giovedì 24 febbraio 2011
SUI NUOVI BAR A TRISSINO, IL TAR
DEL VENETO NON DA’ RAGIONE
AL COMUNE
La precisazione di Confcommercio Vicenza
Comunicato del 24 febbraio 2010
Sul via libera all’apertura di nuovi bar a Trissino l’Amministrazione comunale non ha alcun motivo per “cantar vittoria”, perché il Tar del Veneto non si è ancora assolutamente pronunciato in materia. Confcommercio di Vicenza, l’associazione di categoria al cui interno opera Fipe - Federazione che rappresenta i pubblici esercizi della provincia - interviene sulle dichiarazioni dell’assessore alle attività produttive e commerciali del Comune di Trissino Camilla Rubega, secondo la quale il Tar del Veneto avrebbe dato ragione al Comune nella battaglia legale con i commercianti.
La questione è nota: il Comune di Trissino ha autorizzato, nel novembre scorso, l’apertura di un nuovo bar in centro storico “sforando” i limiti imposti da uno specifico Piano comunale - adottato con delibera consiliare del 2009 e mai formalmente annullato o revocato - che fissa i criteri per il rilascio di nuove licenze. Per l’Amministrazione, infatti, tale delibera sarebbe stata superata da quanto disposto dalla Ue, con la Direttiva Servizi (detta Bolkenstein e recepita dal Decreto legislativo 59/2010), che secondo il comune avrebbe liberalizzato l’apertura di nuovi esercizi della somministrazione.
Di tutt’altro avviso sei bar dello zona che hanno fatto ricorso al Tar del Veneto sostenendo che tale autorizzazione è illegittima; un’azione legale alla quale si è affiancata la Fipe-Confcommercio di Vicenza con intervento ad adiuvandum. Infatti, secondo l’associazione di categoria la pianificazione fatta a suo tempo dal Comune è ancora valida ed efficace, perché realizzata seguendo una norma che la stessa Regione Veneto ritiene pienamente in linea con la Direttiva Europea.
Nel proprio atto, Fipe-Confcommercio si è associata alla richiesta dei ricorrenti al Tribunale Amministrativo di sospendere l’autorizzazione rilasciata dal Comune, in attesa di un pronunciamento in materia, ed è proprio e solo su tale richiesta che il Tar del Veneto, nell’udienza del 20 gennaio scorso, si è espresso, rigettando l’istanza “considerato che il danno lamentato dai ricorrenti non può ritenersi grave”, si legge nelle motivazioni.
“E’ palese, allora – spiega Andrea Gallo, direttore della Confcommercio di Vicenza – che il Tribunale ha solo ravvisato l’inesistenza di un pericolo immediato, per i ricorrenti, sul fatto che sia concessa una nuova autorizzazione per l’apertura di un bar. Ma non è entrato assolutamente nel merito della questione, che verrà affrontata in un’udienza successiva. Per questo abbiamo anche chiesto al Comune di non autorizzare comunque nuove aperture fino a quando non ci sarà il pronunciamento definitivo del Tar e non verranno adottati, così come preannunciato dalla stessa amministrazione, nuovi criteri di programmazione sull’insediamento di pubblici esercizi in paese”.