PATENTE, STRANIERI IN FUGA DAI QUIZ INFORMATICI
Nr. 12 del 26/06/2006
Scatta la modernizzazione dell’esame per il conseguimento della patente di guida, con l’informatica che entra nelle autoscuole e manda in pensione gli storici quiz cartacei dell’esame di teoria. Niente più crocette a penna sui vecchi questionari, ma test su computer a touch screen, con la possibilità, quindi, di compilare a video la scheda d’esame, con il vantaggio di verificare ed eventualmente correggere le risposte già date, sempre che ci si accorga dell’errore nei 30 minuti concessi per la prova.
Le nuove modalità sono entrate in vigore a Vicenza lo scorso lunedì 12 giugno. Ma non è stato così per il resto dell’Italia: la nostra provincia, infatti, unica nel Veneto, rientra, assieme ad altre 25 province pilota, nella sperimentazione voluta dal Ministero delle Infrastrutture per verificare la fattibilità delle nuove procedure.
Fin qui tutto bene, anzi, come sottolinea Roberto Candia, presidente provinciale della Confedertaai-Confcommercio, l’associazione che raggruppa pressoché la totalità delle autoscuole vicentine: “Possiamo essere orgogliosi del fatto che solo la nostra provincia, in tutta la regione, sia stata scelta per la sperimentazione. E’ soprattutto, questo, un riconoscimento per le nostre autoscuole, già pronte ad affrontare al meglio questo “passaggio storico” all’informatica, che innova l’esame di teoria per la patente. Ed è altresì un segnale che la qualità degli operatori presenti sul territorio e la sinergia creata con gli uffici provinciali del Dipartimento dei Trasporti Terrestri sono conosciute fin nelle stanze del Ministero”.
Ma la soddisfazione lascia presto il posto alla rabbia e allo sconcerto dei titolari delle autoscuole stesse, poiché la sperimentazione di fatto, al momento, le penaliz za non poco e crea disagi a quei citta dini stranieri, residenti in provincia, che nelle prossime settimane dovranno sostenere l’esame di teoria per la pa tente di guida delle categorie A e B.
Le novità introdotte prevedono, infatti, che dal 10 luglio prossimo vengano eseguiti in modalità informatica anche i quiz in lingua per i cittadini stranieri. Oltre all’italiano, dunque, il candidato straniero potrà svolgere la prova a quiz a computer nella lingua a lui più confacente, scegliendo tra lo spagnolo, il francese, l’inglese, il tedesco, il russo, l’arabo e il cinese. Scompare, dunque, a Vicenza e provincia la possibilità, concessa fino ad oggi, di eseguire l’esame orale al posto dei test, una modalità utile a molti stranieri e preferita soprattutto da quanti hanno difficoltà più con l’italiano scritto che a capire o parlare la nostra lingua.
“Il problema è - spiega Candia - che tra le lingue scelte dal Ministero non compaiono quelle più diffuse tra i residenti stranieri del Vicentino: si pensi ad esempio al serbo, al croato, all’hindi, all’albanese e al rumeno. Così si verifica, come sta già accadendo, che questi candidati anziché iscriversi alle nostre autoscuole si rivolgano a quelle di altre province, dove non è attiva la sperimentazione. Morale: per noi operatori vicentini si verifica una perdita economica non indifferente; per gli stranieri l’onere di andare più agevolmente a sostenere l’esame orale fuori dalla provincia di residenza”.
Non che il Ministero non avesse previsto tutto questo. Anzi, una specifica circolare aveva raccomandato ai direttori dei S.I.I.T., gli uffici decentrati del Ministero su scala regionale (nel Nordest l’unico S.I.I.T. raggruppa le regioni Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia), di non consentire la prenotazione di candidati residenti fuori dalla provincia di competenza nel periodo di sperimentazione (fino al prossimo ottobre) per “evitare - dice il testo - che ciò susciti fenomeni di migrazione anomala di candidati da una provincia all’altra, che introdurrebbero elementi distorsivi”.
“Solo che tutto questo non è stato fatto - rincara il presidente della Confedertaai-Confcommercio di Vicenza Roberto Candia - e il risultato è un drastico calo delle iscrizioni di cittadini extracomunitari alle nostre autoscuole dovuto appunto ad una diversa applicazione delle procedure fuori dal Vicentino. E come non bastasse è anche probabile che la sperimentazione vada ben oltre il mese di ottobre, perpetuando una situazione che chiaramente ci danneggia”. Con il passare dei giorni il fenomeno della migrazione fuori provincia dei cittadini extracomunitari che devono sostenere l’esame di teoria per la patente sta assumendo dunque proporzioni preoccupanti, al punto che il presidente Roberto Candia ha scritto una lettera direttamente a Roma, al Capo dipartimento per i Trasporti terrestri del Ministero e al Direttore generale per la Motorizzazione. Nella missiva si chiede al Ministero di “voler impartire con ogni possibile urgenza precise istruzioni” per evitare il fenomeno, nonché, “se necessario, di far coincidere l’inizio della sperimentazione su tutto il territorio italiano e non solamente nelle province pilota. Qualora non fossero posti in essere correttivi - conclude la lettera - Confedertaai-Confcommercio di Vicenza valuterà ogni utile iniziativa al fine di tutelare gli interessi legittimi delle aziende associate”.
Quella che doveva rivelarsi una profonda innovazione per tutto il settore rischia, quindi, di diventare un boomerang per le autoscuole; a meno di un tempestivo intervento da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti finalizzato a porre fine a questa situazione assurdamente penalizzante per le scuole guida e per gli stessi candidati della provincia.
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