L’apprendistato è l’unica forma contrattuale che oggi garantisce, alle aziende del terziario, importanti sgravi che riducono il costo del lavoro. Ma non è solo la convenienza economica a rendere appetibile questa forma di assunzione, perché grazie agli accordi di riordino in vigore dallo scorso aprile, l’apprendistato nel commercio, turismo e servizi ha un altro importante valore aggiunto: la possibilità di formare i neoassunti secondo le specifiche esigenze delle aziende e il lavoro che questi giovani andranno effettivamente a svolgere.
E proprio questo aspetto, particolarmente sentito dalle imprese del settore, è stato al centro del partecipato convegno dal titolo “Rilancio dell’apprendistato”, che si è tenuto ieri (12 giugno) nella sede della Confcommercio di Vicenza. Di fronte ad un auditorio costituito da imprenditori, responsabili delle risorse umane e consulenti del lavoro, il vicedirettore dell’Associazione Ernesto Boschiero ha introdotto i relatori: Jole Vernola, direttore centrale delle politiche del lavoro del welfare e Guido Lazzarelli, responsabile settore lavoro e relazioni sindacali di Confcommercio nazionale, oltre che Andrea Stoccoro, della direzione relazioni sindacali FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi). Accanto a loro, anche Elvira d’Alessandro, presidente provinciale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro e Mirka Pellizzaro, responsabile dell’ufficio sindacale di Confcommercio Vicenza.
In apertura Vernola ha ricostruito le fasi che hanno portato alla sigla degli accordi tra Confcommercio e organizzazioni sindacali del 24 marzo e del 17 aprile, sottolineando anche la notevole unità di intenti per evitare il rischio che le novità introdotte in questo istituto fossero stravolte, prima ancora di diventare operative, dalla riforma del lavoro voluta dal ministro Fornero. “Credo che siamo riusciti egregiamente in questo intento – ha detto Jole Vernola – ottenendo anche, come Confcommercio, una vittoria sulla questione della differente durata dell’apprendistato tra lavoratori che, pur svolgendo le stesse mansioni, sono inquadrate nell’artigianato. La Confederazione ha fatto un interpello in merito e questo rischio è stato sventato”.
Si è arrivati quindi, secondo Vernola, ad una riforma dell’apprendistato che ha introdotte molte utili novità: “prima fra tutte la previsione di una formazione davvero professionalizzante di cui è responsabile l’azienda. Una formazione studiata sulle esigenze delle imprese, che deve servire a colmare le criticità dell’apprendista con le necessità dell’azienda”. E su questo aspetto si sono soffermati più volte anche Guido Lazzarelli e Andrea Stoccoro nel corso del loro puntuale excursus normativo sui singoli articoli dell’accordo. “La nuova disciplina punta principalmente alla semplificazione e alla chiarezza e dunque è in linea con quanto le imprese oggi richiedono” ha affermato Stoccoro, mentre Lazzarelli ha sottolineato che “le imprese sono state liberate da molti vincoli dettati dalle Regioni, soprattutto nella formazione: possono infatti scegliere, se hanno persone e struttura adeguata, di svolgerla al proprio interno, oppure di rivolgersi ad organismi accreditati come le Confcommercio territoriali. L’importante, però, è che la formazione sia fatta, e fatta bene”. Un tema, questo, affrontato in particolare da Mirka Pellizzaro, che ha illustrato l’iter procedurale da seguire per una corretta gestione del percorso formativo dell’apprendista, partendo dalle comunicazioni preventive da richiedere all’Ente Bilaterale Settore Terziario e passando poi ad illustrare il servizio di assistenza alle aziende predisposto da Confcommercio Vicenza, con particolare riguardo alla redazione dei piani formativi aziendali e alla valutazione annuale delle competenze acquisite. L’assistenza proposta aiuta le aziende nell’attuazione del percorso formativo prescelto e riduce il contenzioso e il rischio sanzionatorio.
“Noi siamo sempre disponibili ad assistere ed affiancare le nostre imprese – ha affermato Mirka Pellizzaro - Personale qualificato aiuterà l’azienda nella scelta personalizzata del percorso di addestramento del lavoratore, unendo la formazione interna con quella esterna all’azienda. Possiamo contare su un servizio formazione di prim’ordine, oggi ulteriormente potenziato dal nostro nuovo Centro Formazione Esac. L’apprendistato – ha concluso - è davvero oggi una bella opportunità per le aziende che decidono di assumere giovani dai 18 ai 29 anni. Si tratta, infatti, di un investimento per il futuro, purché se ne colgano tutti gli aspetti, quelli economici, certo, ma anche quelli che consentono di migliorare la competitività delle aziende e favorirne la crescita”.