IL PRANZO DI NATALE? I VICENTINI SCELGONO IL RISTORANTE
Comunicato del 17 dicembre 2010
Il pranzo di Natale? Sono tanti i vicentini che hanno scelto di viverlo al ristorante. Da una serie di interviste telefoniche con operatori del settore eseguiti della Confcommercio di Vicenza, risulta infatti che il trend delle prenotazioni nei ristoranti della provincia è elevato, al punto da far già registrare, soprattutto per i locali più gettonati, il tutto esaurito. C’è dunque un generalizzato ottimismo, tra gli interpellati, perché le prossime Festività siano all’insegna di un ritorno della clientela al ristorante, dopo un anno, per la verità, piuttosto critico per il settore.
Dunque i vicentini hanno forse tirato un po’ la cinghia nei mesi scorsi, ma alla fine hanno invece deciso di regalarsi un pranzo di Natale coi fiocchi e soprattutto all’insegna della tradizione. La maggioranza dei ristoranti contattati da Confcommercio Vicenza, infatti, propongono per questo importante giorno di festa il classico menu fatto, ad esempio, di tortellini in brodo o risotti, seguiti dai bolliti con le salse (dal cren alla pearà), arrosti o spiedi di carne. E per finire i dolci natalizi per eccellenza, vale a dire pandori e panettoni, magari sfornati direttamente dalla cucina del ristorante. E proprio per consentire ai vicentini di scegliere il pranzo di Natale più adatto ai propri gusti, il portale della Confcommercio berica, www.ristoratoridivicenza.it, ha messo on line dai primi giorni di dicembre oltre 70 menu proposti dai locali della provincia: un’iniziativa che ha dimostrato di essere particolarmente apprezzata.
Tornando alle informazioni raccolte tra gli operatori del settore da Confcommercio, va detto che se da un lato i vicentini a Natale preferiscono pranzare fuori casa - probabilmente perché c’è sempre meno voglia di mettersi ai fornelli anche in questo giorno speciale - dall’altra si registra un calo delle presenze legate ai pranzi e alle cene aziendali, vale a dire quei momenti conviviali in cui si approfitta per farsi gli auguri tra colleghi di lavoro. E anche quelle aziende che non hanno voluto rinunciare a questo “rito”, hanno spesso puntato al risparmio, cercando di spuntare prezzi ridotti. E proprio per venire incontro a queste richieste, alcuni ristoratori hanno studiato menu ah hoc nell’ottica del “poco, ma buono”: si preferisce cioè rinunciare a qualche portata, ma senza abdicare alla qualità del cibo e del servizio.
E se Natale sorride ai ristoratori vicentini, l’ultimo dell’anno è ancora un enigma. Scarse, ad oggi, secondo i ristoratori interpellati, le prenotazioni; anche se è pur vero che la tendenza consolidata è quella di riservare il tavolo per questa ricorrenza solo dopo il 26 dicembre e dunque è un po’ presto per tirare le somme. La novità di quest’anno, però, riguarda proprio il classico Veglione del 31 dicembre: tra i locali interpellati da Confcommercio molti hanno deciso di non proporlo e di puntare, invece, su un menu à la carte, pur integrato con i piatti della tradizione. Il motivo? Economico, certo, visto che anche in questo caso, limitando le portate, si può spendere meno. Cambiano però anche le abitudini dei vicentini, che al classico ultimo dell’anno passato seduti a tavola ad attendere l’arrivo della mezzanotte tra antipasti, primi, secondi e dessert, preferiscono una cena un po’ più frugale, per poi spostarsi con gli amici in altri luoghi del divertimento, in una sorta di ultimo dell’anno itinerante.