lunedì 24 dicembre 2007
PATENTE DI GUIDA: IN 1.500 ASPETTANO DI SOSTENERE LA PROVA
MA LA MOTORIZZAZIONE DI VICENZA HA SOLO 4 ESAMINATORI
Più di 1.500 vicentini già preparati, pronti per sostenere l’esame di guida che non possono però fare la prova per mancanza di esaminatori. Persone che passano la notte in camper davanti alla Motorizzazione per essere i primi a presentare la domanda. Autoscuole assediate dagli allievi che protestano e chiedono continuamente, a volte anche con minacce più o meno velate, di poter fare la fatidica prova e ottenere la patente. Sono le situazioni paradossali che si stanno verificando in provincia di Vicenza a causa dell’oramai cronica mancanza di esaminatori all’ufficio provinciale della Motorizzazione Civile.
“Tutto questo è esasperante – è il duro commento di Andrea Gallo, direttore della Confcommercio di Vicenza, che sta seguendo la vicenda con Roberto Candia, presidente dell’Associazione Provinciale Autoscuole e Agenzie di Consulenza Automobilistica e Pratiche Auto-Confcommercio –. I disagi si trascinano da mesi e mesi e sembra che nessuno si renda conto della gravità del problema. La sopportazione è però al limite e gli animi di tutti, utenti e titolari di scuola guida, si stanno scaldando. Finora proteste e interventi con chi di competenza, sempre all’insegna della massima disponibilità e collaborazione, sono serviti a poco e il problema rimane senza soluzione. Vicenza è l’unica in Italia a vivere una situazione così grave, appare abbandonata a sé stessa, con il risultato che a pagarne le conseguenze sono i cittadini e i titolari delle autoscuole”.
Il “caso Vicenza” è presto spiegato: nella nostra provincia operano circa 70 autoscuole, ma ci sono solo quattro esaminatori, con il risultato che trovano risposta appena il 25 per cento delle richieste. Per tamponare questa situazione, che non dipende dagli uffici della Motorizzazione berica bensì dal sostanziale blocco del turn over e dalla lentezza con cui sono stati realizzati i concorsi per nuovi esaminatori, è intervenuto anche il S.I.I.T. (Servizi Integrati Infrastrutture e Trasporti) di Venezia. Infatti, il direttore di questa struttura, il dottor Carmelo Trotta, ha messo a disposizione di Vicenza degli esaminatori supplenti esterni, provenienti da altre province.
Una boccata d’ossigeno importante, ma anche un costo che si è abbattuto sulle autoscuole vicentine le quali, complessivamente, hanno sborsato nel corso del 2007 ben 130mila euro per garantire ai loro clienti delle sessioni supplementari di esami.
“Ci siamo fatti carico di questo onere – sottolinea Roberto Candia, presidente delle Autoscuole della provincia – per dare una qualche soluzione a favore dei nostri clienti. Tutto ciò non è però bastato per rispondere in modo sufficiente alle necessità della nostra provincia. Il risultato è che sostenere l’esame a Vicenza per molti è un terno al lotto. Chiediamo per questo al Ministero dei Trasporti un intervento urgente per inviare a Vicenza almeno altri 15 esaminatori nelle prossime settimane e abbattere l’incredibile arretrato che si è creato negli esami. O veniamo ascoltati in questo senso o non escludiamo azioni eclatanti”- ribadisce Candia.
A peggiorare la situazione, poi, l’approvazione, nell’ottobre scorso, del decreto del Ministro Bianchi che limita, per un anno, la guida di auto di potenza superiore a 50 Kw/Ton per coloro che supereranno l’esame dopo il 1. febbraio 2008.
“Ragazzi e famiglie spingono per fare l’esame entro il prossimo 31 gennaio anche per evitare questo paletto – afferma il presidente Roberto Candia -: per molti neopatentati sarà, infatti, impossibile usare l’auto di famiglia in quanto di potenza superiore a quanto stabilito dalla legge. E certo non tutti hanno i soldi per acquistare un’auto nuova al figlio fresco di patente”.
Dunque oltre al danno di non poter sostenere nei tempi debiti l’esame, pur essendo preparati, per molti di questi ragazzi si aggiunge la beffa di avere in mano un documento inutilizzabile almeno per un anno se sostengono l’esame dopo il 31 gennaio. Basti pensare che superano la limitazione prevista dal decreto Bianchi auto molto comuni per le famiglie, con cilindrate, se a benzina, anche al di sotto di 1200 centimetri cubici.
“Chiaro che genitori e ragazzi sono preoccupati e arrabbiati – prosegue Candia –e le autoscuole sono tra l’incudine e il martello, al punto che a volte gli operatori subiscono minacce. Obiettivamente possiamo dare torto agli utenti? Se scade il foglio rosa, ad esempio, chi lo deve pagare: i genitori? Le autoscuole?”.
Difficile, dicono i titolari delle scuole guida della provincia, suggerire soluzioni adeguate di fronte a questa situazione insostenibile, se non un intervento straordinario del Ministero, più volte chiesto, ma mai ottenuto. Vero è che a settembre sono stati abilitati a Vicenza nove nuovi esaminatori che però, nell’ipotesi più ottimista, dovrebbero essere operativi non prima di febbraio 2008. Da allora la situazione potrebbe cambiare, ma nel frattempo monta la rabbia degli operatori del settore, delle famiglie e dei ragazzi e non si sa, al momento, quali sviluppi potrà avere.