L’ordinanza del presidente Berlusconi (redatta lo scorso 25 maggio d’intesa con la Regione Veneto), che cambia le regole sui rimborsi dei danni ai beni mobili causati dall’alluvione, è aspramente criticata dalla Confcommercio di Vicenza, l’associazione di categoria che rappresenta le aziende del commercio, turismo e servizi della provincia, ovvero i negozi, botteghe, magazzini, ecc. che sono stati tra i più colpiti dai catastrofici eventi del giorno di Ognissanti.
“Ancora una volta i cittadini e le imprese devono subire il cambio delle regole a giochi aperti – è il commento di Sergio Rebecca, presidente dell’Associazione di via Faccio -. Questo provvedimento è inaccettabile. Fissare un tetto di 30mila euro per rimborsare chi con l’alluvione ha perso costose attrezzature, mobilio, mezzi di trasporto, significa distribuire “briciole” a chi ha subito i danni più rilevanti. Ma ricordiamoci bene che sono proprio queste imprese che, a pochi giorni dall’alluvione, hanno, nella maggior parte dei casi, riaperto l’attività, garantendo la continuità del servizio e posti di lavoro. E hanno ripristinato il negozio o il laboratorio danneggiati anche indebitandosi in attesa dei rimborsi promessi per il 75% dei danni subiti. Ora lo spieghino il Presidente Berlusconi e il Commissario Zaia a questi imprenditori che i soldi attesi non sono più quelli, perché nel frattempo Governo e Regione hanno cambiato le carte in tavola. E’ davvero l’ennesima presa in giro per i cittadini e gli imprenditori”. Un’operazione, tra l’altro, sulla quale servirà fare ulteriormente chiarezza, ad esempio relativamente a coloro che potrebbero già aver ricevuto anticipi superiori ai 30mila euro: dovranno restituire le somme erogate in più?
Ma l’ordinanza Berlusconi non contiene solo una rimodulazione dei rimborsi da erogare agli alluvionati. Taglia anche a metà i 300milioni di euro che il Governo stanziò nell’immediatezza del post alluvione destinando 150milioni ai rimborsi e altri 150milioni ai lavori di messa in sicurezza del territorio. “Questa decisione – continua il presidente Rebecca - conferma la difficoltà del Governo di finanziare gli interventi per limitare il rischio di un nuovo evento alluvionale, nonostante la disastrosa situazione in cui si trova il nostro territorio dal punto di vista idrogeologico. Al di là di questa nuova ripartizione dei fondi e dei soldi stanziati nel Milleproroghe, non c’è, infatti, alcuna certezza che arriveranno gli ulteriori fondi necessari per tutte le opere fondamentali quali i bacini di laminazione, le casse di espansione e le opere idrauliche. Così non solo cittadini e imprese non riceveranno tutti i rimborsi promessi, ma continueranno a vivere in un territorio dove un evento come quello di Ognissanti potrebbe, purtroppo, ripetersi”.