mercoledì 16 marzo 2011
RISCHIO ESONDAZIONI: SI FISSI
UN CALENDARIO DELLE OPERE NECESSARIE ALLA MESSA IN SICUREZZA
Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza: “Si fissino tempi certi per gli interventi: un programma da rispettare con rigore, con dei responsabili individuabili in caso di inattività”
Comunicato del 18 marzo 2011
“La città e il suo hinterland non possono rimanere in balia degli eventi, con cittadini e commercianti che aspettano con ansia che cali l’acqua dei fiumi e non tracimi ancora una volta” – interviene così Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza, chiamata, in questi giorni a dare risposte ai propri associati su quanto si sta facendo, o non si sta facendo, per fermare il rischio di altre esondazioni dei fiumi.
“Tutte le motivazioni che ora si sentono dire per giustificare un’altra giornata di paura e di esasperazione – continua il presidente Rebecca - possono anche essere condivisibili, ma non risolvono il problema: qui, invece, come pretendono con diritto i cittadini, è tempo di fare, di pulire i fiumi, di alzare gli argini e di dare il via ai cantieri delle grandi opere per la messa in sicurezza del territorio. Non si può più aspettare e non basta, evidentemente quello che finora è stato fatto dopo l’alluvione dello scorso novembre. Sono passati da allora più di quattro mesi e, francamente, si fa fatica dire alla gente che ha da poco finito di mettere a posto le case o il proprio negozio, ma rischia di andare sott’acqua un’altra volta - e a fronte di una giornata di pioggia nemmeno tanto violenta -, che non si fa di più perché ci sono “tempi burocratici” da rispettare.”
“L’appello, quindi, che rivolgiamo a chi ha il compito di intervenire per la messa in sicurezza del territorio, a nome dei commercianti e dei cittadini che rappresentiamo, – dice il presidente della Confcommercio di Vicenza – è di cominciare a fare le grandi opere, o quanto meno di fissare dei tempi certi, un calendario degli interventi da seguire con rigore, con dei responsabili individuabili in caso di inattività o di non rispetto dei tempi stabiliti”.
“Penso, come prima opera – prosegue il presidente Rebecca - al bacino di laminazione di Caldogno, necessario a dare sfogo al Bacchiglione. A questa, come per altri interventi, è stata data la qualifica di “somma urgenza”, ebbene: dopo quattro mesi e più, non si sa quando verrà realizzata, mentre quello che più si aspettano i cittadini è di avere delle certezze sui lavori. Quindi, chi ha il potere di intervenire, intervenga, perché è pur vero che bisogna rispettare tutto: passaggi burocratici, pareri, consensi e via dicendo, ma prima di ogni altra cosa vanno rispettati i cittadini e il loro diritto a vivere e a lavorare con serenità, senza essere costantemente in balia degli eventi”.