L’intenzione del Governo Monti di aumentare ancora l’Iva a partire dal prossimo ottobre, portandola dal 21 al 23% per quanto riguarda l’aliquota standard e dal 10 al 12 per quella ridotta, sarebbe una decisione né equa per i cittadini, né utile per l’economia del Paese. A rilevarlo è Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza: “Mi stupisce che il Governo dei tecnici e dei professori non trovi nessun altro meccanismo per recuperare risorse se non quello, fin troppo facile, di aumentare l’Iva, decisione che avrebbe un immediato riflesso sui prezzi, dunque sulla spesa delle famiglie e sui consumi interni. Fare leva su questa imposta – continua Rebecca – non è equo, perché colpisce indistintamente tutti ed in particolare tante famiglie che già oggi fanno fatica ad arrivare alla terza settimana del mese, che hanno perciò già rinunciato a qualsiasi acquisto al di fuori dello stretto necessario per vivere e che si troverebbero a pagare tutto di più”.
Ma l’aumento dell’Iva inciderà anche su chi può permettersi qualche spesa “accessoria” e che si troverà a fare i conti con la contrazione del proprio reddito disponibile. “La conseguenza – spiega Sergio Rebecca – sarà una ulteriore flessione dei consumi che colpirà il commercio, ma anche tutte quelle aziende manifatturiere e produttive che operano su un mercato interno spinto con più forza, se tale scelta venisse confermata, dentro la recessione. Infine, portare al 12% l’aliquota applicata al turismo e alla ristorazione vuol dire penalizzare le nostre imprese del settore rispetto ai principali competitors europei”. Se vogliamo puntare su una delle più importanti risorse economiche dell’Italia, il turismo appunto, si trattava caso mai di abbassare l’Iva, per adeguarla a quanto si paga in Spagna (8%) e Francia (5,5%).
Per il presidente di Confcommercio Vicenza, invece di aumentare l’Imposta sul Valore Aggiunto il Governo dovrebbe concentrasi di più sulla razionalizzazione della spesa pubblica e sulla lotta all’evasione fiscale: “Dobbiamo pensare che su questi fronti non si può fare di più? Non credo, perché sono sotto gli occhi di tutti le tante sacche di spreco nella pubblica amministrazione sulle quali è possibile intervenire. Se poi non si riesce a recuperare sufficienti risorse dal “sommerso”, è perché le si sta cercando nel posto sbagliato, vale a dire scandagliando le piccole attività e non i grandi capitali, dove più si annida l’elusione. Anche qui, se vuole, il Governo può fare di più, evitando di far pagare più tasse a tutti, invece che ai grandi evasori e a quelli che esportano capitali all’estero, magari nei paradisi fiscali”.