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Confcommercio Veneto Notizie

I CONSUMI NON DECOLLANO. ECCEZIONI:VIAGGI E TELEFONIA

Nr. 12 del 26/06/2006

Frenano i consumi degli italiani, ad eccezione dei beni ad elevato contenuto tecnologico e dei viaggi. A sancire ciò che in parte già si intuiva è la Relazione generale sulla situazione economica del Paese, presentata al Governo e al Parlamento dal ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa. Secondo i dati contenuti nella relazione, lo scorso anno la spesa per consumi durevoli ha segnato un modesto +0,6%, ben lontano dal +5,2 del 2004. Ad influenzare questo andamento certo poco incoraggiante sono state, tra le altre, sia le vendite di mobili ed elettrodomestici che dei mezzi di trasporto (-0,8% e -0,7% le relative performance). In controtendenza risultano gli acquisti dei beni a maggior contenuto tecnologico, per i quali si è assistito ad incrementi con tassi di sviluppo che hanno toccato il 16,8% per la telefonia. I beni non durevoli (-0,5%) hanno continuato a risentire del basso clima di fiducia, a cui sembrano essere correlati in modo sostanziale.
Particolarmente depresse sono risultate le spese in vestiario e calzature (-4,9%), mentre si è osservata una ripresa dei consumi alimentari (+1,2%). Tra i servizi, cresciuti nel complesso dello 0,2%, spicca la considerevole crescita delle comunicazioni (5,8%). Un altro comparto che ha mostrato una performance ben oltre la media è quello delle vacanze tutto compreso (8%).
E se alle spalle ci lasciamo un anno con poche luci e molte ombre , anche le previsioni per il futuro non sono molto confortanti. Secondo il Centro Studi Confcommercio, che ha in questi giorni reso note le previsioni sull’andamento economico, “sul versante della domanda interna una contenuta evoluzione del reddito disponibile dovrebbe determinare una crescita modesta dei consumi delle famiglie per il biennio 2006-2007 di poco inferiore all’1 per cento.
Non mancano, in ogni caso, anche alcuni elementi che fanno ben sperare per una ripresa del Sistema Italia. In particolare, secondo l’Osservatorio economico del Centro Studi Confcommercio, dopo un 2005 caratterizzato dalla stagnazione, l’economia italiana è in graduale miglioramento nel 2006 (Pil +1,3) e nel 2007 (Pil + 1,1%) anche se a “scartamento ridotto” rispetto al dato medio dell’eurozona (Pil +2,1% nel 2006). Dovrebbe poi consolidarsi la ripresa delle esportazioni nel 2006 (+2,8%) e nel 2007 (+2,6%) in previsione di un euro che ridimensiona il suo apprezzamento sul dollaro e di un tasso di sviluppo del commercio mondiale ancora positivo.
Dal lato dell’offerta, sempre secondo il Centro Studi Confcommercio, il miglioramento dell’attività produttiva e la necessità di aumentare il grado di competitività sui mercati dovrebbero, invece, spingere la domanda d’investimento delle imprese (+1,4% nel 2006 e +2,4% nel 2007). Infine, l’inflazione rimarrà sostanzialmente sotto controllo, nonostante il permanere delle incertezze sui mercati petroliferi: +2,2% nel 2006 e +2,1% nel 2007.

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