“Quello che è stato fatto e che ancora si sta facendo è certamente molto, ma non basta perché si sta, in sostanza, riportando il territorio alle condizioni precedenti l’alluvione di Ognissanti. Quello che invece chiediamo è di mettere al bando le divisioni e le polemiche sollevate in questi giorni e fornire, fin da subito, un calendario certo di quando le grandi opere anti alluvione verranno realizzate e una chiara indicazione di chi ha la responsabilità di far rispettare i tempi di esecuzione”. Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza commenta così la pubblicazione, nel Giornale di Vicenza di oggi, de “Il Contamesi”, il grafico mensile istituito dall’associazione di via Faccio per monitorare l’avanzamento dei lavori post alluvione, quale contributo a porre in sicurezza il territorio dal rischio idraulico e geologico.
Dallo scorso 1. novembre, sono stati 24 gli interventi messi in campo dal Genio Civile di Vicenza (e altri 37 sono in programma nei prossimi mesi) sui vari corsi d’acqua in provincia, ai quali si aggiungono quelli che ricadono sotto la responsabilità del consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta. Ma se le ruspe stanno lavorando per la somma urgenza e per riportare - secondo la stessa ammissione del Genio Civile - “la situazione sostanzialmente allo stato antecedente l’alluvione”, non si può dimenticare quanto accaduto lo scorso 16 marzo: alcune ore di pioggia neppure troppo violenta hanno di nuovo messo in allarme tutta la città e gettato nello sconforto centinaia di operatori commerciali del centro. “Vicenza e il suo hinterland non possono rimanere in balia degli eventi, con cittadini e commercianti che aspettano con ansia che il fiume non tracimi ancora una volta – interviene Sergio Rebecca -. L’appello che rivolgiamo a chi ha il compito di intervenire per la messa in sicurezza del territorio è di dare la massima urgenza all’esecuzione delle grandi opere, utilizzando tutti i poteri di decisione e di imposizione che una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo richiede”.
Anche perché, mentre si attende la diffusione, da parte del Commissario Straordinario Luca Zaia, del Piano strategico degli interventi, si registrano già polemiche, distinguo e qualche lite su opere di primaria importanza: è il caso delle resistenze di una numerosa pattuglia di contadini che si oppongono alla cassa di espansione di Caldogno, ai quali si aggiunge, come non bastasse, anche un comitato guidato dal parroco della frazione di Novoledo. Per non parlare, poi, della guerra tra sindaci vicentini e veronesi relativa alle opere da realizzarsi sul Chiampo. “Ciò che stiamo vedendo in questi giorni non è certo un bello spettacolo – conclude il presidente della Confcommercio di Vicenza –: come sempre riusciamo a dividerci su ogni cosa, perdendo di vista il vero obiettivo che è la sicurezza dei cittadini. L’auspicio è che il Commissario Straordinario metta a tacere certe beghe di cortile dando corso, con la massima autorità, alle soluzioni indicate dagli esperti. Già oggi, anche se ci fossero i fondi disponibili – che purtroppo, in parte, ancora mancano -, ci vorrebbero anni prima di mettere seriamente in sicurezza tutto il territorio Veneto; se poi cominciamo anche a dare spazio a chi vuole salvaguardare interessi di parte, rimaniamo inevitabilmente sotto scacco dell’immobilismo. Non ci possiamo certo permettere che accada questo, perché sul territorio il rischio idraulico è tuttora alto. Perciò, chi ha poteri e mezzi per intervenire, intervenga e li usi fino in fondo”.