell’apparecchio. Per essere ragionevolmente certi che quelli installati siano regolari è importante che gli apparecchi siano accompagnati dai necessari nulla osta, che vanno apposti direttamente sulla macchinetta: quello per la distribuzione, in copia conforme all’originale (rilasciato dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato), e quello per la messa in esercizio. Anche le caratteristiche dell’apparecchio possono aiutare a capire se tutto è in regola: le slot machines, infatti, devono avere un costo della partita non superiore ad 1 euro e le vincite in denaro conseguenti non possono superare i 100 euro. Fondamentale poi è verificare che sia attivo il collegamento telematico con i Monopoli.
Più delicato il capitolo relativo agli apparecchi disciplinati dal comma 7 lettere a) e c) del Testo Unico, vale a dire, rispettivamente, gli apparecchi che restituiscono vincite sotto forma di piccola oggettistica e quelli di puro intrattenimento che non restituiscono alcuna vincita. E qui va posta molta attenzione, perché ci possono essere apparecchi in circolazione appartenenti a queste categorie, magari anche accompagnati dai relativi nulla osta, che in verità si rivelano macchinette irregolari se non addirittura per il gioco d’azzardo. L’Amministrazione dei Monopoli di Stato pubblica sul proprio sito Internet (www.aams.it) un elenco non esaustivo di apparecchi illeciti, che è opportuno consultare prima di consentire l’installazione di uno dei questi giochi nel proprio locale. Sono da considerarsi comunque illegali gli apparecchi di questa tipologia che riproducono il funzionamento delle slot machines, il gioco del 21 (o black jack) e i distributori di oggettistica o chewing gum a led luminosi (le così dette “ruote”).
Anche le caratteristiche di questi apparecchi possono aiutare l’esercente a individuare se sono leciti. Per esempio, quelli elettromeccanici (come le gru, le pesche verticali o orizzontali ecc.) si caratterizzano per l’assenza di monitor, l’attivazione unicamente con l’introduzione di monete metalliche (massimo 1 euro), l’erogazione, come premio, di piccola oggettistica di valore non superiore a 20 euro, la mancanza di elementi aleatori a determinare la vincita. Per quanto riguarda invece i videogiochi, questi sono caratterizzati dall’assenza di qualsiasi vincita, dalla variabilità della durata della partita legata al livello di abilità espresso dal giocatore, dall’assenza, anche in questo caso, di qualsiasi componente aleatoria.
Esistono poi specifici nulla osta che l’esercente deve avere a disposizione: il nulla osta alla distribuzione (in fotocopia) e quello alla messa in esercizio (in originale). La macchinetta deve inoltre essere dotata di una targhetta non rimuovibile o modificabile riportante il codice identificativo dell’apparecchio. Chiaro, nel caso di queste macchinette, che non è permesso all’esercente pagare premi di alcun genere in cambio di oggetti emessi o dei punteggi conseguiti. Tali comportamenti, tra l’altro, possono configurare il gioco d’azzardo.
Attenzione anche a chi, all’interno dei propri locali, ha attivato dei punti Internet. Se gli utenti li utilizzano a fini di gioco, tali punti sono illegali. Se poi il gioco dà luogo al pagamento di vincite in denaro, si considerano apparecchi per il gioco d’azzardo.
Infine il capitolo sanzioni, su cui l’Amministrazione dello Stato usa la mano pesante, soprattutto con il titolare di pubblici esercizi. Si va da mille a 6mila euro per macchinetta nel caso l’esercente consenta l’uso di apparecchi o congegni non rispondenti alle caratteristiche di legge. La stessa norma punisce poi con la sanzione amministrativa da 500 a 3mila euro nel caso l’esercente consenta l’utilizzo di apparecchi privi dei titoli autorizzatori (i nulla osta). Stessa sanzione nel caso questi titoli non siano apposti sull’apparecchio laddove è richiesto per legge (sulle slot machines o new slot). Come pene accessorie è anche prevista la sospensione della licenza da 1 a 30 giorni e, in caso di reiterazione delle violazioni, la sua revoca.
Meglio dunque, per evitare qualsiasi problema, verificare che tutto, all’interno del proprio locale, sia in regola. Nel campo degli apparecchi da gioco e delle slot-machines, infatti, la Guardia di Finanza ha intensificato la propria vigilanza, anche per i risvolti che tali sistemi hanno sul fronte dell’erario.
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