Bruno Oliviero è stato eletto presidente dell’Associazione provinciale Concessionari Ufficiali d’Auto della Confcommercio di Vicenza, ovvero delle aziende che nel vicentino commercializzano i marchi di auto, veicoli commerciali e veicoli industriali.
Oliviero, direttore della concessionaria AutoVega, nei giorni scorsi ha ricevuto il testimone da Gianfranco Bisson che è stato presidente per quasi quindici anni. Al suo fianco ci saranno i consiglieri: Massimo Ceccato, Adriano Galvanin, Vittorino Bisson, Elisabetta Giacometti e Alessio Marcante, una squadra di certo affiatata ma che inizia il nuovo mandato in un periodo difficilissimo per il settore delle vendite di autoveicoli. I dati recentemente diffusi dal Ministero dei Trasporti evidenziano, infatti, un netto calo delle immatricolazioni, con una flessione rispetto a marzo 2011, pari a -26,7%. “Anche se nel Vicentino la situazione è leggermente migliore rispetto all’andamento nazionale – dice il neopresidente – il settore è in piena crisi, con un andamento che via via si aggrava con gli effetti di un’imposizione fiscale che le famiglie e le imprese italiane non riescono più a sopportare: tra aumento dei carburati, superbollo, imposta provinciale di trascrizione per tutte le immatricolazioni e passaggi di proprietà, assicurazioni auto sempre più care e l’annunciato ulteriore aumento dell'Iva, lo Stato è passato dalla fase degli incentivi per i nuovi veicoli a quella dei disincentivi. Inizio, quindi il mio mandato, in un momento non facile, in cui il problema della stretta creditizia su concessionarie e imprese, ma anche sugli stessi cittadini che ricevono con molte difficoltà i finanziamenti, credo sia quello da affrontare con più urgenza. Soprattutto occorrerà rafforzare i ranghi associativi e fare squadra, facendo sentire a gran voce la nostra richiesta urgente di misure di sviluppo della domanda e provvedimenti per la crescita. Un altro obiettivo è quello di far comprendere al meglio alla clientela, in termini di garanzie, affidabilità e servizio, quello che una concessionaria d’auto ufficiale può offrire in più. Per intenderci, noi non siamo semplici venditori di autoveicoli”.
Nel frattempo un altro aspetto con cui l’Italia dovrà fare i conti è l’invecchiamento del parco macchine, che significa passi indietro verso la lotta all’inquinamento urbano. “Se si guarda all’Europa occidentale, siamo il Paese dove circolano i veicoli
con più emissioni dannose proprio perché da qualche anno il ricambio delle auto si è fermato. L’usato va più del nuovo e questo fa sì che i veicoli di vecchia generazione continuino a circolare, con tutte le conseguenze che sappiamo sulla qualità dell’aria”.
Per invertire la tendenza in atto, Federauto, la federazione nazionale a capo di tutte le associazioni provinciali del settore auto di Confcommercio, ha già presentato al Governo Monti alcune proposte, che Oliviero riassume così: “Innanzitutto, modificare le modalità della IPT, attualmente troppo penalizzanti per il settore, attuare un piano per il rinnovo del parco veicoli e di revisione della fiscalità delle auto aziendali. – dice Oliviero, che poi puntualizza -: “Basterebbe, in questo, equipararci agli altri paesi europei e tralasciare quindi, ogni altra ipotesi di inasprimento fiscale. Va bene anche ritornare agli incentivi sulla rottamazione delle vecchie auto – conclude il neopresidente -, ma l’esperienza insegna che, se non si fanno interventi strutturali per il settore, dopo un iniziale risveglio il mercato torna depresso”.