mercoledì 17 febbraio 2010
BENE I CONTROLLI DELLA PROVINCIA SUGLI AGRITURISMI
Gli autentici agriturismi sono ambienti caratterizzati dal rispetto della ruralità, della tradizione e della tipicità, dove la clientela ha il piacere di degustare i prodotti del territorio, quasi esclusivamente provenienti dall’azienda stessa. Invece, a volte forniscono gli stessi servizi dei ristoranti e degli alberghi tradizionali ma, per il solo fatto di essere classificati “agriturismi”, beneficiano di vantaggi fiscali e di normative meno restrittive in materia di igiene e salute.
Per garantire il rispetto delle regole di una leale concorrenza tra imprese e di massima trasparenza nei confronti del consumatore diventa quindi fondamentale un’attenta attività di controllo da parte degli organismi preposti.
In tal senso, i controlli effettuati nel corso dell’anno 2009, dall’Ufficio Agrituristico e dagli agenti di Polizia Provinciale, nei confronti degli agriturismi in provincia di Vicenza sono stati 138 mentre gli accertamenti, effettuati dagli agenti di Polizia, sono stati 210, ed hanno portato all’emissione di 85 verbali sanzionatori.
Le contravvenzioni elevate risultano suddivise secondo le seguenti tipologie di violazione: 11 sanzioni per somministrazione di pasti e bevande non ricavati da prodotti aziendali; 13 sanzioni per personale non inserito nel piano agrituristico; 38 sanzioni per numero di posti a sedere eccedenti l’autorizzazione; 11 sanzioni per omissione dell’esposizione delle autorizzazioni, delle tabelle esterne/interne e per mancata comunicazione dei prezzi; 5 sanzioni per somministrazione pasti (mentre l’autorizzazione comprendeva solo la somministrazione di spuntini); 7 sanzioni per aver superato il limite massimo di giorni di apertura.
“L’attività di agriturismo – afferma Andrea Gallo, direttore della Confcommercio di Vicenza – dovrebbe porsi non in termini di concorrenza, ma di complementarietà con il settore della ristorazione e della ricettività alberghiera, contribuendo con la valorizzazione delle peculiarità territoriali ad incrementare l’interesse turistico di una determinata zona”.
Invece, capita che qualche attività si qualifichi come “agrituristica” al solo scopo di pagare meno tasse o di sottrarsi alle rigide norme sulla somministrazione di alimenti e bevande, per essere poi, alla luce dei fatti, una trattoria o un albergo vero e proprio. Ed allora Confcommercio Vicenza, qualora giungano ai propri uffici segnalazioni circostanziate su attività non in regola o abusive, non manca di allertare, in un’ottica di massima collaborazione, gli organi preposti affinché procedano ai dovuti controlli.
“Non siamo certo contrari all’agriturismo – riprende il direttore Gallo - solo crediamo sia importante che l’attività di somministrazione di alimenti e bevande sia veramente un aspetto collaterale dell’azienda agricola, in cui regole e limiti siano rispettati, senza prescindere dagli obblighi verso la salute pubblica che ogni forma di attività di questo tipo deve avere. In tal senso, l’attività di controllo portata avanti dall’Amministrazione provinciale risulta determinante. Siamo convinti, infatti, che il rispetto delle normative vigenti da parte di tutti gli operatori sia l’unica via per dare credibilità e valore al settore dell’agriturismo e garantire la salvaguardia della leale concorrenza tra le varie attività che possono ben operare e convivere nel settore della somministrazione”.