Ad appena due mesi dalla scadenza del precedente CCNL, Confcommercio Imprese per l’Italia e i sindacati di categoria Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno sottoscritto il nuovo Contratto Nazionale di Lavoro del Terziario di mercato. L’accordo interessa, nel Vicentino, circa 12mila imprese con dipendenti e 60mila lavoratori dei settori commercio e servizi (dettaglio tradizionale, distribuzione organizzata, servizi alle imprese e alla persone, ecc.) i quali percepiranno un aumento salariale complessivo a regime (al 4° livello), pari a 86 euro, con decorrenza della prima tranche a gennaio 2011.
“In un periodo certo non facile per l’economia e con le aziende che ancora faticano a vedere all’orizzonte timidi segnali di ripresa, questo Contratto siglato in tempi brevi è un segnale di fiducia nel futuro e costituisce un’importante assunzione di responsabilità sia per le rappresentanze delle imprese che per quelle dei lavoratori” è il commento di Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza e vicepresidente nazionale della Confederazione. Relativamente ai contenuti del nuovo CCNL, Rebecca sottolinea che “si tratta di un accordo coerente con i cambiamenti che negli ultimi anni hanno investito il mondo del commercio e dei servizi e consente di interpretare correttamente le nuove esigenze di flessibilità, competitività delle imprese e di rafforzamento della produttività”.
Il Contratto valorizza la bilateralità potenziando gli istituti del welfare e conferma il valore strategico della previdenza complementare, dell’assistenza sanitaria, della formazione. Elemento importante è il recepimento, da parte del nuovo CCNL Terziario, delle disposizioni contenute nel “Collegato Lavoro” mirate a favorire e potenziare le funzioni affidate alla parti sociali in materia di conciliazione e arbitrato; l’accordo prevede inoltre la lotta agli abusi legati all’assenteismo per malattia e accresce le tutele a favore dei lavoratori colpiti da gravi patologie.
Con tale CCNL, che avrà durata triennale, vengono poi definiti a livello nazionale gli istituti che possono dar luogo ad incrementi di produttività, qualità, competitività ed efficienza organizzativa. Questa indicazione, una volta recepita nelle intese di secondo livello, consente di applicare ai lavoratori interessati e sul salario di riferimento (ad esempio straordinario, supplementare e domenicale), l’imposta sostitutiva del 10% introdotta dalla legge 191/2009, rendendo così più “pesante” lo stipendio del lavoratore a parità di costi per le aziende.
Sul tema della flessibilità, l’accordo siglato nei giorni scorsi ha istituito l’introduzione graduale, legata all’anzianità di servizio, del monte ore dei permessi individuali ed è intervenuto, rimodulandoli, sui periodi di prova e sul preavviso in caso di dimissioni.
Infine, il Contratto del Terziario 2011-2013 ha voluto valorizzare il secondo livello di contrattazione, introducendo un importo economico una tantum da erogare comunque ai lavoratori se non vengono raggiunti accordi territoriali e aziendali: l’obiettivo è quello di dare ulteriore impulso a tale livello di contrattazione e di incidere, così, più efficacemente sui temi legati alla produttività, all’organizzazione del lavoro e al servizio al cliente.