RICERCA PRODOTTI : {{query}}

{{errore}}
venerdì 16 settembre 2011

“UNA MANOVRA INSUFFICIENTE, VARATA DOPO UNO SPETTACOLO INDECOROSO”
Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza e Vice presidente nazionale di Confcommercio boccia i contenuti del provvedimento. E l’aumento dell’Iva scatta di sabato, creando disagi alle imprese commerciali
Comunicato del 16 settembre 2011

“E’ una Manovra che richiede grandi sacrifici ai cittadini e alla imprese, perché composta principalmente di tasse a cominciare dall’iniquo aumento dell’Iva. Ma quel che è peggio è un provvedimento che, per come è stato formulato e per i suoi contenuti, non è in grado di ridare fiducia né al Paese né ai mercati e dunque appare fin da subito insufficiente”. Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza e vicepresidente nazionale di Confcommercio Imprese per l’Italia non usa giri di parole per esprimere la totale insoddisfazione per la Manovra approvata in via definitiva mercoledì scorso dalla Camera. “Questo provvedimento – rincara il presidente Rebecca - è nato dopo un ridicolo “balletto” di misure e di cifre, uno spettacolo indecoroso di una classe politica che si è dimostrata non all’altezza proprio nel momento in cui, invece, serviva una forte assunzione di responsabilità di fronte agli italiani, all’Europa e ai mercati. E a dimostrare il limite dei nostri rappresentanti in Parlamento è il fatto che ancora una volta si sono ben guardati dal togliere i tanti privilegi della “casta”: non hanno avuto nemmeno quest’ultimo, inderogabile, sussulto di dignità che il Paese chiedeva loro”.
Nel frattempo, domani (sabato 17 settembre) scatta ufficialmente l’aumento dell’aliquota Iva dal 20 al 21 per cento che, come più volte denunciato dalla Confcommercio, avrà un effetto depressivo sui consumi già “al palo” da molti mesi. “Si è trattato di un vero e proprio blitz che ci ha totalmente spiazzato, perché fino a poche ore prima questa misura era stata cancellata – continua Rebecca -. Un esempio di incongruità del Governo, a cui si aggiunge anche una buona dose di incompetenza: far scattare l’aumento dell’Iva in una giornata come il sabato, con tutto ciò che questo comporta per le aziende del settore commerciale in termini di aggiornamento dei sistemi informatici e dei misuratori fiscali, è quanto di più insensato si potesse pensare”.


Un altro tassello, dunque, che dimostra la distanza di questa classe politica dal Paese reale: “D’altronde sono stati eletti con una legge che, di fatto, ha esautorato i cittadini dalla possibilità di scegliere chi li rappresenta. E a questo punto la riforma del sistema elettorale è indispensabile e urgente: se non la fa il Parlamento ben venga anche la via referendaria”.
Nel frattempo, però, è a questo Governo e a questo Parlamento che è richiesto l’impegno per far ripartire nel più breve tempo possibile il Paese: “Hanno già perso una grande occasione, perché è chiaro che questa manovra doveva mirare al pareggio di Bilancio operando prima di tutto sul fronte del taglio delle spese, utilizzando un eventuale aumento delle tasse per ridare slancio all’economia, che deve subito ripartire per evitare il rischio recessione. Ora promettono di “fare il tagliando” alla crescita, vediamo in che modo e auguriamoci che questa volta sappiano prendere decisioni rapide, efficaci e strutturali. Sarebbe per di più una dimostrazione estrema di una qualche residua dignità”.

Condividi su Facebook Condividi su LinkedIn Stampa pagina