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Confcommercio Veneto Notizie

AGENTI IMMOBILIARI IN ASSEMBLEA PER DISCUTERE IL BERSANI

Nr. 15 del 07/08/2006

Le numerose novità in materia fiscale introdotte dal recente decreto legge 223/2006, tra cui la modifica del regime a cui sono sottoposte le transazioni immobiliari, hanno richiamato nella sede provinciale della Confcommercio di Vicenza, venerdì 14 luglio, una folta platea di operatori del settore.
L’incontro, organizzato dalla FIMAA provinciale (Federazione italiana agenti immobiliari e d’affari in mediazione), è servito per approfondire e discutere le novità entrate in vigore il 4 luglio scorso, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento, disposizioni che, se non verranno modificate in sede di conversione del decreto legge, sono destinate a rivoluzionare il mercato immobiliare e apportare serie minacce alla redditività delle imprese del settore.
Come ha spiegato il relatore dell’incontro Fabio Zampieri, funzionario degli uffici fiscali dell’Ascom di Vicenza, “il decreto comporta che moltissime operazioni transitino dall’ambito applicativo dell’IVA a quello dell’imposta di registro. Questa disposizione - ha spiegato Zampieri - vale per tutte le operazioni aventi oggetto la cessione o la locazione di un fabbricato, ad eccezione delle cessioni di immobili di imprese costruttrici o da parte di imprese che, negli ultimi cinque anni, vi hanno eseguito interventi di restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia e urbanistica. Ad avvantaggiarsi della disposizione possono essere coloro che acquistano la prima casa, i quali, sempre se comprano un immobile in esenzione di IVA, si trovano a dover pagare l’imposta di registro al 3%, anziché l’IVA al 4%. Per le imprese, invece, il fatto di emettere fatture esenti IVA genera un pro-rata sull’IVA sugli acquisti che diventa corrispondentemente indetraibile”. Non solo, come è stato spiegato nel corso dell’incontro, il decreto aveva imposto alle società proprietarie di immobili concessi in locazione o in leasing di rettificare la detrazione IVA fatta in sede d’acquisto dei fabbricati stessi, acquistati dal 1998 in poi, e riversare all’Erario l’IVA a suo tempo detratta. Una disposizione che avrebbe avuto delle conseguenze molto pesanti sulle società di leasing e sulle società immobiliari. In tal senso, sono giunte tempestive le proposte della FIMAA- Confcommercio all’Esecutivo, soprattutto perché le misure con effetto retroattivo vanno a modificare le regole del gioco di cui il contribuente ha tenuto conto quando ha operato le proprie scelte imprenditoriali. E al momento in cui scriviamo, le richieste della Fimaa sembrano essere state pienamente recepite: in sede di approvazione, al Senato, della legge di conversione del decreto Bersani, infatti, è stata eliminata la retroattività della norma. Se non interverranno ulteriori modifiche al momento della promulgazione definitiva, dunque, nella compravendita di immobili le società proprietarie dovrebbero poter scegliere, per il futuro, tra operare in regime Iva o Tassa di Registro.
Le proposte di modifica al decreto presentate dalla FIMAA interessano inoltre anche altri importanti aspetti professionali. Innanzitutto, per la Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari è necessario modificare la disposizione che riguarda l’obbligo di dichiarare nell’atto notarile relativo alla compravendita del fabbricato, il mediatore e l’ammontare della spesa sostenuta per la mediazione: in tal senso, anche la fine di contrastare l’abusivismo nell’intermediazione immobiliare, la Federazione propone di inserire tale obbligo per tutti i professionisti intervenuti nell’operazione, creando nel contempo un vantaggio fiscale al consumatore permettendogli la detrazione delle fatture relative. La FIMAA chiede inoltre il ripristino della commissione ruolo istituita presso le singole Camere di commercio al fine di continuare l’azione di vigilanza sull’esercizio abusivo della mediazione. Un’altra richiesta di modifica riguarda la composizione della commissione di esame per l’iscrizione al ruolo di agenti di affari in mediazione. La FIMAA suggerisce di inserire in tale commissione esaminatrice tre agenti immobiliari rappresentanti delle federazioni e associazioni nazionali, la cui esperienza deve essere di decennale iscrizione al ruolo; viceversa, verrebbero a mancare le garanzie di capacità e aggiornata conoscenza del mercato e delle leggi che lo regolano.
“Pur condividendo l’obiettivo del decreto Bersani di tutelare i consumatori e di liberalizzazione del mercato anche con azioni di lotta all’evasione fiscale - ha spiegato Serafino Magistro, presidente provinciale della FIMAA - la Federazione punta ora, con le proprie proposte, a modificare l’incongruenza di alcune norme. Crediamo che per liberalizzazione si debba intendere non la mancanza di regole, ma un insieme di regole più efficienti ed efficaci per il mercato nel suo insieme: Noi siamo perciò a chiedere che le variazioni di regolamentazione sulla nostra professione vadano viste, progettate e fatte all’interno della revisione normativa dei servizi e delle professioni. La nostra categoria - ha aggiunto Magistro - è stata di recente gravata da numerosi adempimenti burocratici e amministrativi riguardanti soprattutto la tutela della privacy e le norme antiriciclaggio, ora si deve evitare che provvedimenti varati con il carattere di urgenza, com’è appunto il “Bersani”, creino ulteriori difficoltà e criticità al settore. E’ auspicabile, quindi, che al più presto si apra un tavolo di concertazione per la definizione di un riassetto organico dei servizi e delle professioni, specifico per le professioni immobiliari”.

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