IN CENTRO STORICO LA CONSEGNA è VeLoCe
Nr. 11 del 12/06/2006
Ha effettuato più di 25mila consegne di merci nel centro storico di Vicenza con mezzi ecologici, dunque con un impatto limitato sui fronti dell’inquinamento atmosferico e della congestione del traffico. E’ il bilancio di un anno e mezzo di attività di EcoLogistic City Center, la società logistica che vede tra i propri azionisti il Comune capoluogo e le associazioni di categoria della provincia, tra cui, appunto, anche Confcommercio. L’occasione per fare il punto sul funzionamento di questo servizio, visibile in città grazie ai mezzi contrassegnati dall’acronimo VeLoCe, è stato un recente convegno su “Eco-logistica per i centri storici”, che ha analizzato i problemi e le prospettive di un’esperienza, quella vicentina, praticamente unica in Italia e su cui sono puntati gli occhi di altre amministrazioni locali che vorrebbero risolvere il problema del traffico merci delle città.
Che questo servizio, ancora per la verità in fase sperimentale, stia cominciando a “decollare” lo dimostra l’utilizzo crescente dei mezzi VeLoCe sia da parte di corrieri tradizionali, che delegano a questa piattaforma logistica le consegne in centro, sia da parte di esercenti che hanno i propri locali e negozi all’interno delle mura duecentesche. “Il nostro auspicio - è il commento di Luciano Pozzan, presidente della Sezione Territoriale 1 Centro storico della Confcommercio di Vicenza - è che questa modalità di consegna delle merci si consolidi ulteriormente. Di fronte ad emergenze che non si possono negare, come lo smog e il traffico, la risposta non può che essere il rafforzamento di modalità alternative di consegna delle merci, e ciò come scelta consapevole e volontaria degli operatori”. Va infatti evitato che il problema inquinamento e congestionamento del centro cittadino sia risolto dall’alto, con provvedimenti di divieto. Meglio invece, questa la linea di Confcommercio, una seria presa di coscienza degli operatori e l’offerta di un servizio efficiente e conveniente dal punto di vista economico.
A questo proposito, chi finora si è servito di VeLoCe ha espresso giudizi soddisfacenti sul servizio. “Va riconosciuto ai vertici operativi della società - afferma il presidente Pozzan - un approccio molto pratico, che punta ad affrontare e risolvere il problema del singolo utente, con una buona velocità nelle decisioni. Certo, siamo ancora, per certi versi, in una fase sperimentale, ma direi che proprio per questo motivo sarebbe utile che più operatori possibile provino il Logistic city center, così da renderlo ancora più “su misura” rispetto alle esigenze dei commercianti e degli esercenti del centro”. E’ dunque il caso di approfittare di questa fase per mettere “a punto” il servizio sulla base delle reali necessità dei singoli settori (i bar, i negozi di abbigliamento, di scarpe, di tecnologia, eccetera) e delle singole realtà imprenditoriali (la piccola impresa, il franchising, la catena di negozi), perché è un dato di fatto che in futuro i centri storici diventeranno sempre più off limits per auto e furgoni.
Proprio questo argomento è stato il fulcro del convegno sull’eco-logistica tenutosi a Vicenza nelle scorse settimane. Dopo l’intervento dell’assessore alla mobilità Claudio Cicero e del direttore di VeLoCe Paolo Andreatta, che hanno illustrato il funzionamento della piattaforma logistica e i risultati finora ottenuti, il presidente dell’associazione nazionale City Logistics Marco Spinedi ha posto sul tavolo il problema della carenza di norme sulle modalità di accesso ai centri storici per la consegna delle merci. La posta in gioco, in questo caso, è però quella di una limitazione alla libertà d’impresa e la creazione di un monopolio nella gestione delle consegne in un’area della città. “E’ proprio ciò che, come Confcommercio, non vogliamo e lo abbiamo ribadito in più occasioni - è il commento del presidente Pozzan -. Deve essere il mercato a stabilire se la soluzione dell’EcoLogistic City Center è vincente. Chiaro che i protagonisti del mercato, vale a dire in questo caso i corrieri e i negozianti che effettuano trasporto in proprio, non devono fermarsi solo agli aspetti economici o di semplice comodità, ma devono anche guardare al futuro, ad uno sviluppo sempre più compatibile con l’ambiente e con la qualità della vita delle città”.
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