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IL TERZIARIO TRAINA LA RIPRESA ECONOMICA

Nr. 17 del 18/09/2006

Il Pil italiano è cresciuto nel secondo trimestre del 2006 dello 0,5% rispetto al primo trimestre e dell’1,5% rispetto al secondo trimestre 2005. Lo rende noto l’Istat, confermando le stime preliminari diffuse ad agosto.
Per quel che riguarda la crescita acquisita per il 2006 (l’incremento annuale che si registrerebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell’anno), anch’essa è stata confermata rispetto alla stima preliminare: +1,4%.
In termini congiunturali, le importazioni di beni e servizi sono aumentate dell’1%, il totale delle risorse (prodotto interno lordo e importazioni di beni e servizi) è cresciuto dello 0,6%. Dal lato della domanda, le esportazioni sono aumentate dell’1,7%, gli investimenti fissi lordi dell’1,2% ed i consumi finali nazionali dello 0,2%. Nell’ambito dei consumi finali, la spesa delle famiglie residenti è aumentata dello 0,3%, quella della pubblica amministrazione e delle istituzioni sociali private è cresciuta dello 0,2%.
In termini tendenziali, le esportazioni sono aumentate del 5,2% e le importazioni del 3,4%. La spesa delle famiglie residenti e quella della pubblica amministrazione sono cresciute rispettivamente dell’1,5% e dello 0,6%. La spesa delle famiglie sul territorio nazionale è cresciuta, in termini tendenziali, dell’1,8%.
Nel secondo trimestre del 2006 si rilevano andamenti congiunturali positivi del valore aggiunto per il settore del credito, assicurazioni, attività immobiliari e servizi professionali (+1,4%), per gli altri servizi (+0,6%), per le costruzioni (+0,3%) e per il settore che raggruppa le attività del commercio, alberghi e pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni (+0,2%). L’industria in senso stretto è rimasta stazionaria, mentre il settore agricolo ha manifestato una flessione dello 0,4%.
In termini tendenziali, il valore aggiunto dei servizi è cresciuto del 2%, quello dell’industria dello 0,6% e quello delle costruzioni dello 0,5%. Sempre in flessione l’agricoltura che segna un calo del 2,3%.

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